Chapter 1 // {Past}

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Melanie era seduta nei sedili posteriori dell'auto di suo padre, con accanto suo fratello Joshua. Lei gli voleva molto bene e lo stesso lui. Melanie aveva solo 7 anni. Joshua ne aveva 13. Amava chiamarla "Pulce", gli piaceva e la rispecchiava benissimo vista la continua felicità che Melanie mostrava quando era in compagnia di suo fratello. Il padre, David, guidava nell'autostrada per tornare a casa; sua madre Ellen era invece seduta nel sedile accanto al guidatore. Quella sera pioveva e forte. Melanie e Joshua continuavano a giocare; prudentemente, ma si divertivano lo stesso. La musica orecchiabile che trasmetteva la radio arrivava ovatta a cuasa dei loro gridolini.

Un tuono improvisso fece piombare il silenzio nella vettura. Melanie abbracciò subito Joshua, che, prontamente, la accolse tra le sue braccia. Melanie aveva il terrore dei temporali, li aveva sempre odiati, pur non sapendone il motivo.
Il padre emise un sopiro di serenità, segno che si era stancato da un po' dei loro litigi giocosi. Ellen, invece, alzò di poco il volume della radio per poter sentire meglio la canzone che era in onda.

Melanie continuava a stringere forte Joshua e lo stesso faceva lui ogni volta che un tuono improvviso la faceva letteralmente sobbalzare dalla paura.
«Josh- soffocò un singhiozzo- ho paura. Voglio tornare a casa.» continuava a dire Melanie con il piccolo viso rigato dalle lacrime poggiato sul petto del fratello.
«Tranquilla, dai.- continuava a dirle cercando, invano, di tranquillizzarla- Tra poco saremo a casa e tutto sarà finito.» senza bloccare i movimenti della sua mano destra che, lentamente, scorreva sulla sua schiena per farla sentire più al sicuro, più serena.

Ad un certo punto, il padre sbuffò esasperato, non ce la faceva più a sentire quella mocciosa frignare per uno stupido temporale.
«Adesso basta!- disse con il tono della voce un po' troppo alto- Non ne posso più di sentire tutte queste lamentele per un temporale! Dovresti stare in silenzio e ringraziarmi dato che oggi non saresti dovuta venire.» ammise, infine, serio.
Detto questo, il padre, ormai nervoso, continuò a guidare più veloce nonostante la pioggia.

Bastò una semplice curva e si scatenò il caos. La macchina la prese troppo velocemente e l'asfalto era bagnato quindi slittò via, contro un albero. Joshua era difronte a Melanie, la abbracciava, per proteggerla dalle scheggie di vetro che invece colpirono la sua schiena e per evitare che vedesse tutto. Ma Melanie riusciva lo stesso a vedere e la paura era tale da paralizzara, non riusciva a reagire; l'unica cosa erano le lacrime che continuavano a scorrere sulle sue guance ormai rosee. All'improvviso, una macchina si schiantò contro di loro provocando un continuo ribaltamento dell'auto. Fecero un giro, o forse due o magari anche tre; nessuno tenne il conto, troppo impegnati a cercare di salvarsi la vita.

Joshua sbattè un po' qua e là. I genitori avevano avuto gli airbag a proteggerli, riportarono solo qualche graffio. Anche Melanie aveva scheggie di vetro nella pelle. Scontrò la testa con lo sportello, le provocò un po' di dolore ma mai così forte quanto quello che provò nel vedere suo fratello pieno di sangue che le parlava, cercando di capire se stesse bene o meno. Ma la risposta era ovvia, non stava affatto bene. Ormai era anche lei piena di sangue.

Sentirono la sirena dell'ambulanza farsi sempre più vicina e più forte, sovrastando le lamentele della madre.
Fortunatamente la macchina si era fermata dritta quindi li fecero subito uscire dal veicolo. I genitori vennero subito medicati, stavano già bene così quindi non avevano bisogno di essere portati in ospedale. Melanie e Joshua furono stesi, inizialmente, su un telo messo a terra per medicare.
Melanie a pancia in sù, con il viso rigato da lacrime che ancora scorrevano mescolate al sangue, a guardare il cielo, quella notte cupo e senza stelle a causa del temporale.
Joshua, invece, aveva ancora dei vetri nella pelle della schiena quindi fu messo sdraiato di fianco, verso sua sorella, la sua amata sorellina.
«Hey,- la richiamò- basta piangere. Ora è tutto finito.» le disse, sforzandosi per parlare.
Melanie si girò verso di lui, gli occhi verdi lucidi. Singhiozzava, senza dare alcuna risposta. Poi si decise a parlare.
«H-ho paura.- un singhiozzo la interruppe- V-voglio tornare a c-casa.»
Lui le sorrise, sapeva che non sarebbe tornato tutto come prima. Lo sapeva fin troppo bene, perché la persona che non sarebbe tornata era lui.

You & I // {Niall Horan}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora