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Tra le tante cose che Luke odiava c'era la società.
Più che altro non era proprio odio, ma più disprezzo, l'odio era 'riservato' ad altre cose come i numeri pari, li odiava, o il colore grigio, quello lo odiava perché non era un colore definito come il nero o il bianco, era grigio, l'insieme di due colori, era come se due emozioni si mischiassero e formassero questo, che non era un'emozione era un'altra cosa a cui Luke non sapeva dare un nome. Odiava anche i suoi compagni di classe, lo lasciavano sempre da solo, sempre in disparte credendo che Luke non potesse stare con loro per via dei suoi problemi mentali. Ma nessuno aveva mai spiegato a queste persone che i problemi di Luke non erano poi così tanto gravi, non era di certo un pericolo per la società, no, anzi lui poteva fare molto per la società perchè stava distruggendo il suo problemino. Ma la gente non lo capiva, nessuno capiva cosa sentisse Luke se non lui stesso e il suo diario, il suo diario che era pieno di frasi che a lui interessavano e provocavano come dei brividi quando le leggeva. Erano frasi di film o libri che Liz gli aveva consigliato di leggere o guardare. 

Una frase che lui amava era "Un giorno, tre autunni" era un proverbio cinese, usato quando una persona ti manca talmente tanto che un giorno dura come tre autunni e la sua mancanza aveva sia un nome che un cognome. 

Marilyn Richards.


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