"Andiamo a comprare le patatine?"
"Non adesso Alex"
"Dai mamma! Perfavore!"
"Siamo appena arrivati, dobbiamo andare dai nonni"
Si mette il broncio e si butta nei sedili posteriori dell'auto, mi volto verso di lui e vedo che ha gli occhi un po' ludici ma non piange, sta lì fermo senza dire nulla, non è stato mai un bambino viziato, eppure certe volte me ne da l'impressione.
"Amanda, piccola mia! Da quanto tempo che non ti vedo!"
Mia madre mi stringe a se e mi bacia la guancia, non la vedo da due anni, ha il viso più invecchiato e le rughe più definite, la mia povera Isabella, ha dovuto vedere sua figlia prendere la sua vita e rialzarsi nonostante abbia visto già la propria frantumarsi in passato.
"E questo piccolino cos'ha?"
Alex abbraccia la sua nonna con amore e le sussurra qualcosa all'orecchio facendola sorridere, le avrà cercato sicuramente le patatine.
"Come stai?" Mi chiede incuriosita
"Sto bene adesso mamma"
Mi guarda con dolcezza mentre mi accarezza il viso, cerca di interpretare i miei occhi ma appena capta con i suoi poteri da super mamma che è davvero tutto a posto cambia subito discorso
"Com'era il tempo a Milano?"
"C'era molto freddo"
Milano, la città più fredda e grigia, migliaia di persone intorno di cui nemmeno una conosci il nome, ho lasciato la mia amata Sicilia per cambiare vita, il mio ex-fidanzato nonchè padre di Alex mi ha buttato così a terra due anni fa che non potevo fare altro che portare via me e il mio bambino da tutto quel casino, ma adesso sono ritornata, tutta quella vita di città non faceva per me, avevo bisogno di Ortigia, il paesino di mare più bello della Sicilia e della mia vecchia ma nuova vita.
È Maggio e fa già abbastanza caldo o forse sono io che sono ormai abituata all'aria del nord, mi mancava tutto di qui, per adesso starò dalla persona più importante che ho, oltre al mio bambino di 6 anni, la persona che mi ha dato la vita.
"Sistematevi nella tua vecchia stanza, più tardi verrà a salutarti tuo fratello e porterà un altro letto per Alex" mi annuncia gioiosa spuntando dalla cucina.
Non è certo nelle mie aspettative la mia vecchia stanza ma fin quando non trovo un lavoro dovrò accontentarmi, e dovrò anche aiutare mia madre Isa in ogni cosa, ha 58 anni, ma nei suoi occhi castani dalle sfumature verdi c'è ancora traccia della giovane donna forte che era un tempo.
Mio padre non c'è più, se n'è andato all'età di 49 anni, un infarto lo ha stroncato, era un buon uomo, amato da tutti, si faceva gli affari suoi e lavorava senza dar conto a nessuno, certe volte penso che sia vero quello che si dice sul conto di Dio, si porta con sé le persone con l'animo più buono.
Entro nella mia camera seguita da Alex, è proprio come me la ricordavo, un miscuglio di colori: pareti arancioni, armadio giallo, scrivania in legno, sedie verdi, e tanti peluche che coprono il mio letto...bianco!
"Mamma! Mamma! Sono tutti miei questi pupazzi?"
"Adesso si"
"Siii!"
Si tuffa nel mio letto e lo vedo sprofondare sotto i pupazzi, sono tutti vecchi ricordi della mia infanzia, quelli con cui sono cresciuta e dormivo la notte per non aver paura, adesso che ho 25 anni sono contenta di regalarli a mio figlio.
Sulle pareti ci sono ancora alcune foto delle medie, io con i miei occhioni verdi contornati da troppa matita e i miei boccoli castani disordinati, devo dire che sono stati bei tempi.
"Eccola qua la mia sorellina!" Mio fratello Giorgio entra in stanza travolgendomi in un caloroso abbraccio, per poi finire in una quasi lotta.
"Allora dov'è il mio ragazzo?" Riccardo getta via un orsetto e corre verso Giorgio aggrappandosi alla sua gamba.
"Come stai?" Gli chiedo
"Beh, dovrei chiedertelo io non credi?" Mi fulmina con i suoi occhi più verdi dei miei.
"Va tutto bene! Ho solo bisogno di trovare una sistemazione, una casa, un lavoro..."
"Frena, frena! Di questo ne parliamo domani, adesso porta il tuo culo in cucina che ho fame e la mamma ha finito di cucinare"
"Giorgio! C'è un bambino quì!" Ma lui sbuffa e se ne va.
Bentornata Amanda nella vita da cui volevi andartene!
I primi giorni a Milano devo dire che sono stati i migliori, nuova vita, nessuna faccia conosciuta in giro, niente discussioni quando rientravo a casa, e soprattutto niente attacchi di crisi di mia madre, l'ho vista piangere così tante volte per via della sua depressione dovuta al quasi divorzio con mio padre, eppure dopo qualche periodo in quella grande città tutto ha cominciato a mancarmi. Per fortuna adesso lei ha superato quel momento e vederla con il sorriso più sincero in faccia mi fa sentire davvero bene.Ho buttato giù dal mio letto i mille peluche e finalmente posso un po' rilassarmi, Alex è con la nonna a guardare la televisione, il mio piccolo bambino è una peste, non ha voluto mangiare quello che aveva preparato Isabella con tanto amore, e sono sicura che si era abbuffato di patatine mentre sistemavo la nostra roba negli armadi. Certe volte penso che i suoi comportamente siano dovuti a quello che ha vissuto nei suoi pochi anni di vita, quando è nato era tutto perfetto, il rapporto tra me e suo padre Aleandro era tutto rose e fiori, fino a quando non ho scoperto che mi tradiva, nascondeva un telefono di cui non sapevo nemmeno l'esistenza, così mi presi coraggio e gli dissi che lo avrei lasciato ma lui mi afferrò per un braccio mentre andavo nella stanza di nostro figlio e mi diede uno schiaffo, poi un altro e un altro ancora fino a ritrovarmi con la faccia per terra in lacrime. Aleandro scappò via dopo essersi reso conto del gesto che aveva compiuto, io non esitai a prendere tutto quello che c'era di mio e di Alex nella nostra casa e fuggì da mia madre, mio figlio aveva 4 anni, mi accorsi che aveva visto ciò che suo padre mi aveva fatto quando mi disse "papà è cattivo" e dopo queste parole non feci altro che piangere per un'intera serata, potevo sopportare quello che Aleandro mi aveva fatto, ma non che Alex avesse partecipato a quella scena.
Aleandro non si fece più sentire nonostante lo avessi chiamato un paio di volte per farlo parlare con suo figlio, man mano che il tempo passava Alex non cervava più suo padre, adesso per lui non esiste più.
"Ehy sorellina" Giorgio entra nella camera interrompendo i miei pensieri, non mi sono neanche accorta che qualche lacrima sta scendendo dai miei occhi.
Mio fratello si siede accanto a me e mi prende la mano.
"Non pensare va bene?"
"È difficile"
"Sei la donna più forte che conosco quindi smettila"
Mi lascio consolare dalle sue enormi braccia che ora mi circondano le spalle, amo mio fratello, lo amo per come sa cogliere tutto con un solo sguardo, mi allontano da lui e gli scompiglio i suoi capelli neri che gli cadono sulla fronte
"Ti voglio bene" gli sussurro piano.
"Anche io te ne voglio"
"Oh! Guarda!" Indico la mia vecchia canon reflex "Quanto mi è mancata!" Quando ero quì andavo in giro per il paese a fotografare la qualunque cosa che mi capitava sotto gli occhi, la fotografia è un mondo che mi ha sempre affascinata.
"Oh no, ricomincerai a sparire" canzona scherzoso "A proposito di fotocamera, ho un amico che potrebbe insegnarti qualcosa del mestiere e poi farti lavorare nel suo studio"
"Cosa?" Esclamo sbalordita, sarebbe un sogno che si avvera, io fotografa, io Amanda Lauren De Luca fotografa professionista.
"Accetto!" Urlo buttandomi su di lui per finire abbracciati sul letto, non potevo desiderare di meglio.
Ho sempre pensato che non ci sia niente di più bello ad avere un lavoro che ami nella vita, poterti alzare la mattina piena di energia.
"Bene, allora domani gli parlerò di te"
"Sei fantastico fratellone!" Affondo il viso nel suo petto e mi lascio coccolare dal suo calore, non so come farei senza di lui, è stato proprio Giorgio ad aiutarmi nella vita quando mia madre non rispondeva di sé durante la depressione, è lui che mi ha dato la forza di lottare, siamo sempre stati Amanda e Giorgio contro tutti, da bambini ci prendevano in giro perchè avendo solo due anni di differenza stavamo sempre appiccicati, sembravamo due fidanzatini. Adesso è un uomo, un bellissimo ventisettenne dai capelli neri e occhi verdissimi da far svenire qualunque donna, per non parlare del suo fisico scolpito, ama passare ore in palestra, motivo di litigio tra lui e la sua nuova ragazza Annalisa, sembra che sia una cosa seria quella che sta nascendo tra loro.
E io? Io non ho in progetto di trovare un uomo con cui stare, diciamo che per adesso mi basta il mio ometto Alex ed è a lui che voglio dare tutto il mio amore. Non mi fido neanche più di tanto ormai del genere maschile, se entrassi in una relazione mi farei mille flash al secondo, sarei super gelosissima, dopo tutto quello che ho passato so che sarà molto difficile fidarmi di un altro ragazzo.
"MAMMA!" Alex corre verso noi e si getta sul letto facendoci ridere a crepapelle, mi è mancato tutto questo calore, tutta questa intesa e tutto questo affetto sincero.
"Sorellina io vado" mi annuncia mentre mi stringe tra le sue muscolose braccia "Ci vediamo domani, buonanotte" mi stampa un bacio in fronte e mi lascia sola con il mio bambino.
"Ora fai il bravo e andiamo a far la nanna!"
Alex annuisce e lo aiuto a mettere il pigiama, dopodichè ci stiriamo sul nostro letto ormai a due piazze grazie al mio fratellone, mi addormento subito, pensando a tutta la mia vita, al mio futuro, anzi al nostro futuro.
STAI LEGGENDO
Capture Life
General FictionAmanda è tornata da Milano con il suo bambino Alex, la vita da donna di città gli stava ormai stretta dopo due lunghi anni, purtroppo fu costretta tempo fa a partire per lasciarsi alle spalle il suo brutto passato pieno di dolore con il suo ex fidan...