Eleonora Dovette andare a scuola.
Era lì,sul banco,raggomitolata.
Aveva così tanto sonno che le palpebre erano pesanti come marmo.
Si addormentò.
Stava sognando.
Lei e il suo cavallo galoppare in un prato,alla velocità della luce.
Ma poi qualcosa la svegliò di botto.
La campanella.
Ci fu un boato di risate nella piccola classe del terzo piano.
La stavano prendendo in giro.
tutti.
persino le sue amiche.
La professoressa rabbonì tutti con un grande urlo a squarcia gola.
Allora isomma
borbottò la prof.
possibile che non stiate mai buoni una volta?
Prendete i diari così vi do i compiti per casa,prima che mi arrabbi sul serio.
Eleonora prese lo zaino,pensava che il momento d'imbarazzo si fosse concluso lì.
ma non lo trovò.
pensò glielo avessero fregato mentre dormiva.
e si arrabbiò con i più teppisti della classe,credendo glielo avessero preso loro.
ma poi lo vide.
era sulla cattedra.
la professoressa le stava dando una nota.
non ce la faceva più.
Quando suonò di nuovo la campanella uscì velocemente dall'aula.
Era da tanto che su quelle labbra sempre serie e orizzontali,non cadeva un sorriso.
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Una ragazza non troppo felice
RandomEra una solita mattina d'autunno Era una domenica Per Eleonora Domenica significava: salvezza Sì,salvezza. Dall'inferno che l'aspettava tutta la settimana. Eleonora era una ragazzina né troppo fragile né troppo forte,una semplice via di mezzo. Prati...