Capitolo Tre

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Quella notte Luke la passò ad osservare la dolce luce della luna filtrare dalle finestre e posarsi sulla pelle del suo petto nudo. Come aveva potuto trattare così male la sua migliore amica? E per una fottutissima ammaccatura che, come aveva detto Laura quella mattina, sarebbe stata riparata in un battito di ciglia. Non aveva mai trovato tanto coraggio per alzare la voce contro quell'angelo che gli aveva sconvolto la vita. Pensò a quanto fosse bella la luna, emanava una luce perfetta e quei crateri che dalla terra sembravano piccole macchie grigie, facevano capire che persino una cosa tanto amata dall'essere umano mostrava le sue imperfezioni. Perché lui non faceva lo stesso? Perché mostrava solo le parti migliori di sé? Forse perché dentro di lui si celavano i mostri del passato obbligati a restare nella penombra e cedere il posto agli aspetti migliori di lui ma quella mattina un mostro era evaso e, dopo anni di torture, è scoppiato proprio come una bolla di sapone a contatto con il dito di un'ingenua bambina.

***

Sentì una voce richiamarlo dolcemente.

"Luke...Luke..." cantava la voce

Era così soave che a Luke parve di sognare. Solo quando sentì una piccola mano morbida sfiorargli il braccio decise di aprire gli occhi.

"Buongiorno" disse Sammy sorridente.

"Buongiorno" rispose Luke con la voce impastata dal sonno.

"Che ore sono?" aggiunse dopo essersi schiarito la voce.

"Le undici meno un quarto"

In un batter d'occhio, Luke guizzò fuori dalle lenzuola, si vestì e iniziò a preparare le valigie: tra meno di tre ore avrebbero avuto il volo e poi li seguiva un'ora di macchina.

"Non fai colazione?" chiese l'amica premurosa.

"No, è tardi e devo ancora preparare le valigie" disse frettolosamente.

"Ok. Vuoi una mano?"

"No grazie"

"Va bene" Sammy si sedette sul letto osservando l'amico appallottolare cumuli di vestiti e buttarli distrattamente nella valigia.

"Dove ho messo le ciabatte?" farfugliò Luke a sé stesso.

Sammy si alzò dal comodo letto, si posò di fronte al ragazzo.

"Luke" sospirò per poi spostare lo sguardo verso i piedi dell'amico.

"Le stai indossando" rispose ovvia.

"Se non ci fossi tu!" esclamò l'amico stampandole un piccolo bacio sulla fronte. Ella cercò di nascondere le sue guance diventate rosse per l'imbarazzo ma il biondo se ne accorse e si avvicinò sorridendo.

"Perché sorridi?" domandò Laura.

"Perché sei carina quando arrossisci" dichiarò Luke.

Egli si morse la guancia: lo faceva solo quando si pentiva di qualcosa, quando capiva troppo tardi che il silenzio era l'arma migliore. Ora anche sul suo viso era comparsa una tonalità di rosso da dare quasi fastidio a chiunque l'avesse osservata a lungo.

"Mi piace quando sorridi" disse in un soffio Laura avvicinandosi.

"Quando sono con te sorrido sempre"

Quello era un momento speciale e Luke si convinse: era pronto a rivelarle i suoi sentimenti ma Laura fu più veloce, appena Luke aprì la bocca, Sammy tagliò la poca distanza e lo baciò.

Fu sorpreso ma decise di godersi il momento così avvolse un braccio intorno alla fragile schiena della ragazza spingendola verso di sé. Era questo ciò che aspettava da anni e finalmente quell'attesa, che sembrava non terminasse mai, lo ripagò.






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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 17, 2015 ⏰

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