CAPITOLO 8
Faceva caldo,eppure adoravo l'acqua bollente sul mio corpo. Era più rilassante di quella fredda,tanto da farmi dimenticare quello che non andava.
Eppure non c'era mai niente che non andava nella mia vita,la consideravo solamente normale. Però da un po' di tempo sento di avere cose irrisolte o cose che non sono riuscita a fare. E meno male che mi ero detta che non mi sarebbe importato di tutto il resto e che dovevo farmelo piacere per forza,che volessi o no...Ma in questo periodo non era così.
I minuti di spensieratezza dopo la doccia furono brevi,tant'è che tornai ad avere quella sensazione di solitudine,non mi piaceva.
Dovevo chiamare Monica.Rispose subito al primo squillo,e dopo avermi raccontato della sua routine ed esserci scambiate dei "mi manchi" le raccontai della mia avventurosa nottata a partire da quel giorno che quel ragazzo dagli occhi quasi verdi mi chiese di ridargli una sigaretta,fino alla bugia del pigiama party,quindi del locale,fino a quando andai a dormire a casa sua.
"..."
"Monica?!" La chiamai.
"LORY SAREBBE POTUTO ESSERE UN MANIACO CHE SI FINGE UNO STUDENTE SOLO PER METTERTI LE MANI ADDOSSO!"
"Ei ei bestia calmati,le mie orecchie hanno smesso di sentire giusto adesso!"
"Si Lory scusami,solo che una come te non sarebbe nemmeno andata in quel locale solo per divertirsi e non avrebbe dormito in casa di uno sconosciuto,pur di prenderlo a calci nei gioiellini lì sotto"
"Lo so,infatti non lo farei,il problema è che ero ubriaca fradicia. Non avevo mai bevuto così...E poi era come se sapessi che Ash non mi avrebbe fatto nulla,lo avrebbe fatto nella sua macchina o mentre dormivo se ne avesse avuta l'intenzione,invece non lo ha fatto. Monica il solo fatto è che me lo sono ritrovata sempre davanti ai coglioni come se gliene importasse davvero di quella sigaretta,quando invece ne può avere centinaia! Non so nemmeno perché gliel'abbia "ridata" sinceramente"
"La mossa del restituirgli la sigaretta è stata forte Lory."
"Si lo so,perché se davvero era quello il problema,ridandogli quella dannata sigaretta me lo sarei levato dalle palle,e spero con tutta me stessa che sia così. Mi sono stancata di avere uno stronzo tra le palle solo perché gli ho chiesto una sigaretta."
"Già...Non sei abituata ad avere altri intorno eh..."
"No...credo di no,ma forse è meglio così,per ora."
"Si,per ora"
La sua voce si trasformò in quella di una perversa e finalmente risi sul serio.
Chiudemmo la telefono dopo poco,già mi mancava.Poi mi ricordai di una cosa che se non avessi fatto in quei giorni non l'avrei più rifatta.
Andai nel piccolo garage sul retro della casa notando che all'esterno della casa affianco alla mia c'erano una miriade di cartoni enormi e il cartello "AFFITTASI" non c'era più. Nuovi vicini,spero non siamo come quelli vecchi.
Tornai al garage e aprendolo notai che era ancora lì,i miei genitori me lo avevano lasciato. Era il mio motorino,davvero modesto,ma era quello che volevo. Era bianco a scheggiature nere fatte apposta sulla vernice. Me lo avevano regalato qualche mese fa perché altrimenti lo avrebbero rottamato,hanno fatto un buon affare.
Feci per togliere il cavalletto ma mi fermai subito.
Pensavo di aver lasciato aperto il garage,ma appena girata era chiuso.
Improvvisamente il garage si fece più piccolo.Perché Ash era qui? Perché aveva chiuso il garage così brutalmente? Cosa voleva da me?
Il suo sguardo era un qualcosa di così penetrante e terrificante che se gli sguardi potesse uccidere sul serio sarei già morta nel mio garage.
Avevo quasi paura a parlare ma lo feci."Ash ma.."
"Non lo devi più rifare." Scandì bene ogni parola. In meno di un secondo era già faccia a faccia con me puntandomi il dito contro.
Indietreggiai più che potevo,ma sfortunatamente trovai il muro poco dietro.
Perché chiunque mi incolpa senza sapere un cazzo di me ma soprattutto senza che io sappia il motivo?Ora mi era di nuovo vicino chiudendo quasi del tutto quel poco spazio che c'era tra noi.
"Non devi più azzardarti a prendermi per il culo,ti è chiaro? Non lo fa nessuno,tanto meno una bambina poco cresciuta come te!"
Aveva capito che non gli avevo restituito davvero la sigaretta,ne ero sicura. Ma il suo comportamento e le sue parole erano davvero esagerate.
La rabbia si impossessó di me prendendo il posto della paura."Tu non sei nessuno! Nessuno per dirmi che sono una bambina e nessuno per dirmi cosa fare o no. Non mi conosci e non sai un emerito cazzo di me. Ho sempre fatto quel che cazzo mi pare e sarà così,non mi faccio schiacciare da uno stronzo come te!"
Presi un respiro e vedendo che si allontanó di qualche centimetro ne approfittai per continuare.
"Se quella dannata sigaretta è davvero il tuo problema,curati! Perché credo tu abbia qualche problema di egoismo e avarizia dato che vuoi solo una dannata sigaretta da me. Ho provato a ridartela nonostante non volessi ma per quel poco di interesse che ho per gli sconosciuti mi dispiace di non essere riuscita a trovartela,almeno mi avresti lasciata in pace! E davvero non so cosa tu voglia da me tranne quella insignificante sigaretta."
Si era infuriato di nuovo come prima,lo vedevo dai suoi occhi.
Merda.
Mi schiacció praticamente contro il muro appena provai a fare un passo.Mi spostó i capelli di lato e il suo fiato era sul mio collo.
Ma stavolta urló facendomi sobbalzare."Non devi più parlarmi così hai capito? Anche tu non sei nessuno!"
Nessuno mi aveva trattato in questo modo in tutta la mia vita. Non mi accorsi di star già piangendo fino a quando non parlai con una voce abbastanza bassa e strozzata.
"Solo...lasciami in pace."
Credo che sentì i miei singhiozzi perché si allontanó quasi subito e mi guardó dritta negli occhi.
Non sarei riuscita a reggere quello sguardo in queste condizioni,non piangevo mai davanti agli altri,tranne con Monica.Abbassai subito la testa cercando di allontanarmi ma mi sentivo come in trappola,come se non ne sarei riuscita se prima non se ne fosse andato via prima lui.
Quelle parole dette da lui mi avevano così colpita e ferita,eppure quello che mi dicevano gli altri non mi era mai importato.Mi feci forza e alzai lo sguardo ma non incontrai il suo. Aveva la testa bassa e una mano sul collo. Si allontanó girandosi come per andarsene ma si fermó,e sempre stando girato di spalle parló.
"Non volevo farti spaventare e nemmeno piangere."
Cosa?
Gli avrei rinfacciato quello che mi aveva detto ma non ne avevo le forze."Solo che non mi piace esser preso per il culo." Continuó.
"Il problema non è la sigaretta ma.."Lo fermai.
"Ash ti ho chiesto di lasciarmi in pace, esci soltanto dal mio garage e va' via,io non voglio vederti e non ci vedremo più dato che il problema è la sigaretta e tu ne hai più di quante ne abbia fumate io,quindi per favore esci e addio"
La voce ora era meno strozzata.
Si giró verso di me."Loreline..."
"Ho detto Lory."
"Si,Lory anche io non ho di certo il bisogno di vederti ma credo che non sarà possibile"
"Perché credi così?"
"Beh...io..."
"Ash dimmi perché non puoi lasciarmi in pace."
"Io ti lascerò in pace,solo che non penso il tuo desiderio di..."
"Dimmi il perché!"
"Io...mi sono trasferito qui accanto"
SPAZIO AUTRICE
Holaaa ragazze,mi sono fatta attendere per molto lo so. Spero che questo capitolo vi piaccia. Lory non riesce proprio a toglierselo dalle palle eh,ahahaha.
Davvero ragazze,vi chiedo di commentare e votare la storia se vi piace. Mi aiutereste molto,perché qualche giorno fa stavo pensando di eliminare la storia e non continuarla più...Grazie a chi lo fa❤️
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|| Ashton Irwin || Lividi nel Cuore ||
Fanfiction"Buongiorno mondo. Anche oggi è la stessa routine di ieri. Mi sono annoiata ma la forza di cambiare le cose è quello che mi manca. Perché a svegliarmi non è più la luce del sole..." "Ash cazzo basta!" "...ma la mi anima vuota e nera ormai arresa da...