Il pugnale

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Quando Belle entró in casa, Regina stava parlando con Tremotino. Che faccia tosta quella donna; un attimo fa le aveva strappato il cuore in biblioteca e ora appariva in casa di Tremotino (anzi, ormai era anche casa di Belle) come se non fosse successo nulla! E oltre a quello, quando guardó verso la ragazza aveva un'aria completamente indifferente. Nessun sorrisetto complice o di scherno... Era proprio una dissimulatrice nata.
-Ti lascio- disse, rivolgendosi nuovamente a Tremotino. -E pensa bene alle mie parole.
Passó accanto a Belle salutandola con un cenno del capo e uscí dalla porta.
-Che cosa voleva?- domandó subito la ragazza. Si rese conto che quelle parole erano uscite dalla sua bocca senza che lei lo avesse previsto; anche se in effetti se lo stava chiedendo veramente.
-Niente di che- rispose Tremotino. Sorrise peró divertito. -È solo molto terrorizzata da sua sorella, e pensa che rispedirla ad Oz non sia sufficiente. Vuole proprio farla fuori.
Belle scosse la testa.
-Regina sta cercando di seminare ansia per concentrare l'attenzione di tutti su Zelena; ma in realtà il problema di cui ti devi occupare è proprio lei.
Un momento... Anche quelle parole non erano sue; era stata costretta a dirle. Ma perchè Regina stava cercando di mettere Tremotino contro se stessa?
-Cosa vuoi dire con questo, tesoro?- le domandó lui prontamente, oscurandosi in volto.
-È alla ricerca del tuo pugnale.
Ma che diavolo? Regina voleva proprio svelare i suoi segreti? Qualcosa certamente non quadrava...
-Lo so perchè prima è venuta in biblioteca per estorcermi delle informazioni su dove lo nascondi- proseguì la voce incontrollata di Belle. -Mi ha... Mi ha pure strappato il cuore per obbligarmi a dire la verità.
Gli occhi di Tremotino si ridussero a due fessure indignate.
-Me la pagherà cara questa- ringhió, battendo un pugno contro il muro. -Ha già giocato fin troppo con il fuoco quella donna; questa volta non la passerà liscia!
-No, Tremotino...- Belle gli posó una mano sulla spalla. -Non voglio che tu faccia ancora del male a qualcuno, lo sai. Il cuore poi me l'ha restituito, siccome davvero non so dove si trova il tuo pugnale, e mi ha lasciata in pace.
Accidenti, Regina la conosceva davvero bene, perchè quelle erano esattamente le parole che lei avrebbe detto in quelle circostanze. A parte che il cuore non le era stato restituito, ovviamente.
-Ma sta nuovamente cercando di ingannarmi!- sbottó Tremotino, con voce già un poco più calma di un attimo prima peró. Senza cuore lei non aveva sentimenti e dunque le sembrava di vedere tutto più a distanza; perció rimase sorpresa notando come bastasse un suo tocco per placare l'ira di quell'uomo.
-Ho un'idea- disse Belle accennando un sorriso. -Non esiste qualcosa che possa privare un individuo dei propri poteri magici?
Tremotino annuì:
-Sí, un certo bracciale.
Belle gli lanció un'occhiatina maliziosa -pure le sue gestualità erano sotto controllo!- e Tremotino comprese subito.
-Niente male, mia cara!
Le accarezzó la testa e fece un passo per andare a cercare il bracciale, ma Belle lo trattenne per un braccio.
-Tremotino, aspetta... Togliendole la magia non potremo peró evitare che lei continui la ricerca del pugnale, per poterti controllare.
Fermati, ti prego..., imploró il suo cervello.
-Non mi preoccupo molto di questo, ad essere onesto- replicó Tremotino tranquillo. -Lo tengo in un luogo un po' più sicuro di un cassetto della cucina.
-Non ne dubito...- proseguí lei. -Ma avrei un'idea... Un'altra.
No, no, no. Tieni la bocca chiusa.
-Oggi sei piena di inventiva a quanto pare, mia cara Belle- sorrise l'uomo.
Lei ricambió il sorriso prima di dire:
-Potresti affidarlo a me il pugnale... Lo porterei sempre con me, ovunque e in qualunque momento.
No, non posso appena averlo detto davvero... Cercó di aprire la bocca per dirgli di non badare alle parole appena pronunciate, ma non ci riuscí.
-No Belle, assolutamente no!- la contraddisse lui determinato. -È decisamente troppo pericoloso affidarti quell'oggetto.
La ragazza avrebbe voluto tirare un sospiro di sollievo, ma il suo volto assunse un'espressione delusa.
-Non ti fidi di me dunque...- mormoró.
Tremotino naturalmente cercó subito di rassicurarla:
-Non è assolutamente questo, Belle! Io di te mi fido. È di quello che gli altri potrebbero farti per arrivare al pugnale che ho paura.
-Non lo scoprirebbe nessuno!- disse Belle con convinzione. -E Regina per sicurezza potremmo anche consegnarla ad Emma... Anzi, facciamo proprio cosí! Diamo il bracciale a lei e le diciamo di arrestare Regina con quello.
-Su quest'ultima parte sono perfettamente d'accordo. Ma per la faccenda del pugnale...
Vedendolo esitante, Belle gli prese una mano.
-Tremotino...- Prese a guardarlo profondamente negli occhi. -Ti fidi di me?
-Sí... Sí, mi fido di te.
Nessun'ombra di dubbio nel suo sguardo scuro. Si fidava davvero di lei; era l'unica persona al mondo assieme a Baelfire ad avere quella fortuna. Nonostante avesse un vuoto al posto del cuore, sentí il senso di colpa piú forte mai provato nella sua vita dilaniarsi dentro di lei. Per la prima volta desideró poter distogliere gli occhi dai suoi, ma Regina la stava costringendo a far durare quella tortura per un tempo interminabile... fino a concluderlo con un bacio. Il bacio dal sapore piú aspro che mai avesse assaggiato.

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