SPAZIO AUTRICE
Grazie davvero a coloro che leggono la mia storia,più voi aumentate più la ispirazione cresce. Mi dispiace di non riuscire ad aggiornare costantemente, ma come si sa, esiste anche la scuola. Quindi mi impegnerò per voi.
Un enorme bacio ❤️...
Mi ero illusa. Di nuovo.
Ora sì che sto pensando che non avrei dovuto parlargli oggi,non avrei dovuto mai parlargli,non avrei mai dovuto lasciare che i suoi occhi mi guardassero e non avrei mai dovuto permettergli di entrare in questo modo nella mia vita.
Monica. Lei mi manca e non ho davvero idea di come fare senza di lei. Non bastano le chiamate,tra noi no. Spero che passi tutto molto velocemente.
Perché io,davvero,non penso di poter continuare così.
La pensavo così anche qualche anno fa,prima che le cose cambiassero. Prima che le cose iniziassero ad andare nel verso giusto,insieme a Monica. Così fu.
E mi andava bene,anzi benissimo.
Davvero...
Perché eravamo io e Monica,gli altri non contavano e l'indifferenza prevaleva perché sapevamo in che società siamo capitate. Almeno era così,fino alla settimana scorsa.
Era così prima che quegli occhi così diversi dagli altri erano stati capaci di farmi sentire osservata per la prima volta nella mia vita,cosa che non era mai successa.Eppure c'era ancora il mio subconscio che continuava a ripetermi quanto fosse sbagliato rimanere nella finta felicità al contrario di affrontare tutto ciò che mi è stato estraneo per tanto tempo. Perché temere ciò che è nuovo è giusto,affrontarlo è meglio. Era quello che stavo facendo.
Parlare con Ash,guardare Ash,imprecare contro di lui sono state davvero azioni del tutto fuori dalla mia solita routine. Eppure era così strano,così forte e così bello sentire qualcosa che non fosse indifferenza o divertimento con Monica. Non che Monica non mi bastasse,assolutamente. Ma quello che sentivo in determinate situazioni era perché era nuovo,non perché Ash mi aveva guardata,ma perché qualcuno mi aveva guardata. Perché era così,Ash era come tutti gli altri,se chiunque altro avesse fatto ciò che Ash si è permesso di fare mi sarei sentita allo stesso modo,perché non era quella persona a farmi sentire così. Ma semplicemente il fatto che ci fosse qualcuno,a rompermi il cazzo,ad arrabbiarsi,ad urlare. A guardarmi per una sola volta.Tornai dentro. Stranamente un venticello inizió a farsi sentire.
Pensai soltanto che la cosa migliore da fare ora era dormire.
Era successo qualcosa di troppo per me,e troppo velocemente.
Quasi sentivo il letto chiamarmi,così mi accasciai e senza nemmeno accorgermene i miei occhi erano già chiusi immaginandone altri cervoni e profondi che mi stravolgevano continuamente.
I miei occhi erano chiusi,ma non riuscivo a dormire. Ovviamente perché era l'alba,ma nonostante le poche ore di sonno non riuscivo a dormire. Però continuavo ad immaginare e a pensare,forse avrei dovuto smettere. Una volta per tutto. Oppure no. Era giusto. Dovevo smettere. Era giusto.
Cazzo. Confusione portami via!
Non penso sarei riuscita più a pensare razionalmente,così feci quello che mi veniva più naturale, lasciarmi andare.Il rilassamento duró poco,perché il mio stomaco inizió a brontolare e la pigrizia a farsi sentire. Non avrei avuto voglia di preparare il caffè,il latte,di prendere la tazza,lavare ciò che era sporco. Non stamattina.
Così andò a finire che ordinai un cappuccino e un saccottimo al cioccolato dell'unico bar del quartiere,non era il migliore del mondo ma avevo imparato ad adattarmi. Dopo aver chiamato non passarono nemmeno 10 minuti che suonarono il campanello,pagai e ritirai ciò che avevo ordinato. Per fare questo uscii appena dalla porta.
Non volevo,ma lo feci. Lanciai uno sguardo alla casa affianco e uscì. All'improvviso. Girai la testa così velocemente tanto da quasi far rovesciare il bicchiere di cappuccino,ma fortunatamente il ragazzo molto gentilmente lo prese in tempo. Lo ringraziai facendo un falso sorriso, nel frattempo su di me sentivo il suo sguardo e con la coda dell'occhio riuscii a guardarlo. Era immobile a fissarmi, ma io entrai subito in casa chiudendomi la porta alle spalle. Non volevo rivederlo ancora,almeno non stamattina. Non dopo essersi alzato in seguito alla mia confessione.Lasciai la mia colazione sul tavolo.
Sentii il campanello suonare. Cazzo,come sempre dato che sono distratta avrò dato la somma sbagliata a quel ragazzo.
Corsi ad aprire la porta, non lo avrei fatto aspettare ancora.
Cazzo.
Altro che ragazzo della colazione...Ash.
Per la seconda volta mi sentii intrappolata perché velocemente entró chiudendo la porta dietro di lui.
Però era diverso perché era tutto più dolce e io lo lasciai fare.La sua voce era la stessa del giorno in discoteca. Cazzo.
"Perché mi hai guardato?"
L'unica cosa che pensai fu:
E ORA CAZZO FACCIO?
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|| Ashton Irwin || Lividi nel Cuore ||
Fanfiction"Buongiorno mondo. Anche oggi è la stessa routine di ieri. Mi sono annoiata ma la forza di cambiare le cose è quello che mi manca. Perché a svegliarmi non è più la luce del sole..." "Ash cazzo basta!" "...ma la mi anima vuota e nera ormai arresa da...