Erano trascorsi diversi giorni, dall'arresto di Eli David, e Tony e non riusciva più a vedere la sua amata Ziva. Il ragazzo non riusciva a spiegarselo, ed era crollato in una depressione soffocane, ma aveva promesso alla moglie che non si sarebbe mai fatto vedere abbattuto dalla piccola Kate, ed ogni volta che era con lei riusciva a mascherarla perfettamente. La bambina aveva un carattere calmo, era raro che piangesse, esattamente come la mamma, ed in quei giorni non diede problemi alla squadra.
Il giorno del compleanno di Ziva si stava avvicinando, ed il team aveva intenzione di organizzarle una grande festa nella sua camera. Erano tutti diretti in ospedale, per organizzarla, e la prima ad arrivare fu Abby.
Quando la vide, si rese conto che dopo tanto tempo, era l'unica a non essere ancora entrata in quella stanza. Le mancava molto la sua amica, e tutti quegli splendidi momenti che aveva trascorso con lei. Ricordò quando Ziva le regalò la "gioia cioccolosa", e che quando scoprirono che era stato McGee a mangiarla di nascosto, non esitò a comprarne un'altra, e minacciare l'amico. Ricordò quando la vide arrivare dopo tanti mesi dalla Somalia, era una sensazione bellissima poterla abbracciare, e se anche non lo dimostrava, sapeva che i suoi abbracci la facevano sentire protetta, non sola. Eppure, adesso che poteva stringerla a sé, senza che opponesse resistenza, adesso che farle sentire tutto il suo calore ed affetto era necessario, non voleva. Temeva che potesse essere l'ultimo, ogni giorno non faceva altro che pensare a lei, se non fosse riuscita a sopravvivere. Poi decise di farsi forza ed entrò.
Abby: "Ciao Ziva" all'inizio era in imbarazzo, non sapeva come comportarsi, ma poi venne assalita da un impulso irrefrenabile. Si avvicinò al letto e l'abbracciò con tutte le forze che aveva. "Ziva, apri quegli occhi, ci mancano. Ci manchi tu! Tony cerca di essere forte, ma da quando hanno arrestato tuo padre non è più lo stesso. Ti prego, torna con noi"
Abby era così presa dall'abbraccio, e dalle preghiere, che non si era accorta della presenza di Gibbs
Gibbs: "Tempo al tempo, Abby"
Abby: "Oh, ciao Gibbs... Stavo, ecco io stavo..."
Gibbs: "Stavi salutando Ziva... Non è strano parlare con qualcuno che è in coma, tranquilla"
Abby si alzò dal letto ed andò incontro al suo capo, che in quel momento si accorse degli occhi lucidi della scienziata.
Abby: "Gibbs, e se non si svegliasse più? E se non avesse la forza di farlo?"
Gibbs l'abbracciò mentre tentava di rassicurarla. Si era persa tra i singhiozzi di un pianto inaspettato, e lui non sapeva cosa fare per calmarla, quando finalmente arrivarono anche gli altri.
Quando tutti furono dentro la stanza, Tony manteneva in braccio la figlia che dormiva, e la appoggiò sul petto della moglie. A guardarle insieme, pareva dormissero beate, sognando un mondo senza problemi, un mondo in cui Ziva era ancora vigile, un mondo che purtroppo non era il loro.
Intanto Palmer stava appendendo i festoni sulle pareti, sorretto da Ducky e McGee, ed Abby e Gibbs organizzavano la giornata.
Tony non si allontanava dal letto, se non per prendere il biberon una volta che la piccola si svegliò.
Ormai si era fatta sera, fuori era buio, ed il team doveva tornare alla sede. Quando tutti uscirono, compresa Kate, in braccio ad Abby, Tony rimase con Ziva per qualche minuto.
Tony: "Ziva, perché non riesco più a vederti... Se ora sei in questo stato, è solo colpa mia... Avrei dovuto capire tutto dall'inizio, e restare appostato, la sera dell'incidente... Perché non è successo a me? Perché?"
Fu allora che il ragazzo si rese conto che ogni volta che vedeva ed ascoltava la sua amata, era sempre bellissima e luminosa, ma ora che la guardava, stesa su quel letto di ospedale, aveva il viso tumefatto dall'infrangersi delle onde sugli scogli, ed anche se le ferite stavano lentamente scomparendo, una cicatrice di quell'evento sarebbe rimasta per sempre, incisa nei loro cuori.
Arrivò il giorno della festa, fuori nevicava, per la prima volta in quell'inverno. Abby e McGee avevano preparato tutto per il meglio, stuzzichini, bibite e persino un po'di musica.
Ducky e Palmer si erano occupati degli addobbi, e Tony si era preoccupato di comprare uno splendido vestitino realizzato su misura, per Kate. Gibbs intanto, aveva chiesto un giorno libero a Vance, per poter festeggiare il loro miglior agente. Ora ne aveva bisogno più che mai.
Quando Abby accese la musica, in quella piccola camera d'ospedale, tutti iniziarono a ballare, e sul volto di Tony, finalmente spuntò un sorriso, uno di quelli che i suoi amici non vedevano da tempo. In quel momento rivide la sua Ziva, e si accorse che sul suo corpo steso sul letto, era comparsa un'espressione serena. Non disse nulla per tutta la serata, ma a differenza della volta precedente, quando tutti se ne furono andati, con Tony rimase anche la bambina, che no riusciva a dormire, presa dalla felicità della serata appena trascorsa.
Tony: "Perché in questi giorni non ti ho vista? Hai detto che non mi avresti mai abbandonato... Sono stati giorni terribili!"
Ziva: "Io sono sempre rimasta con te... Credi che una bambina dorma facilmente senza la mamma?" il ragazzo iniziò a sorridere guardando la piccola, che finalmente aveva chiuso gli occhietti.
Ziva: "Eri accecato dal dolore e dal senso di colpa, che non riuscivi a vedere l'impossibile: me. Non eri più veramente convinto che io fossi sempre al tuo fianco... Ma invece è così. Io sono e sarò per sempre la tua ninja. E' una promessa!"
Tony si addormentò sulla poltrona di fianco alla brandina, con un sorriso finalmente sereno, ed in braccio la piccola Kate, dal carattere forte e calmo come quello della madre. Era tornato a sorridere, perché sapeva che prima o poi, avrebbe potuto riabbracciare il suo amore.
STAI LEGGENDO
I will be your Ninja
FanfictionDopo 7 anni all'NCIS, l'agente Ziva David trova il vero amore di una vita nel suo collega Tony Dinozzo, e proprio quando tutto sembra andare per il meglio, Ziva si trova a dover scegliere tra combattere per la vita, per Tony e per il bambino in arri...