Luce e oscurità

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Regina entró da Granny's con passo deciso. Tutti i clienti presenti nel locale si irrigidirono, impauriti di cosa volesse la donna. Il suo sguardo cupo non era di certo una promessa di pace. Ma a lei in quel momento importava solo di una persona.
-Tremotino- disse in tono glaciale, piazzandosi davanti ad un tavolo dove vi stavano seduti una giovane ragazza ed un uomo intorno ai cinquant'anni.
-Buongiorno, Vostra Maestà- la salutó lui con un ghigno stampato in volto. Voleva proprio prendersi gioco di lei, era evidente.
-Cosa ti salta in mente?- ringhió lei. -Far arrivare la magia a Storybrooke con mia sorella in giro? Sei impazzito?!
-Scusami cara, ma al momento ho già altro da fare, passa piú tardi per parlarmi dei problemi che ti affliggono- disse lui tranquillo, mettendo un braccio attorno alle spalle di Belle.
-Ti vorrei rammentare, nel caso te ne fossi dimenticato, che non sei l'unico ad avere di nuovo i propri poteri . Inoltre sono già riuscita a sottrarti una volta il tuo tesorino...
Mosse un dito in direzione di Belle, ma Tremotino si alzó in piedi di colpo per coprirla.
-E io ti rammento invece che ti ho già risparmiato la vita una volta, ma potrei cambiare idea da un momento all'altro!- tuonó.
-Basta cosí!- li interruppe Belle. Non aveva proprio intenzione di assistere ad un duello magico nel mezzo del piccolo ristorante, anche perchè la faccenda stava diventando imbarazzante. Tutti, ma proprio tutti i volti dei clienti erano rivolti al loro tavolo.
-Belle, magari è meglio se...
-Tremotino ha fatto arrivare qui la magia per me- lo interruppe tutto d'un fiato la ragazza.
Regina guardó Tremotino incredula. Il resto del ristorante fece lo stesso. Tremotino sbuffó infastidito e teletrasportó Belle, Regina e se stesso in un luogo meno affollato, ovvero all'entrata della biblioteca.
-Sei totalmente impazzito!- sbottó Regina.
-Lo hai già detto...
-Prima era una domanda; ora é una constatazione. Mi spieghi a cosa dovrebbe servire la magia alla tua fidanzatina? A far parlare i libri magari?
-A scoprire cosa è successo a mia madre.
Belle era un pochettino irritata.
-D'accordo- sospiró Regina. -Ma non è una cosa che potrebbe aspettare? Abbiamo altri problemi davvero urgenti da risolvere. E tra l'altro tu hai fatto un accordo con me.
Lanció un'occhiataccia a Tremotino.
-Tranquilla cara, non me ne sono dimenticato... Infatti potremmo trovare la soluzione per entrambe le cose.
-E come?- domandarono sia Regina che Belle.
-Creando dei portali. In questa maniera Zelena potrà essere rispedita ad Oz e io e Belle potremo recarci alla ricerca della sua memoria.
-D'accordo, potrebbe anche fare senso...- ammise Regina. -Ma abbiamo un problema: non esistono piú fagioli magici per creare portali.
-Lo so, ma esistono anche altri modi per viaggiare tra i mondi...
-E quale? Jefferson e il suo cappello è da tempo che non si vedono piú in giro.
-Chi è Jefferson?- domandò Belle.
-Forse hai già sentito parlare di lui sotto l'apellativo "Il Cappellaio Matto"- le suggerì Tremotino.
-Oh, certo!- esclamó Belle. -E cosa c'entra con i portali?
-Il cappello di Jefferson, cosí come i fagioli magici, permette di spostarsi da un mondo ad un altro.
-E dunque il tuo piano di concreto quale sarebbe?- domandó Regina impaziente.
-Sono quasi sicuro che Jefferson sia tornato al Paese delle Meraviglie. Il nostro compito è di recarci lí, trovarlo, portarlo qui e mandare Zelena ad Oz tramite il cappello.
-Ti sfugge un piccolo dettaglio: come facciamo ad arrivare nel Paese delle Meraviglie?- sbuffó Regina esasperata.
-Calma, non avevo mica finito. Si narra infatti dell'esistenza di un altro oggetto che funziona da portale, ma unicamente verso il Paese delle Meraviglie...
-Uno specchio?- chiese Belle.
Tremotino la guardó, ammirato e sorpreso.
-Come fai a saperlo?
-Alice attraverso lo specchio era uno dei miei libri d'infanzia preferiti, in questo mondo- sorrise la ragazza.
Regina scosse la testa.
-L'idea che tutto dipenda da uno stupido gingillo sepolto chissá dove non mi piace. Ucciderla sarebbe molto piú semplice, veloce ed efficace.
Belle guardó Tremotino e scosse la testa in maniera impercettebile. Non voleva rischiare che il suo cuore si oscurasse ancora di piú.
-Tu mi hai chiesto il mio aiuto e io ti ho fatto una proposta- si rivolse lui a Regina. -Se non ti va, fa come ti pare. Peró lo sai bene che Zelena è molto piú potente di te, mia cara...
La donna gli lanció un'occhiata sprezzante.
-Non mi lascio spaventare da un incrocio tra uno spaventapasseri e un ranocchio.
Prima di scomparire in una nuvola di fumo, Tremotino replicó:
-E invece sei piú spaventata di quanto tu voglia ammettere a te stessa.
Poi prese per mano Belle.
-Andiamo a casa?- le domandó.
-Mia o tua?- domandó Belle con un sorrisino ironico.
-Sarebbe bello se fossero la stessa cosa, non trovi?- rispose Tremotino accarezzandola.
Intanto qualcuno poco lontano li stava osservando...
-Vorrei vomitare, il coccodrillo sdolcinato è davvero troppo- borbottó quel qualcuno.
-Non sarebbe solo stupendo, sarebbe meraviglioso...- sospiró Belle. -Ma a parte questo, pensavo di andare in biblioteca un attimo, già che sono qua, per vedere se trovo qualche informazione su dove si potrebbe trovare lo specchio magico.
-D'accordo- disse Tremotino. -Ci vediamo piú tardi allora?
Belle annuí. Dopo essersi dati un casto bacio, Tremotino si avvió verso casa, seguito in lontananza dal loro osservatore.
Quanto avrebbe voluto ucciderlo lí, in quell'istante... Ma ovviamente non era possibile; bisognava prima scoprire dove stesse nascosto il suo pugnale. Proprio per quel motivo lo stava pedinando; magari sarebbe riuscito a ricavare qualche indizio su dove cercarlo.
-Oddio, mi scusi!
Una donna era andata a sbattere contro di lui versandogli del caffè addosso.
-Non ho ancora capito perchè in questo mondo vi ostinate a girare con le tazze di caffè in mano- borbottó Uncino. Poi alzó lo sguardo e... si ritrovó davanti quel viso stupendo che aveva già avuto modo di osservare diverse volte. Dalla prigione.
-Oh, ma chi si vede- disse la donna, poco entusiasta.
-Dai, ammettilo che ti rende felice vedermi finalmente per intero e non solo dietro alle sbarre!- scherzó lui.
-No, non particolarmente... Anche perchè teoricamente dovresti trovarti ancora adesso lí dentro.
-Beh... Forse dovreste procurarvi dei lucchetti a prova di magia, Swan.
Le lanció un sorrisino, che non parve attaccare un granchè. Strano, funzionava sempre con tutte; perchè con lo sceriffo del paese no?
-Ci penseró!- disse Emma, allontanandosi.
-Ehi! Non vuoi piú arrestarmi quindi? Sono un pericolo!- le gridó dietro il pirata.
-Credo che abbiamo problemi piú grossi di un pirata alla ricerca di Rum!
Uncino la guardó perplesso. Sul volto di Emma per un secondo si dipinse un sorriso divertito.
-Ti ho visto, sai, mentre stamattina saccheggiavi le bottiglie del bar di Granny. Ottimo bottino, tra l'altro!
La seguí con lo sguardo mentre si allontanava. Aveva ormai perso le tracce del coccodrillo, ma in quel momento non gliene importava un granchè. Il sorriso della donna ne era valsa la pena...
Si riscosse dai pensieri, perplesso. Tra tutti gli individui femminili si stava fissando proprio con una che sembrava avere lo stesso interesse per lui quanto un ramo secco?

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