La mia battaglia

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Pochi secondi dopo Gibbs ordinò a McGee di rintracciare Parks.
McGee: "Capo l'ho trovato, si sta dirigendo verso la grande scogliera. Penso che lì lo stiano aspettando per portarlo via dall'America, e che abbia ucciso il fratello per depistarci e prendere tempo"
Gibbs: "Dinozzo, McGee in macchina... Ziva, è pericoloso"
Ziva: "Capo questa volta non m'importa. Devo trovarlo. Questa è la mia battaglia"
Gibbs si arrese e la portò con sé; Quando David ha intenzione di fare qualcosa non la ferma più nessuno.

In pochi minuti avevano raggiunto Parks e gli erano alle costole
Tony: "Non ha intenzione di fermarsi? Ci penso io" prese la pistola e sparò forando entrambe le gomme posteriori dell'autovettura del fuggitivo "Fatto!" Aggiunse subito dopo con un sorriso soddisfatto.
Era notte fonda. Si trovavano su una montagna che cadeva a strapiombo sul mare. Era uno scoglio molto alto, fatto di pietre appuntite. La strada girava intorno alla montagna come dei tornanti, e la loro auto si fermò poco prima di una curva, ad un'altitudine di circa quaranta metri sul livello del mare.
Avevano un piano. Ziva andò incontro a Parks che fu costretto a fermare la sua corsa e scendere dall'auto, date le gomme forate. Parks non sapeva che Ziva non era sola, ma accompagnata dai suoi colleghi che invece si appostarono dietro la macchina, mentre lei l'avrebbe steso; sarebbero intervenuti solo se le cose si fossero messe male.
Tony voleva intervenire subito, non aveva alcuna intenzione di mettere a rischio la sicurezza della moglie e del bambino, ma venne bloccato da Gibbs
Gibbs: "Tony, siamo una famiglia, devi rispettare le sue decisioni. E' una cosa che riguarda lei e solo lei, e noi ora possiamo solo garantirne l'incolumità essendo pronti se dovesse succedere qualcosa. Adesso ha bisogno di sapere che credi in lei. Hai sposato una donna in gamba, sta tranquillo".
In realtà anche Gibbs era preoccupato, ma doveva tranquillizzare quello che per lui era un fratello minore, e doveva avere fiducia in Ziva.

Intanto pochi metri più avanti
Ziva: "Fermo. Adesso siamo io e te. Se scappi ti prenderanno, e forse sarai costretto alla pena di morte, se ti arrendi tutto tornerà come prima" Aveva la pistola davanti al viso, pronta a sparare, ma Parks si voltò, e conoscendola le disse che non sarebbe mai stata in grado di sparare ad un uomo alle spalle. Lei gli intimò più volte di fermarsi, ma questi continuava a procedere lungo il tornante. La ragazza si avvicinò puntandogli la pistola alla schiena, quando lui con un movimento repentino la colse di sorpresa facendole perdere la pistola, ed assestandole un colpo sul viso. Iniziarono a combattere senza armi, entrambi avevano un'ottima tecnica, Ziva data la sua permanenza nel Mossad, e William nel corpo dei Marines.
McGee era atterrito, pareva che stesse guardando un film horror, mentre Gibbs e Tony erano pronti a scattare in caso di necessità.
Parks tentò di arrampicarsi sulla scogliera, ma venne tirato giù da Ziva. Continuarono a tentare di mettersi KO l'un l'altro, e William finì sopra la donna che scansandosi a destra e a sinistra, evitava i pugni. Con un movimento secco, Ziva ribaltò la situazione, stava per finirlo quando l'uomo si ricordò del punto debole della giovane donna: suo figlio.
Le assestò un pugno nel basso ventre, facendola rimanere senza fiato. Lei indietreggiò verso il ciglio della scogliera, portandosi una mano alla pancia, mentre lui brandiva la pistola di Ziva con entrambe le mani.
Tony scattò subito in piedi, Gibbs fece per fermarlo
Gibbs: "Fermo Tony, se ti vede salta la copertura e metterai a rischio la vita di tua moglie. E' una donna forte, riuscirà a continuare"
McGee: "Tony! Ha in mano una pistola!"
Il ragazzo però non li sentiva più; corse a soccorrere la ragazza, facendosi quindi vedere dal fuggitivo
Parks: "Mi hai mentito, hai portato con te i rinforzi. Chi bara con me ha chiuso".

D'un tratto Ziva sentì un dolore lancinante alla spalla e si lasciò cadere a peso morto. Tony tentò di afferrarle la mano in un grido disperato, ma fu tutto vano. La donna era stata avvolta dalle mani oscure dell'oceano, e non risaliva più.
Gibbs e McGee accorsero subito dopo aver tentato di fermare Parks, ma senza risultato. Tony salì in macchina e senza aspettare i suoi compagni si diresse ai piedi della montagna, dove cercò disperatamente la moglie, ma di lei nessuna traccia. Poco dopo arrivarono anche gli altri due agenti, e si unirono alla ricerca di Ziva. Sembrava scomparsa nel nulla, l'oceano l'aveva ingoiata, e non aveva intenzione di riportarla in superficie.
Se l'erano fatto scappare ancora una volta, ma a differenza delle altre, non ne uscirono illesi. Avevano perso il miglior agente che l'NCIS avesse mai avuto, la donna a cui Tony aveva giurato amore eterno, la ragazza dagli occhioni dolci, avevano perso un membro della loro famiglia. Accadde tutto in una frazione di secondo, il ragazzo non aveva più quella persona con la quale aveva condiviso i momenti migliori della sua vita.
Non si arresero, e continuarono a cercarla nell'oceano. McGee non sapeva nuotare, ma per la sua amica avrebbe fatto di tutto.
Uscirono dall'acqua e Tony era distrutto dal dolore e dai sensi di colpa, avrebbe dovuto ascoltare il suo capo ed il suo miglior amico, ma la sua testardaggine gli aveva rubato la sua Ziva, prima che potesse dirle che la amava un'ultima volta.
Tutti e tre gli uomini si sedettero in riva al mare, Tony appoggiò la testa sul suo capo e chiuse gli occhi. Voleva immaginare che fosse stato tutto un brutto sogno, ma non lo era. Era la pura e amara verità.

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