1 "Cafone."

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Il suono di quella odiosa sveglia si fece risentire ancora una volta dopo tre meravigliosi mesi estivi, passati nel migliore dei modi.
Si trattava di un nuovo inizio vero e proprio, nella mia nuova scuola, ma sapevo bene che prima o poi mi sarei comunque abituata e non l'avrei più chiamata 'nuova scuola'.
Mi infilai sotto la doccia velocemente, con i pensieri che si divertivano a saltare dalle cose più stupide a quelle più serie.
Indossai un paio di leggins stretti, con una maglietta stretta e piuttosto aderente, a cui subito dopo ripoggiai una collana che scendeva fin sotto il seno.
Uscii di casa, assicurandomi che non mancasse nulla, e mi avviai verso la scuola.
Nonostante non fossi un'alunna modello, a tutti capita di avere quel po' d'ansia il primo giorno di scuola.
Il terzo anno aveva inizio. Non ne mancavano ancora molti, ma nemmeno pochi.
Arrivai davanti quell'enorme palazzo e intravidi subito una marea di ragazzi, ognuno per i fatti propri. Sentii una scia di imbarazzo dentro di me, non avendo pensato a cosa dover fare una volta arrivata.
Feci la prima cosa che mi saltò in mente, ed era quella di andare dalla preside, la Signora Smith e chiederle quale fosse la mia classe.
-Kate, giusto?- mi chiese adagiamente.
-Kate... Kate Stewart- le risposi abbozzandole un sorriso.
-Bene, la sua classe è la 3-C. L'ultima in fondo a destra!-
-La ringrazio. Arrivederci- E proprio come qualsiasi nuovo alunno, il primo giorno di scuola, cercai di comportarmi da persona 'educata' cercando di dare una buona impressione!
Mancavano pochi secondi e sarebbe suonata la campanella, così mi avviai direttamente verso la classe.
La maggior parte degli alunni erano gia dentro, ed a me capitò ovviamente il posto vicino a quello che sembrava il più secchione dell'intero istituto, non solo della mia classe.
Era ben evidente dai suoi enormi occhialoni che gli ricadevano sul naso, e quell'aria da sfigatello bastonato: -Ciao, io sono Matt.- mi disse con tono fin troppo timido.
E io gli risposi con uno stupido: -Ciao- e sicuramente molto più deciso del suo.
La campanella era appena suonata, entrarono tutti, ma mi cadde l'occhio immediatamente su un banco che era ancora vuoto.
Un professore, sui 35 anni circa, entrò in classe appoggiando la sua borsa di fianco alla cattedra: -Buongiorno ragazzi. Sono Will, e sono il vostro nuovo professore di Tecnica.-
*Quindi, la giornata sarebbe iniziata con tecnina? Eccitante* pensai, incominciando già a desiderare con tutta me stessa di tornarmene a casa il prima possibile.
La porta dell'aula si aprì violentemente, facendo attirare l'attenzione dell'intera classe. Entrò un ragazzo abbastanza alto, aveva gli occhi scuri e capelli scuri che in quel momento li portava alzati, e indossava dei jeans a vita bassa.
-Credo di sapere chi è lei.- il ragazzo andò a sedersi senza neanche sfiorare di uno sguardo il professore: -Prof, le consiglio di passare il tempo con vostra moglie, sai... quelle cose intime, piuttosto che occuparsi di me.-
*Cafone* borbottai d'istinto, mentre il ragazzo andò a sedersi nell'ultimo posto libero.
-Zayn Malik, presente.- annunciò il professore tracciando sul registro la presenza di Zayn e scandendo attentamente la parola.
Successivamente quest'ultimo fece l'appello, e quando pronunciò il mio nome, il ragazzo si girò verso di me e soltanto ad avere il suo sguardo addosso, mi sentii immediatamente in imbarazzo.
Passarono le prime due ore senza fare davvero niente di costruttivo oltre che ascoltare la vita del nostro professore.
Suonò l'ora di intervallo, e ognuno si catapultò di fretta verso il corridoio, evidentemente già stufi.
Matt si avvicinò a me: -Sai, trovo che l'argomento di oggi sia stato uno dei migliori...-
Come poteva pensare che l'argomento di oggi, ovvero, come il nostro professore era riuscito a laurearsi, poteva essere una cosa interessante?
-Eddai Matt!- esclamai scocciata ma allo stesso tempo divertita.
In fondo, se lo osservavo bene, non era niente male come ragazzo, ma il suo comportamento era davvero odioso.
Matt mi sorrise, e dopo andò a trovarsi l'armadietto, così come feci anche io.
Vidi Zayn che era con le spalle contro un armadietto, le braccia contorte sul petto e una gamba piegata.
Mi guardai intorno, avrei potuto tornare indietro, magari? Oppure non scegliermi proprio un armadietto.
Ma in fin dei conti... perchè dovrebbe dar conto proprio a me?
-Hei Stewart!- esclamò.
Mi girai d'istinto a guardarlo, e lui mi sorrise con uno sguardo malizioso dicendomi: -Bel culo-
Tornai a guardare davanti a me, infastidita ma soprattutto intimorita dal suo commento rude mentre lo sentii scoppiare in una risatina odiosa.
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<<Zayn Malik, sei un fottuto stronzo.>>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora