Capitolo 4

57 2 0
                                    

Ok. Qui qualcosa non andava. Era impossibile che una ragazza come Shila, bella, bionda e due occhi azzurri come il mare fosse un licantropo. Non era concepibile. Una ragazza graziosa come lei doveva avere tante amiche ed essere sempre alla moda e sopratutto avere un fidanzato.

"No. Sono un licantropo. È strano lo so. E non sono alla moda e non ho amiche." Disse lei. Come aveva fatto? Sembrava...

"Che ti avessi letto nel pensiero?"

"Si..." rimasi allibita.

"Non la chiamerei lettura nel pensiero, più che altro lo chiamerei istinto e fiuto. Tanto fiuto."

"Oh..."

In quel momento arrivò un ragazzo, aveva una camicia un po' sbottonata e dei jeans. Shila gli corse incontro.

"Martin! Sei tornato, mi sei mancato tanto. Ti sei messo in tiro per l'ospite?"
Annuiva. Aveva gli occhi azzurri come il ghiaccio. Erano freddi e mi fece venire i brividi.

"Dovresti..." Shila stava per dire qualcosa di importante ma Martin la bloccò e se ne andò.

"Beh, se vuoi tu faccio fare un giro..."
Dissi di si e poi salimmo le grandi scale. Arrivammo al secondo piano ed entrammo in una stanza. Era grande e aveva un letto molto molto grande tutto blu. La camera era verniciata di blu con dei disegni di lupi e uomini, tutto era di tante tonalità di blu, era diversa dalle altre stanze. Aveva una finestra enorme che dava a 180 gradi e dava sul ponte e sulla foresta. Guardai attentamente e oltre la foresta c'erano dei villaggi.

"La usi per..?" dissi

"Per uscire, sì."

"Uscire? Non puoi usare le scale?"

"Beh, no. Perdo troppo tempo. Quì è più rapido. In due secondi sono sul ponte."

"Ti trasformi quando sei incazzata?"

"No. Non sono Hulk ahahah."

"Ahahahah." Mi trovavo bene con Shila. Era una ragazza che ti faceva sentire a tuo agio. Era simpatica, e rideva sempre. Molto solare.

"E poi. Martin non è il mio fidanzato." Mi guardò con un sorrisetto malizioso.

"Lettura nel pensiero?"

"No, ti guardavo mentre ci guardavi. È mio fratello."

"Wow. Siete diversi."

"Beh, lui è molto alto io no, lui ha gli occhi come il ghiaccio, i miei sono più caldi. Beh, poi che dire? Siamo entrambi biondi e lui è come tuo padre e io... io sono come sono."

"Perchè siete qui?"

"Allora, ti racconto una storia. Molto tempo fa, prima che tu nascessi, io e Martin abitavamo nel villaggio qui vicino. Io ero la più piccola e Martin era il più grande e avevamo due genitori, erano amorevoli e sai, certe cose non te le dimentichi. Fino a quando un giorno gli Ottomani, i Turchi, arrivarono e cominciarono ad incendiare il villaggio, fu rapido, tuo padre arrivò per salvare le persone che stavano scappando, Martin riuscì a farmi uscire di casa, ero piena di polvere e avevo solo otto anni. Martin riuscì ad uscire dopo molto tempo ed era pieno di sangue, a terra, e stava finendo di respirare, aveva dieci anni, e ricordo che continuava a ripetermi "Andrà tutto bene Shila." Io corsi da tuo padre che mi guardò e mi prese in braccio. Dissi subito di Martin e lui corse da mio fratello, lo prese e prese anche me. Era fortissimo, lo è anche adesso e ci mise con lui sul cavallo. Arrivammo ad una montagna, era una grande e alta montagna, e in cima c'era una grotta. Entrammo e c'era un essere. Un essere orribile." Aveva la faccia disgustata. "Che genere di essere?" Dissi io. "Era un essere che allora non sopportavo. Avevo paura e Vlad, tuo padre chiese aiuto a lui. Martin stava per morire. E questo essere fece bere a Martin un liquido strano. Era come il sangue. L'essere guarì le ferite di Martin e disse in quel momento "Tu, ragazzo, figlio del diavolo, renderai fiera la razza per cui stai nascendo." In quel momento non capii cosa voleva dire ma dopo la verità e la rabbia mi invasero. Gridai di non farlo mentre tuo padre mi teneva. Gridai che non volevo essere come lui e tuo padre capii che quello non era il mio mondo. Mio fratello dormiva e andammo via. Senza dire una parola arrivammo al castello. Era grande. E lì conobbi tua madre. Mirena. Era bellissima, come te. Bionda ma con gli occhi azzurri. Erano occhi che amavano. I tuoi non sono azzurri. Sono neri. Neri come le tenebre. Ma mi piacciono. Lei mi trattò come una figlia. Fino a quando un giorno decisi di scappare. Scappai lontano e andai fuori dalla foresta e c'era un villaggio. Mi trovò un anziano signore che mi guardò e mi disse:"tu sarai la mia erede." Era un supremo. Uno dei quattro protettori della magia, della terra, delle leggende e dei misteri. Un giorno intorno al fuoco fece la magia, e disse che quando sarebbe morto io sarei diventata l'Alfa. Il capo. La prima femmina della storia a diventare Alfa. Già suona strano. Un giorno dopo anni, ne avevo sedici, tornai al castello. Vlad accettò il mio cambiamento, avevo appreso tutti i segreti dal mio mentore e avevo stabilito la pace tra il mondo dei vampiri e quello dei licantropi. La tregua esiste ancora oggi. E adesso ho diciotto anni. Come te. Noi licantropi siamo immortali, in un certo senso, quando riceviamo il potere noi diventiamo immortali. Quindi tecnicamente io dovrei avere molti più anni di te. Ma sembriamo della stessa età."

"Che storia, Martin che cosa disse quando scoprì di te?"

"Oh, niente, era felice che io avessi trovato un posto per essere felice. E poi ora sei arrivata tu, nel villaggio sono tutti molto felici, è tornata la principessa."

"No, non dire così. Io non sono la principessa di nessuno."

"Sei come tua madre."

"In che senso?"

In quel momento si sentì un urlo, ci catapultammo fuori dal castello, era un urlo straziante, di un ragazzo, andai nella foresta insieme a Shila. "Aiuto! Vi prego aiutatemi!" No, non poteva essere vero, non era possibile. Quella voce, in mezzo alla foresta, erano allucinazioni. No, era lui. Simon.

BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora