V

10 1 0
                                    



Gioia Zhou

L'ultimo bacio.
Kevin cominciò a palparmi i fianchi stretti, mi accarezzò i capelli, sudavano, avevamo il fiato corto, respiravamo.
Eravamo unici, perfetti, un'unica persona, attaccati, la mia anima gemella, forse lo conoscevo da anni, ma non mi fregava, volevo toccarlo, lo volevo mio.
Ho imparato ad amare grazie a lui, proprio quando suonò la campanella, cominciai a lacrimare di nuovo. Dovevamo andare, l'ultimo bacio era finito, per sempre.
Ci incamminammo in classe, non fiatammo, non parlammo, non ci guardammo.
Paul mi baciò e mi abbracciò proprio quando Kevin ci osservava.
Dovevo dimenticarlo.

Kevin💥
Dovevo dimenticarla, non potevo continuare. Lei mi aveva rifiutato e sapevo che lei amava Paul che me.
Non potevo starle vicina, non potevo costruire niente con lei, non potevo renderla felice, non le piacevo, questa è la verità, dovevo smetterla. Ma quando si avvicinava a Paul, mi sentivo stranco, lo stomaco cominciava ad agire,
la amava, la conoscevo meglio di lui.
Fin dall'asilo avevo vissuto con lei, l'avevo coccolata, fin da piccola era diversa, ma lei non si ricordava di me. Si ricordava solo di una cosa, di un incidente. Un incidente causato dal sottoscritto, aveva perso la memoria, mi aveva dimenticato, ma io no. L'amavo ancora di più.
I suoi genitori rifiutavano me perché sapevano tutto, quello che ho fatto, sapevano che non le avrei dato la felicità, la sicurezza, l'amore. Loro non si fidavano di me.
Sapevo che non sarei mai stato vicino a lei, ma la volevo con me. Vicino a me.
Mi avvicinai a Camille, e la baciai ferocemente. La mia lingua incontrò la sua, cominciò a giocare con la mia e sentii lei fare delle piccola urla.
Ma che cazzo faceva? Voleva attirare l'attenzione di tutti?
Poi mi accorsi che le palpavo velocemente e allo stesso tempo ferocemente il fondoschiena.
Ma purtroppo, in quel momento pensavo a Michelle, e della mia sconfitta. Di tutto quello che ho passato, l'amore ormai perduto, la speranza scomparsa, e ancora il desiderio di palparla e toccarla.
Volevo che io la facessi perdere la verginità, per darle un ricordo unico, come il suo primo bacio, che ovviamente è stato con me.
Volevo che lei si ricordasse per sempre di me, nonostante lei fosse con un altro o non mi amasse più.
Nei suoi ricordi dovevo esserci io, per sempre.

Camille
Kevin, oggi, era strano.
Mi baciava, era possessivo.
Era diverso, da quando stavamo insieme, lui non mi degnava di almeno uno sguardo, non mi parlava, non mi baciava, non coccolava, non mi difendeva.
Oggi invece è stato sempre vicino a me, nonostante io sia una persona seria e piena di sicurezza.
Oggi, Kevin mi baciava, ma invece di un bacio a stampo era una pomiciata, aveva cambiato idea?
Lo conoscevo dalle elementari, l'ho sempre considerato il più figo, più sexy di tutte le scuole.
Non mi degnava mai di uno sguardo fino a oggi.
Da piccola ero sempre stata la più brutta della classe e anche della scuola, ma adesso ho superato la mia pubertà, e sto migliorando fisicamente e mentalmente.
Sto migliorando, in tutto.
Ci dirigemmo a casa sua, in camera sua.
Guardava il soffitto, era perso nei suoi pensieri, dovevo farlo felice, questo era quello che potevo fare, no?
"Kevin, a cosa stai pensando?"
"Cam, a un bel niente"
"Io stavo pensando al nostro futuro, al nostro matrimonio, ai nostri bimb....."
"Cam, i bimbi..."
"Hai qualcosa contro i bimbi?"
"No, ma non vorrei fare s..."
"KEVIN, che vuol dire"
Cominciai a lacrimare, lui non mi voleva, era distratto, non voleva me, ne ero certa.
"Cam, tranquillizzati, il primo bimbo lo voglio avere da Michelle, ma perché mi parli del futuro? Se abbiamo tutto il tempo?!"
"Scusa, ma perché, perché lei, non io?"
"Scusami, puoi andare fuori di qui?"
Cominciai a piangere disperata, sperando che lui mi guardasse e mi coccolasse, invece, lui si addormentò subito, all'istante.
Non potevo lasciarla a quella stupida, infatti infilai una mano nella sua tasca e presi il suo cellulare e scrissi.

"michelle, ti devo parlare, vieni subito a casa mia!"

Cominciai a sfilarmi il vestito sottile che indossavo e a sfilare il vestito di Kevin.
Mi infilai nelle coperte abbracciata a lui.
Cominciava ad accarezzarmi, era sunnanbulo?
Mi baciava il collo e ad un tratto la sua voce mi rimbombò nell'orecchio "Michelle",
una coltellata al cuore, mi stava toccando e pensava a quella asiatica?
Lo svegliai, aveva gli occhi assonnati e pieni di lacrime.
Fece un sbadiglio e mi guardò sorpreso e spaventato.
Mi stava abbracciando ma non si accorgeva, forse era troppo sconvolto.
"Che ci fai qui?"
"Puoi baciarmi?"
"NO!"
"Dai, non ti darò più fastidio!"
Mi strinsi a lui, il suo corpo si arrigidì, si era eccitato al contatto della mia pelle e del mio seno.
Sorrisi sorpresa, era così dolce, presi le sue mani e le bloccai sul mio corpo e cominciai a baciarlo sul collo.
Lui godeva, intanto, sentivo dei passi avvicinarsi.

"Occhi a mandorla"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora