Esco di casa e decido di andare nel luogo che potrebbe darmi più conforto e, allo stesso tempo, che potrebbe deprimermi di più...
É il mio nascondiglio, il nostro nascondiglio.Ho trovato quel buco nel bosco da piccola, quando giocavo a nascondino con mio padre. Per non farmi trovare avevo corso così tanto che mi ero persa; dato che aveva iniziato a piovere mi nascosi in questo buco che era coperto d'edera.
Era buio ma un luogo appartato e asciutto, mi piaceva.
Da quel momento diventó il mio nascondiglio: quando mia madre mi sgridava, quando mio padre mi picchiava, quando venivo derisa, umiliata...venivo a rifugiarmi qui.É così che io e Andrea ci conoscemmo.
Io ero appena stata picchiata, e ero corsa a rifugiarmi, e lui era lì, mi guardava con gli occhi pieni di lacrime ed io mi sedetti accanto a lui senza dire una parola, comprendendoci a vicenda.
Ed é rimasto fino ad oggi il nostro posto segreto.Mi dirigo nel bosco e intanto osservo le persone attorno a me: bambini che giocano, coppie che si baciano senza notare ció che gli sta intorno, famiglie che passeggiano mano nella mano, amici che ridono; poi vedo anche una ragazza su una panchina,.siede da sola, la testa nascosta tra le ginocchia, capelli arruffati, vestiti stracciati...
Mi dispiace molto per lei ma adesso non ho tempo, é a me che devo pensare!Ad ogni passo che faccio verso la mia meta le gambe mi sembrano più pesanti e tremano sempre più insistentemente.
Ma sono determinata e vado avanti guardandomi i piedi, guardando la sporcizia che calpesto, guardando i vecchi lacci malandati.
Gli occhi cominciano a riempirsi di lacrime, il naso diventa rosso, la testa invasa da pensieri...
Mi siedo alla panchina più vicina; accanto a me c'é una donna che sembra gentile, che mi guarda con aria perplessa.
Aspetta qualche minuto, poi alludendo ai miei occhi rossi si decide a parlare:"perché piangi?".
Non nascondo che mi da' un po' fastidio che la gente che non consoco mi chieda dei fatti miei! Quindi sbuffo:"mi é entrato qualcosa negli occhi" la donna non si é lasciata convincere e chiede"cosa?" Io sempre più triste scoppio a piangere e fra i singhiozzi sussurro:"un ricordo".
A quel punto mi rannicchio e la donna mi dà qualche pacca sulla schiena, cercando di sollevarmi il morale, non sapendo ciò che mi succedeva.
Mi calmo e mi rimentto in cammino, saludanno la signora con la mano.SPAZIO AUTRICE
Sciauuu so che questa storia é un po' triste ma migliorerà col tempo credetemi!
Grazie di seguire la mia storia e si, odio gli spazi autrice ma perché non provare?
Comunque so che é da completi coglioni senza speranza ma se non arrivo almeno a 5 voti non continuo!
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Ho promesso
RandomNon so cosa si prova...si solo che il mio miglior amico é autolesionista per motivi inesistenti e che la mia vita cambierà molto dopo che io farò ció che non avrei dovuto fare...