Capitolo 55: Jo

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«Stiamo arrivando» mormorai stringendo tra le mani la sfera. Io, Seth, Aiden e Mr. Steel avevamo preso l'unico elicottero non distrutto nella battaglia contro Courtney, precipitandoci verso la foresta Amazzonica. Intanto avevamo avvertito il Centro di mandarci rinforzi perché ero sicura che il pericolo era grande se James aveva ritenuto necessario il nostro intervento. Siamo l'ultima sponda.
«È lei vero?» sussurrai con la testa appoggiata sulla spalla di Seth, guardando le nostre dita intrecciate «credo proprio di sì... Altrimenti tuo fratello non avrebbe mai richiesto il nostro aiuto» mormorò lui «Riusciremo a trattenerla in attesa di rinforzi?» chiesi preoccupata «Faremo il possibile» disse Seth dolcemente dandomi un bacio tra i capelli. «Saremo presto a destinazione manca ancora qualche chilometro» ci disse Mr. Steel. Qualche minuto più tardi iniziarono i problemi. Qualcosa urtò il nostro elicottero che prese uno scossone facendo traballate il cuore di tutti i passeggeri dal panico «Cos'è stato?» chiesi «Un ondata d'aria» rispose Mr.Steel pacato «Non riesco più a proseguire. Il tempo non me lo permette, c'è troppo vento!» esclamò l'uomo albino mantenendo faticosamente i comandi. «Ehi ragazzi, guardate là» sussurrò Aiden guardando un punto dal finestrino. Mi allungai e lo vidi. In un punto lontano si vedeva quel cilindro d'aria con i colori del caos, scuro e violento, attraversato da scariche di fulmini che mi facevano rizzare i peli sulle braccia, io che mi trovavo a chilometri di distanza. Era un feroce tornado che non si spostava, roteava ad una potenza spaventosa, tanto che la sua forza arrivava fino a noi. «È Susan Blackwood» mormorò Aiden «No. È Sophie. Ed è furiosa.» replicai. Sapevo che era lei, Susan non avrebbe attirato così tanto l'attenzione e poteva fare ben altro per stanare James e Sophie. «Dobbiamo avvicinarci!» esclamai «Non ci riusciamo Joanne» rispose infastidito Mr. Steel. Iniziai a tamburellare le dita sulle ginocchia per il nervosismo «Cosa facciamo allora?!» ringhiò Aiden contro Mr. Steel. Era la prima vilta che Aiden era scortese e alzava la voce contro il nostro tutore, era agitato e stringeva le mani a pugno tanto che le nocche erano diventate bianche «Sta soffrendo!» gridò ancora «Si fermerà» mormorò Mr. Steel passivo senza perdere il controllo sull'elicottero. E cosí fu, la tempesta cessò di botto, e così terminarono anche gli scossoni dell'elicottero che riacquistò l'equilibrio. Ma la cosa che mi preoccupò ancora di più, ora erano completamente alla mercé di Susan Blackwood e probabilmente saremmo arrivati tardi... No, mi rifiuto di crederci, non perderò la mia migliore amica e mio fratello. «Si muova Mr. Steel, l'aiuto io con le correnti» dichiarai sporgendomi in avanti, allargando le braccia, nonostante quest'azione mi avrebbe consumato gran parte delle mie energie. Ci avvicinammo a gran velocità quando giungemmo nelle vicinanze notai la distruzione, quello che amava la nostra nemica. Ettari di foresta verde erano spariti, sostituiti dalla desolazione. Un gruppo di una trentina di persone circondavano i due ragazzi. Mi precipitai verso di loro, buttandomi dall'elicottero, controllando i venti all'ultimo momento per rallentare l'atterraggio poi esclamai con tono più gioviale possibile, per comunicare la mia entrata in scena «Posso unirmi a voi?».
Tutti gli occhi degli Ignis si puntarono su di me, paralizzandomi per un breve secondo dalla paura, poi incontrai quelli folli di lei, e a quel punto arrivò anche il terrore, quel terrore che ti faceva tremare le gambe. I suoi occhi neri erano dello stesso colore di quelli di Seth, ma mai stati più diversi. Quelli di Seth erano profondi e silenziosi come la notte, un colore che ti rilassava e ti proteggeva, quelli di quella donna sprizzavano follia, erano due buchi neri che portavano perdita e dolore.
«Ma guarda chi c'è!» cantilenò lei «La piccola amichetta della mia nipotina e gli altri» proseguì guardando l'elicottero atterrare «Susan Blackwood, la B.L.C. sta arrivando! È finita» proruppe Mr. Steel. «È finita per voi.» disse calma «Stanno arrivando? Oh mio Dio che paura» finse teatralmente «Ma vuol dire che per ora non ci sono. Faccio in tempo a farvi fuori tutti quanti e tornare nel mio amato regno!» ringhiò cambiando radicalmente umore. Alzò la mano destra e la puntò contro l'elicottero «No! Fermati!» gridò Sophie «Scendete presto!» esclamò Mr.Steel contemporaneamente prima di buttarsi, stesso fecero Aiden e Seth, appena in tempo perchè dal palmo della mano della donna partì un colpo che fece esplodere l'elicottero. Ci buttammo tutti a terra per proteggerci dall'urto. «Oh, peccato. Il giocattolino con cui siete arrivati si è rotto! Come mi dispiace» disse falsamente con le mani al petto «Credetemi, mi piacerebbe potervi eliminare di persona ma i miei amici qui hanno le mani che prudono... Quindi mi metterò in un angolo a guardare come soccombete» disse quasi dolcemente. Ero talmente allibita dal comportamento di quella donna che non riuscivo a muovere un muscolo, stesso valeva per i miei amici «È uno dei miei hobby preferiti» cantilenò, poi, senza cambiare mininamente espressione, ringhiò «Attaccate».
I suoi tirapiedi partirono immediatamente all'attacco, ma noi eravamo pronti. Nonostante fossimo in minoranza ce la cavavamo piuttosto bene, non da meno siamo considerati come una delle squadre migliori di tutta la B.L.C. , ma non saremmo durati all'infinito, sarebbe meglio che i soccorsi arrivassero in fretta, prima che sia troppo tardi. Erano tutti Imperium del fuoco, mi ritrovai ad affrontarne tre da sola, ma ciò non mi impedì di vedere mio fratello che controllava l'elemento dell'acqua con grande maestria, e cosa ancora più scioccante, la sua collaborazione con Aiden! James estraeva l'acqua dal terreno e insieme utilizzavano quel elemento per spegnere le fiamme degli Ignis. Seth dava mano forte a Mr.Steel lanciando massi infuocati contro gli avversari. Anche Sophie si batteva come una furia contro un Ignis, in un testa a testa, usanto solo le basi dell'elemento dell'aria.
Io e James ci ritrovammo schiena contro schiena, a fronteggiare l'orda di nemici, insieme, come non accadeva da anni. «Abbassati!» gridai, per dare un calcio in aria il tizio davanti a lui, che nel frattempo, aveva colpito alla gamba un tizio che mi stava per pugnalare. Evocó delle fiamme che spedì il Ribelle lontano da noi, buttandone a terra altri cinque. «Senti...» chiesi mentre colpivo in pieno volto una donna con un turbo d'aria. «Ti ascolto» rispose schivando un colpo di frusta di fuoco «L'avete fatto?» chiesi di punto in bianco. Perché quella domanda mi assilava da molto, era già strano sapere che la mia migliore amica era innamorata del mio fratellone che credevo cattivo... Era importante per me sapere se era lui il proprietario della sua verginità. E poi mi avrebbe scocciato un po', siccome io e Seth stavamo insieme da un anno e non l'avevamo ancora fatto. «Cosa?!» chiese scioccato facendosi quasi colpire da una lama infuocata volante. Mi voltai per mezzo secondo verso li lui, giusto il tempo di vedere il suo volto in fiamme «MA TI SEMBRA IL MOMENTO?» esclamò buttando a terra un altro Ignis con un calcio «Dai! Non sappiamo nemmeno se ne usciremo vivi da questa situazione, voglio sapere le tappe più importanti di mio fratello!» lo pregai mentre mi alzavo in aria e colpivo con la punta di metallo dei miei anfibi il mento di qualcuno. «No!» sbottò sempre rosso in volto «Io non cerco quello!» era imbarazzato da morire. Non ricordavo l'ultima volta che l'avevo visto così vulnerabile. Mi sentii avvicinare a lui, ogni cosa che faceva o diceva eliminava gli strati di odio che si erano accumulati nel tempo. Era da non credere la facilità con cui lo stavo perdonando. Sophie aveva ragione, probabilmente non l'avevo mai odiato, gli ho sempre voluto bene, avevo scambiato la nostalgia verso di lui per odio. Odiavo la maschera egoista che James si era creato per tenermi lontana, non lui, non il vero lui. «Jase... Mi dispiace» dissi sincera «Sono stata una stupida. Sono felice che sia tu il mio fratellone» continuai buttando a terra un tizio che stava per attaccarlo. «Non ti ho mai accusata. Non ti scusare» rispose sbrigativo come se il miobrancore verso di lui non fosse stato grave. Nonostante l'impegno con cui combattevamo stavamo per essere soppraffatti, ma arrivò la cavalleria in tempo. L'elicottero arrivò e non era un elicottero qualunque, era quello super resistente, tecnologico e bellissimo ideato da Mr. Barker in persona e l'autista era proprio il nonno di Sophie. Il sollievo mi pervase facendomi spuntare un enorme sorriso sul volto, c'era speranza. Allungò una mano ed evocò un muro terra tra noi e i nostri assalitori «Salite presto!» esclamò Mr. Barker «Chris! Amore mio!» esclamò sarcastica la donna. Alzammo tutti lo sguardo e la vedemmo fluttuare sopra di noi con un ghigno sul volto «Non hai portato la tua mogliettina con te? Ah, giusto è morta trent'anni fa per mano mia. Me lo scordo sempre, che sbadata» disse con noncuranza. «Lasciali stare Sue» disse il capo della B.L.C. risoluto «Come vuoi» replicò calando piano piano. «Io mi ritiro... Ma ai miei ragazzi piace divertirsi... Eliminateli» disse loro prima di voltarsi, attraversando i suoi seguaci mentre faceva crollare i muri di terra di Mr. Barker. «Joy, prendi Sophie e salite sull'elicottero, muovetevi io li trattengo!» non me lo feci ripetere due volte, corsi da Sophie che stava per essere sopraffatta da cinque Ignis. Li tramortii con un tornado e tirai la mia amica per il braccio «Svelta!» la incitai, trattenendo a stento la paura. La trascinai fino all'elicottero, ma lei si voltò «Mia madre! Devo recuperare mia madre!» esclamò agitata, aveva il volto e le braccia ricoperti di graffi e bruciature, i capelli solitamente lisci perfetti, erano un groviglio disordinato e i vestiti erano tutti stracciati. «Tua madre?» «Non possiamo lasciare il corpo di mia madre con lei!» gridò. Fu come farsi una doccia fredda. Theresa Hunter era morta. La donna che mi preparava sempre i dolci quando andavo a casa Hunter, la donna sempre dolce e sorridente in vena di consigli, quella che organizzava le feste di Ringraziamento migliori al mondo. «Dov'è?» le chiesi. Sophie si voltò e guardò un punto lontano dove giaceva il corpo di una donna dai capelli neri. A quella vista mi si strinse lo stomaco. Non solo perché era il corpo senza vita di una delle persone migliori al mondo, ma anche perché era oltre tutti i Ribelli.

Angolo autrice

Miei carissimi lettori/trici! Sapete, ho scoperto che questo libro è primo in classifica nella categoria Fantasy! E questo solamente grazie a voi! Beh, almeno credo, se il computer non mi prende per i fondelli o forse sono io che sono scema e non capisco la cosa haha. È un traguardo inaspettato perché personalmente non ho mai scritto per avere voti e visualizzazioni, ma solamente per me stessa e per poter condividere la mia fantasia con altra gente. Davvero! Credo di non avrere chiesto a nessuno di voi di leggere la mia storia giusto? Ed è questo che mi fa piacere! Che l'avete scoperta a caso! Come quando si gira in libreria e un libro ti ispira!!! Sono così emozionata! Okay chiudiamo il capitolo "gioia sproporzionata" e passiamo alle cose serie. I guai non sono finiti per i nostri cari personaggi e non finiranno più! Ne siete felici? Accidenti se ci fosse stata Opal avrebbe fritto tutti questi stupidi Ignis! Susan è più pazza che mai e io sto scrivendo a vanvera questo angolo autrice! Tutto va per il meglio!
Qui sopra vi ho messo il bacio, che ho battezzato bacio "Aw" per via di un commento dolcissimo da parte di una fan che inizia proprio con "Aw". Mi avevate chiesto anche il disegno di Valentin e Susan ma ho deciso che metterò le immagini dei luogotenenti nel prossimo libro dato che questo sta giungendo al termine. Mmm, credo di aver detto tutto per oggi. Ah, se mi chiedete di leggere le vostre storie, mi spiace dirvi che ne ho molti in lista e per ora non posso promettervi nulla, scusate tanto. Vi adoro come Percy ama il cibo blu, come Harry ama l'infermeria, come Katniss ama i cervi, come Quattro ama la torta al cioccolato degli Intrepidi, come Jace ama se stesso, come Will ama se stesso, come Thomas ama cacciarsi nei guai, come Gwen ama le gonne del roccocò, come come come... Beh ho reso l'idea.

Elements: Rapita [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora