Arena, capitolo due
Andy si svegliò tra le braccia per di Cressida.Lei lo osservava intensamente, e, non appena notò che il ragazzo aveva gli occhi socchiusi, dissolse lo sguardo.
"Buongiorno.", mugugnò il ragazzo.
Aveva la testa che gli scoppiava, non riusciva a muoversi.
Eppure tra le braccia di Cressida stava bene, stava tremendamente bene.
"Giorno Andy, come stai?", gli domandò la ragazza, scompigliandogli scherzosamente i capelli.
"Sono un po' confuso. Cosa ci faccio qui?", chiese il ragazzo.
Degli istanti seguenti all'attacco degli ibridi non ricordava nulla.
Certo, rimembrava vagamente di essere fuggito, ma non si capacitava di come fosse arrivato al deserto roccioso.
Dopo di che ricordava chiaramente di essere svenuto, e, ovviamente, di essersi risvegliato tra le dolci braccia di Cressida.
"Non so, sei svenuto.", gli disse Cressida, sbrigativa.
Dopo di che si alzò ed aiutò il biondo a rimettersi in piedi.
Era ancora debole, ma almeno riusciva a muoversi.
I due andarono alla ricerca di quello che era stato il vecchio campo dei favoriti, e di cui, probabilmente, non rimaneva nulla.
Riuscirono a trovare qualche resto delle tende una decina di chilometri più giù.
Si chiedevano dove fossero finiti i loro alleati.
Sapevano che Sophie era morta, ma non avevano la minima idea di dove si trovassero Daisy, Chris e Drew.
In cuor loro speravano che i tre stessero bene, ma da una parte sapevano che non ci sarebbe stato più di un vincitore, quindi, vederli morti per mano di qualcun'altro sarebbe stato di sicuro meno doloroso che vederli morti per causa loro.
Andy pensò che probabilmente neanche lui avrebbe assaporato la vittoria.
Non avrebbe mai avuto il coraggio di uccidere Cressida.
Insomma, più tosto si sarebbe ucciso da solo, ma mai e poi mai avrebbe tolto la vita alla sua amata, ed ancora meno avrebbe permesso che qualcun'altro lo facesse.
L'avrebbe protetta, anche a costo della sua stessa vita.
Arena, distretto uno
Chris e Daisy vagavano da ore tra la buia e deserta foresta.
Erano stanchi e affamati, ma finché non avrebbero trovato un luogo sicuro non si sarebbero di certo fermati a mangiare.
Chris, in particolare, odiava la foresta, non era proprio il suo posto.
Tutti quegli alberi, quelle caverne, quei possibili nascondigli: non si sentiva per niente al sicuro.
Da una parte almeno aveva Daisy, che gli infondeva un po' di coraggio e buon umore.
"Credo che questa radura sia perfetta!", esclamò Daisy, subito dopo aver analizzato con cura il territorio circostante.

STAI LEGGENDO
The first Hunger Games
FanfictionEra il 3033 d.c., a Panem, una regione post-apocalittica formata da dodici distretti, vennero istituiti gli "Hunger Games". Questi giochi vedevano il selezionamento, attraverso una procedura chiamata "mietitura", di 24 ragazzi, anche detti "tributi"...