Jortini Capitolo 14

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Dopo una lunga dormita decisi di chiamare il produttore del set e fargli sapere che non sarei potuto venire perché stavo male. Lui ha provato a insistere, a ridurrmi le scene quindi meno lavoro ma io sono stato più testardo di lui e così mi ha concesso un giorno di pausa.
Con tutte le emozioni del giorno precedente mi sentivo così stanco e fiacco che quasi non mi alzavo dal letto. Poi decisi di inizare i preparativi per la festa di Katie, dopotutto lei non aveva niente a che fare con il mio malumore.
Quindi scesi a fare colazione e mi recai in bagno per prepararmi. Era un giorno qualunque di settembre ma sembrava che il sole si fosse spento e il vento avesse deciso di soffiarci via tutta la felicità. Le persone per strada avevano tutte un aspetto triste e malinconico e la brezza di freddo sembrava quasi mi fosse penetrata nel cuore.
Raggiunsi la casa di Andrés quasi non accorgendomi di aver camminato così a lungo. Bussai alla sua porta in attesa del calduccio di casa sua. Puó sembrare stupido ma nonostante sia più ingenuo di me é anche più responsabile e per questo ha una casa tutta per sé. Già fuori dall'ingresso si respira quell'aria familiare. É ovvio che tenendoci molto a lui ho capito di aver sbagliato e gli voglio chiedere scusa, sarei disposto anche a uno di quei pegni stupidi da obbligo o verità.
Lo sento aprire la porta con cautela quasi avesse paura di me e ha perfettamente ragione; sono stato un mostro, l'ho trattato malissimo quando non ne avevo motivo.
Mi squadra dalla testa ai piedi e poi in tono un po'ironico mi arrabbiato dice:
- Jorge Blanco eh?.
Gli chiedo gentilmente di entrare e poi mi accomodo sul suo divano di pelle.

- Hai bisogno di aiuto ? - gli chiedo notando alcune scatole di cartone e tante cornici e fotografie
- No, non ce n'é bisogno- risponde osservandomi di traverso per poi mostrarmi come getta una nostra foto nel fuoco acceso nel camino. É un tipo bizzarro accende il camino anche in autunno per altro abituato com'era al caldo del Sud Italia qui a San Francisco per lui é gelo glaciale.

- Non c'é bisogno che buttiamo all'aria un amicizia solo perché io sono stupido
- Hai ragione lo sei- risponde facendo un sorrisino onesto
- Ehi calmo
Poi nessuno parla ci guardiamo a vicenda, osserviamo il camino e gli mi avvicino a lui dandogli una pacca sulla spalla per poi dirgli che mi dispiace e che vorrei che le cose tornassero come prima.
É impossibile non volerci bene, siamo come fratelli.

- Quindi adesso che siamo di nuovo Best Friends hai voglia di aiutarmi a preparare una festa a sorpresa per Katie?
- Solo se mi prometti che io e lei potremo stare insieme
- Mi fido di te
- Bene allora al lavoro.

POV'S MARTINA
Qualcuno bussa alla mia porta e una voce famililare chiede di poter entrare: é Fran
Dio da quanto non lo vedo. Da quando é partito per andare a studiare in quella accademia per formarsi come dj mi manca un casino. Ma adesso é qui dietro la porta e sono sicura che tutto tornerà come prima

Abbasso la maniglia per aprire la porta e gli salto al collo
- Fran
- Tini
- Non puoi immaginare quanto tu mi sia mancato
- Non preoccuparti non me ne andró mai più, resteró qui con te solo dopo che saró tornato da San Francisco. Devo andare lì per fare un ultimo esame. Parto domani ma resteró solo un paio di giorni. - Entusiasta di questa notizia gli comunico subito che verró con lui. Non credo che i miei diranno di no, dopotutto si fidano cecamente di Fran. E sarà un ottima occasione per chiarire le cose con Jorge. Dopotutto mi deve delle spiegazioni dopo quello che ha fatto. Voglio capire cosa sia successo e perché non mi ama più anche se non credo sia vero.

L'indomani
- Tini sei pronta? - Urla Fran dal piano di sotto impaziente di partire il prima possibile.
- Sì scendo fra cinque minuti

Finisco di prepararmi con un trucco veloce e legandomi i capelli in un alta coda di cavallo.Perfetto adesso sono pronta.
Io e Fran salutiamo mamma e papà e ci rechiamo all'aeroporto con un taxi.
Dopo il check-in ci imbarchiamo e si parteeeeee.

Una volta arrivati andiamo ad alloggiare nello stesso hotel di un mese fa e quando lui va a fare l'esame gli prometto che farò la brava nel frattempo peró decido di andare da Jorge. Raggiungo casa sua ma la domestica mi dice che sono in un locale lì vicino, per la festa di sua sorella.
Prendo un taxi e arrivo in meno di dieci minuti.
Entro nel locale con calma senza farmi notare con il capuccio della felpa alzato e quando sono proprio dietro le spalle di Jorge tutte le luci si spengono. É un black-out.
Da dietro lo abbraccio, lui si gira lentamente e sussura il mio nome

- Ho paura del buio- gli dico
Poggia le sue labbra sulle mie e l'incantesimo del bacio fa tornare la corrente quasi fosse stata tutta la nostra energia e tutta l'emozione a mettere fine a quel buio magico e inqietante allo stesso tempo

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Kiss AllINeedIsMAL♚





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