Capitolo 12

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[Premessa: questo capitolo è visto dal punto di vista di Luke]

Chiusi la porta alle mie spalle, a chiave. Chiusi gli occhi e mi appoggiai ad essa, per poi sedermi a terra e mettermi le mani nei capelli.

Non sapevo più che pensare, degli altri.. E di me stesso. Non ero più quel ragazzo che adorava farsi tutte, uscire con gli amici o ubriacarsi.

Mai innamorarsi, no.

Nella vita ci sono diverse scelte, giuste e sbagliate. Tu, decidi come sarà il futuro. L'uomo compie grossi sbagli ogni giorno

In passato, ho avuto molti dispiaceri. Ma adesso, meglio pensare al presente.

Mi sdraiai sul letto, e chiusi gli occhi, addormentandomi.

-Papà papà mi prendi in braccio?- disse il bimbo dai capelli biondi.

-ma certo amore- l'uomo lo prese in braccio sorridendo.

La mamma gli diede un bacio sulla guancia, facendolo arrossire. -Adesso andiamo a prendere l'orsacchiotto che ti piaceva tanto, va bene?- disse la donna senza smettere di sorridere.

-siii- urlò il bambino. Tutti e tre salirono in auto e partirono. Il bambino giocava con il cavallino poggiato sulle sue ginocchia, mentre la mamma e il papà parlavano della loro vita quotidiana, ridendo e scherzando.

-ATTENTO JARED- urlò la mamma. Il padre cercò di girare ma la macchina andò a schiantarsi contro un camion.

I genitori e il bambino, scaraventati fuori.

-

Lui lentamente aprii gli occhi, sentendo le sirene delle ambulanze. Si alzò e corse dai genitori. -Mamma? Papà?- mormorò il bambino, iniziando a piangere.

Lo prese da un braccio, un agente di polizia. -piccolo vieni, ti portiamo a casa- disse. -no, voglio Mamma e papà. VOGLIO MAMMA E PAPÀ- urlò il bambino mentre l'agente lo prese in braccio. Portandolo via da quell' inferno.

Le ultime parole mi risuonarono nella mente. Mi svegliai di soprassalto e mi alzai col busto, respirando affannosamente.

Mi toccai la fronte, asciugandola dal sudore. Guardai la sveglia, erano le 3:34. Mi alzai lentamente e andai in bagno, sciacquandomi il viso.

Mi guardai allo specchio. Un altro incubo. Sospirai tornando in camera.

Mi risdraiai sul letto, cercando di riaddormentarmi. Mi misi su un fianco, guardando fuori dalla finestra.

La luna piena. Era stupenda. Sospirai, ricordandomi delle parole di Madison e del nostro primo incontro.

Di quando le sue labbra toccarono le mie, o di quando si prendeva cura di me.

Misi la mano sul cuscino freddo, mentre le mie palpebre lentanente si abbassavano. Chiusi gli occhi e mi addormentai.

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