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Gioia Zhou

Kevin💥
Mi era stato detto che Michelle era in ospedale, non ci credevo molto, lei era sempre stata attenta alle macchine, alle strade; ero preoccupato, corsi subito in ospedale, mi voleva fare un brutto scherzo. Domandai a un'infermiera e lei mi disse che non potevo vederla perché non ero un sup parente. Ma cosa cazzo capisce lei? Non può trattarmi così, io dovevo vederla, adesso, subito.
Era in pericolo, non era uno scherzo, i suoi genitori mi attraversarono, mi sfiorarono, mi guardavano male, era colpa di nuovo mia, non ci potevo credere, l'avevo ferita, di nuovo. L'avevo capito dai loro sguardi, dalle loro smorfie, mi odiavano ancora di più.
Se perdeva la vita o se non ci riusciva, me ne sarei pentito per tutta la vita. Non potevo. Lei era ancora così giovane, ancora una bambina. Dovevo vederla, anche a costo della mia vita. Le stavo dicendo una bugia di Lola, volevo vedere la sua reazione, come mi avrebbe trattato, ma ho sbagliato, di nuovo.
Corsi senza permesso nella sua stanza.

Michelle💦
Qualcuno mi teneva la mano teneramente, Kevin mi teneva la mano e piangeva disperatamente.
Non riuscivo a vederlo, ma sapevo che era lui. Lo capivo dalla sua voce, dalla sua pelle candida che mi toccava anche quando ero piccola. Gli volevo tanto bene nonostante quella maledetta Lola.
"Michelle, scusa, sono sempre stato io la causa di tutto, del tuo incidente da piccola e di adesso"
"K...e..vin"
" Non te l'ho mai detto, ma tu mi piacevi e adesso ti amo, da piccolo ti amavo da tanto, ma i tuoi me lo impedivano, non potevo stare con te, loro non volevano e allora mi sono fatto vivo alle medie."
Cominciai a lacrimare.
"Kevin, ti amo, sapevo già tutto"
"Michelle, è stata sempre colpa mia, non ti merito, lo sapevo, ma non volevo rinunciare a te."
"Kevin, ti starò acconto, per sempre"
"Promettimelo"
Annuii.
Sentivo dei rumori, dei suoni che aumentavo di velocità, cosa voleva dire? Non capivo niente. Ero piena di lividi, piena di tubi trasparenti.
Da quando ero piccola, dalla prima volta del mio incidente, avevo sempre odiato quell'odore, quell'atmosfera. Quel profumo di candeggina e di vecchio.
L'avevo sempre odiato. Non avevo detto mai niente a lui, perché sapevo che lui non mi avrebbe accettato, mi tradiva, stava con tutte e non lo sopportavo, ma lo amavo, lo amavo più di me stessa, che mi sono pure ridotta così .
"Kevin, non dimenticarti mai di me"
"Cosa? Dio, non dimmelo!"

Michael
Avevo raggiunto l'ospedale, mi avevano chiamato i suoi genitori, vedendomi, mi abbracciarono.
Era successo qualcosa di grave? No, non ci credevo, chi avrebbe fatto del male a una ragazza così buona e brava?!
"Mamma, che è successo"
La chiamavo madre per rispetto.
"Ha avuto un incidente"
Corsi via, entrando nella stanza senza permesso. Tremavo dalla paura di non vederla più, di non baciarla più, di non coccolarla, e di non consolarla più.
Ma con lei c'era Kevin.
Loro piangevano, si amavano, non me ne rendevo veramente conto del loro legame. Era tutta colpa mia, se io l'avessi capito in tempo, lei non sarebbe così, mi faceva pena.
Li guardai, cominciai a lacrimare.
L'amavo anch'io, ma dovevo ammettere una cosa, solo un miracolo l'avrebbe fatta sopravvivere.
Era ferita vicino al cuore, piena di lividi, piena di lacrime. Non sopportavo questo stato, non volevo, la volevo anch'io vicina a me. Anche se piena di tubi e ferite orrende, l'amavo.
Non la meritavo, non me ne ero mai accorto, lei non mi amava, ma fingeva per non farmi soffrire.
Si meritava meglio. E io non mi definivo "meglio".
Erano così dolci insieme, non si accorgevano nemmeno della mia presenza, si amavano troppo.
Che potevo farci? Non aveva scelto me.
Cominciai a stringere i pugni, dovevo lasciarla libera nelle sue mani, avrebbe vissuto meglio.
"Kevin, salutami Michael, lui mi ama e io lo amo, io vi amo"
"Lo farò"
Dopo quello che aveva detto, mi si strinse il cuore. Non potevo lasciarla sola, doveva vedermi almeno anche se avevo paura di piangere e di non smettere più, mi feci coraggio.
Mi avvicinai a loro, e la baciai in bocca come aveva fatto  Kevin.
Mi sorrise e supplicammo tutti per lei.
"Ti amiamo"
"Grazie ragazzi"
Cominciò a tossire, sgranai gli occhi, come aveva fatto Kevin.
Stava sputando sangue.

Michelle💦
Mi guardavano male, sentivo un odore familiare, sangue. Dovevo dire le mie ultime parole.
"Ragazzi, voglio che voi viviate la vostra vita al meglio"
"Cosa" in coro.
"Vi amo e vi amerò per sempre, voglio che voi viviate la vostra vita al meglio, dimenticatemi"
"Non puoi dire.."
"Kevin, shh"
"Stai con Lola, lei è una brava persona, ma tu Michael, spero che ti provi una partner migliore di me, dimenticatemi, vi prego"
"Michelle, tu sarai sempre la migliore" Kevin mi baciò il palmo.
"Michael, prenditi cura di Ulisse"
"Lo farò."
Mi baciarono tutti e due nella guancia e ne fui felice.
Avevo sonno, i miei occhi non resistevano più, volevo chiuderli ma allo stesso tempo riaprirli ma sentivo ancora le loro voci. Piangevano.
"Noo!" -Kevin
"Mich, resisti"
E poi nulla, sprofondai nel buio.
Speravo davvero, che loro abbiano una vita migliore della mia, devono vivere il meglio, con me hanno trovato la tristezza, devono dimenticarsi di me, lo meritavano.
Dovevano trovare il vero amore, avere dei bellissimi figli, dovevano vivere felici.
Sospirai, ero in una bara, non potevo muovermi, sentii le voci di alcuni conoscenti, di mia madre, di mio padre, di Kevin, di Michael, di Paul e l'ululato del mio Ulisse. Sentivo che Kevin aveva fatto pace con i miei; sospirai di nuovo per la felicità e mi addormentai per sempre. Loro erano la mia esistenza. Mi avevano dato la felicità, la gioia, la gelosia. Tutto, e soprattutto l'amore.
Li avrei visti felici nel loro mondo, li avrei visti dall' alto e sicuramente avrei visto i loro figli, le loto mogli, la loro felicità, anche senza di me.
Mi sarebbero mancati, ma li riavrei incontrati, mi avrebbero dato di nuovo compagnia nel mondo dell'oltretomba.

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E il libro"Occhi a mandorla" finisce qui.
Grazie a chi ha letto tutto.
Vi amo🌹

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