Capitolo Due

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Il giorno seguente Luke si sveglió di ottimo umore: il sole splendeva sulle spiagge rendendo ancora più luminosi i granelli di sabbia, la brezza mattutina entrò nella stanza accarezzando lentamente le gote del ragazzo come se volesse augurargli una buona giornata e, in più, nell'aria si respirava il profumo dei waffles. Adorava i waffles e l'unica donna in grado di cucinarli come piacevano a lui era Laura. Si precipitò giù di corsa proprio come un bambino corre verso i suoi nuovi giocattoli.

"WAFFLES!" urlò.
"Buongiorno anche a te Hemmo" disse Laura.
"Buongiorno Sammy" si sedette a tavola mentre aspettava ansioso la sua porzione di waffles.

Consumarono la loro colazione parlando dei progetti per la giornata.

"Ho visto dei sandali fantastici vicino a Bondi Beach non è che mi accompagneresti?" chiese Laura facendo la faccia da cucciolo all'amico.

Dopo vari e inutili tentativi di resistenza, Luke crollò.

"Va bene ma per favore smettila di guardarmi così: mi fai venire le lacrime agli occhi" piagnucolò Luke.

Appena furono sazi, pulirono la cucina e si vestirono: Luke dormiva in mutande ma ormai Laura era abituata.

Uscirono dal piccolo ma accogliente appartamento e si diressero verso Bondi Beach.

Questa volta Laura non ebbe problemi con i capelli durante il viaggio: aveva fatto una coda alta e comoda. Anche se, si sa, tre giri dell'elastico attorno ai capelli sono troppi e due giri sono troppo pochi.

" Siamo arrivati" annunciò Luke mentre tirava il freno a mano.

Laura prese per il polso Hemmo e lo trascinò nel negozio Be You, Be Shoes . L'unico pensiero di Luke appena lesse l'insegna fu < Be you, Be Shoes, Be Stemmia >

La commessa salutò i ragazzi e gli chiese gentilmente se avevano bisogno di una mano.

"No grazie" rispose Laura.

INIZIO FLASHBACK

"Ragazzi devo dirvi una cosa..." disse timoroso Luke

" Sai che puoi dirci tutto" rispose amichevolmente Ashton.

Luke fece un respiro profondo.

"Mi sono innamorato di Laura" dichiarò.

"Lulu è innamorato!" disse Michael strizzando la guancia a Luke per spezzare il silenzio che si era creato nella stanza.

"Dai Michael sai che mi da fastidio quel soprannome" disse infastidito Lulu

" Amico ricordati una cosa" disse Calum appoggiando amichevolmente la mano sulla spalla di Luke.

"Quando una donna ti dirà di aver visto un bel visto o un bel paio di scarpe non farti mai addolcire dai loro sguardi da cani bastonati: loro aspettano solo che tu cada nella loro trappola prima di mangiarti le interiora e la carta di credito" continuò

FINE FLASHBACK

Calum, purtroppo, aveva ragione.

Ormai erano in quel negozio da ben mezz'ora e, oltre ai sandali di cui gli aveva parlato l'amica, quest'ultima aveva deciso di provare altre paia di scarpe senza contare il prezzo.

****

"Amo questi sandali" constatò Laura mentre uscivano dal negozio.

Era giorno di mercato e tutta Bondi Beach pullulava di bancarelle e macchine super lussuose.

La macchina di Luke ora si trovava incastrata tra una Mercedes ed una Mustang; due macchine che, se Luke avesse tamponato, sarebbe riuscito a pagare solo aprendo un mutuo.

Mise in moto e iniziò a manovrare il volante per uscire da quel parcheggio.

Quando pensavano di avercela fatta, tamponarono la Mercedes dietro di loro facendo partire l'allarme.

"Allacciati la cintura" disse Luke frettolosamente.

Cambiò marcia e spinse il piede sull'accelleratore. Scapparono prima che il proprietario potesse raggiungerli; all'inizio erano presi dalla preoccupazione ma, appena seppero di essere lontani, si guardarono negli occhi e scoppiarono in una fragorosa risata non preoccupandosi minimamente della possibile ammaccatura che avrebbe subìto l'auto di Hemmo.

Appena parcheggiarono nel vialetto Lucas controllò i danni e- proprio come previsto- sul retro della macchina c'era una lieve ammaccatura. Anche se era piccola a Luke dispiacque: era la sua primissima macchina. I suoi genitori gliene avevano regalataregalata una appena dopo aver fatto la patente ma questa Mini Cabrio era sua. Aveva lavorato duro risparmiando più di 16.000 dollari: per permettersela ha dovuto fare ben tre lavori ma ora finalmente se la poteva godere e, sul suo vocabolario, non esisteva la parola "ammaccatura" .
Era amareggiato e Laura poteva benissimo leggerglielo in faccia.

"Mi dispiace" provò a consolare l'amico abbracciandolo da dietro la schiena.
Luke poteva sentire il respiro di Laura scontrarsi sulla sua maglietta e scivolare lungo la schiena creandogli una serie di brividi ma nonostante questo piacere, non faceva altro che preoccuparsi per l'auto.

" Non fa niente..." rispose schietto.
"Entriamo" aggiunse mentre si incamminava verso la porta d'ingresso.

Mentre pranzavano Laura osservava Luke mangiare in religioso silenzio.
Quel silenzio era così snervante...

"Lulu è solo un'ammaccatura vedrai che quando la porterai dal carrozziere te l'aggiusterá in un battibaleno"
"Ti prego, non chiamarmi Lulu" rispose osservando il suo piatto.

Laura rimase attonita dalla risposa: l'aveva chiamato molte volte con quel nome e sapeva che non gli andava a genio ma mai le aveva risposto così.

"Ok...Lucas va bene?" chiese sarcasticamente.

"Sammy..." -questa volta Luke la guardava negli occhi-" Sai che non mi piace quel soprannome" cercò di giustificarsi.

"Ci sono molte cose che non ti piacciono"-incrociò le braccia: lo faceva spesso quando si innervosiva- " e ogni volta non perdi tempo a ripetermelo e questo mi da fastidio ma lo sopportò. Prova anche tu"
"È la prima volta che mi lamento con te del nomignolo che mi hai affibbiato in prima media quindi non farne un dramma" rispose prontamente Luke alterando il tono della voce.

"Mi stai dando della vittima?!"
"Perché se dico 'gatto' tu capisci 'cane'? Non ho detto che ti stai comportando come una vittima ma ho semplicemente detto che tu fai un dramma per qualsiasi cosa"
"Disse quello che piange per una stupida ammaccatura su una stupida auto"

Luke perse il controllo. Si alzò in piedi e per la prima volta Laura ebbe paura di quel ragazzo alto quasi due metri.

"Non hai il diritto di dire che è una stupida auto! Io ho fatto ben tre lavori per permettermi quella macchina; mi sono spaccato il culo giorno e notte per quell'auto quindi ho il diritto di piangere per la mia macchina se questa significa un anno e mezzo di notti insonni passate a lavorare in fabbrica!"

Salì le scale lasciando la sua amica stupefatta: era la primissima volta che Luke alzava la voce con lei e sperava non dovesse farlo mai più.
Purtroppo per Luke la giornata non finì come aveva sperato quella mattina.

Alive againDove le storie prendono vita. Scoprilo ora