Si aspettava una risposta più carina.
In quell'istante capì che amava solo il suo cavallo.
Non si scrissero per mesi,ma lei continuò a pensarlo ogni santa notte,abbracciata al suo cuscino fingendo fosse lui.
Quando andava in maneggio riusciva a non pensarlo e aveva capito che Niccolò era un ragazzo molto duro.
Era spaesata,impaurita da questo mondo crudele,anche se aveva provato a farsi le ossa era comunque molto fragile e sensibile.
Farsi le ossa per lei significava non far vedere agli altri il suo dolore,ma farlo vedere solamente a se stessa per non essere vista come una debole.
Voleva che gli altri la vedessero come una dura,una da non far irritare,una che rideva costantemente.
Ma il suo cuore sapeva che quella era solo una recita,su quel grande palcoscenico chiamato Vita.
Sperava solo che qualcuno scoprisse cosa ci fosse sotto quello scudo,sotto a quella maschera che usava tutti i santi giorni che dio mandava in terra,pregava e sperava che qualcuno si accorgesse che chi ride troppo,nasconde qualcosa che non fa' ridere.
Voleva che quel "qualcuno" fosse Niccolò,oppure Mattia,anche una sua amica volendo.
Ma che almeno,una persona,si accorgesse del suo dolore.
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Una ragazza non troppo felice
RandomEra una solita mattina d'autunno Era una domenica Per Eleonora Domenica significava: salvezza Sì,salvezza. Dall'inferno che l'aspettava tutta la settimana. Eleonora era una ragazzina né troppo fragile né troppo forte,una semplice via di mezzo. Prati...
