capitolo 3.

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Il mattino seguente mi svegliai di buon umore. Avrei passato un altra giornata insieme ai miei idoli/amici. Appena arrivata a scuola vidi i ragazzi. Loro non mi notarono. Li sentivo parlare cosi mi misi ad ascoltare cosa parlavano. "Ragazzi mi diverte far credere a Amy che siamo suoi amici mentre noi la solo usiamo" disse Luke "ragazzi io..." dissi mentre mi tremava il labbro. Le lacrime stavano unscendo dai miei occhi a dirotto senza smettere. Loro si girarono verso di me. Avevamo la faccia triste. Io corsi dentro scuola. Corsi in per mia fortuna era vuoto. Mi sedetti contro il muretto piangendo. Presi la lametta, alzai la manica della felpa dove c'erano grossi segni dei tagli precedenti. Questa volta avevo deciso di mettere fine alla mia vita. Per mia fortuna beccai una vena. Erano passati più o meno 5 minuti stavo perdendo le energie a causa della perdita di molto sangue. Di colpo entrò Calum insieme ai ragazzi. Uno di loro chiamò l'ambulanza. Non so chi dei quattro perché vedevo e sentivo tutto sfuocato. L'ambulanza arrivo velocemene. Appena mi hanno messo sulla barella chiusi gli occhi pensavo che era la fine invece no. Dopo un po mi svegliai. Vidi i quattro ragazzi che mi avevano distrutto piangere a dirotto. Quando videro che mi videro sveglia mi si avvicinarono chiedendo scusa. Io non avevo detto ancora niente. Questo li stressaa ancora di più. Pio li chiesi di uscire. Lo uscirono tristi. Io non volevo più vederli. Anche se so che sarebbe impossibile visto che andavamo nella stessa scuola. Poi entrò mia zia felice perché ero ancora viva mentre io ero triste. Venne ad abbracciarmi. Io le chiesi da quanto tempo ero in ospedale e lei mi disse che ero la da quattro giorni. Mi aveva anche detto che i ragazzi erano rimasti con me giorno e notte da quando avevo perso i sensi. A me non interessava niente perché era colpa loro se mi ero ridotta in quel modo. Il pomeriggio mi rilasciarono dall'ospedale. Appena arrivata con mia zia d'avanti casa vidi i ragazzi con un mazzo di fiori in mano. Mi avvicinai a loro si vedeva che erano pentiti per come si erano comportato. Loro mi abbracciarono. Mi dissero che avevano detto tutto a mia zia. Io li feci entrare in casa. Io ed i ragazzi andammo nella mia stanza. Chiusi la porta e mi girai. I ragazzi mi stavano guardando in modo supplichevole. Non capivo il perché. Ashton disse" Vogliamo sapere se ci perdoni anche se non meritiamo il tuo perdono perché siamo stati degli stronzi. Ti prego perdonaci."iniziarono di nuovo a piangere. Ora toccava solo me decidere. Perdonarli o no? Avevo già preso la mia decisione.LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE!! E IMPORTANTE!!

Spazio autrice:

Ecco il nuovo capitolo. Se lasciate almeno un voto ed un commento aggiorno oggi.
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the bad boy||calum hoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora