C'era ormai caldo fuori e dalla finestra aperta non entrava nemmeno un refolo di vento. Mark, accaldato, si alzò dalla poltroncina davanti al pc e si tolse la maglietta umida, gettandola sul letto, scoprendo un torace ampio, senza grasso, un piccolo ciuffo di peli morbidi e castano scuro sullo sterno, una sottile striscia di peluria che partiva dall'ombelico e scompariva nei jeans. Si risedette pesantemente sulla poltroncina. Era ancora emozionato da quello che era successo.
Ci aveva provato ed era andata! Non riusciva a crederci.
Erano settimane che aveva notato quel ragazzo sul forum, i suoi modi gentili e divertenti. Lo aveva preso in simpatia subito, ma senza parlarci direttamente, nemmeno all'interno delle discussioni del forum. Sembrava sveglio e simpatico.
Poi qualche giorno prima, girovagando su un forum a tema gay, aveva notato lo stesso avatar e lo stesso username, stessi modi gentili e divertenti. Si era convinto che fosse la stessa persona, anche incrociando le informazioni, comunque vaghe, lasciate sui due siti. Aveva scelto di contattarlo dal forum di manga perchè non voleva scoprirsi subito. Avrebbe voluto conoscerlo e poi avrebbe deciso.Iniziava ad immaginarsi mille volti e fisionomie, ne scelse una dalla sua immaginazione e si infilò una mano nei pantaloni, afferrandosi il pene flaccido all'interno degli slip. Dopo qualche movimento, sentì che i jeans erano di troppo, quindi se li sfilò insieme agli slip, rimanendo nudo seduto sulla poltroncina. Il cazzo ormai era in tiro, appoggiò il pollice alla base e lo usò per spingere su e giù l'asta, che reagì gonfiandosi ulteriormente e scoprendo il glande rosa scuro, sulla punta c'era già una goccia trasparente. La toccò con l'indice sinistro e piano lo allontanò dalla cappella. Un filo si distese ad unire i due punti. Poi si ruppe e Mark si mise in bocca il dito, assaporando il suo umore. Iniziò a muovere la mano destra su e giù lungo l'asta. Era a gambe divaricate, semi disteso sulla poltrona, con la testa abbandonata sullo schienale a guardare il soffitto mentre si faceva la sega. All'improvviso la porta della sua camera si aprì, Mark mollò immediatamente il cazzo, ma tanto era completamente nudo, con l'asta ben eretta, quindi sarebbe servito a poco tentare di dare ad intendere che stesse studiando la complessità della filosofia kantiana.
Guardò impaurito la soglia e tirò un sospiro di sollievo. Era entrato suo cugino.
Si adombrò subito."Ehi, Mark, la prossima volta tra una sborrata e l'altra, magari perdi due secondi per chiudere la porta a chiave!" lo schernì Eric.
"Ma vaffanculo, la prossima volta bussa, non è mica la tua stanza!" rispose Mark mentre tornava ad appoggiare la mano destra sul cazzo.
"Ma di cosa ti lamenti? E' un bene che sia arrivato adesso, no?" gli chiese Eric mentre con fare provocante si avvicinava alla poltroncina e appoggiandosi ai braccioli la faceva girare per avere Mark proprio di fronte a sè.
"No, dai, se arrivano i miei..." protestò debolmente Mark.
"Chiuderemo la porta..." sussurrò Eric, ormai chinato su di lui, a pochi centimetri dal suo orecchio.
"Ma..."
"Zitto..." e Eric iniziò a mordicchiargli l'orecchio destro mentre, mollato il bracciolo sinistro, gli afferrava il cazzo. Eric aveva diciotto anni, uno più di Mark e negli ultimi sei mesi capitava spesso a casa sua perchè gli zii stavano sistemando la loro casa e avevano avuto parecchi problemi e ritardi. Succedeva quindi spesso che Eric o i suoi genitori utilizzassero la cucina o i bagni della casa di Mark.Era stato proprio durante uno di quei momenti che Eric aveva convinto Mark a fare sesso con lui. Mark stava entrando in bagno per farsi una doccia, quando si era ritrovato Eric davanti, nudo, con un sorriso incantevole sul viso incorniciato di riccioli rossi, gli occhi verdi che ammiccavano al suo pacco, un flacone di docciaschiuma nella mano sinistra.
"Che dici, io mi devo fare una doccia, tu? Vuoi farla con me?" chiese agitando il flacone, mentre il suo cazzo si ingrandiva a vista d'occhio raggiungendo i venti centimetri in pochi secondi. Mark non seppe come capitò, ma cinque minuti dopo erano avvinghiati sotto la doccia, insaponati mentre i loro corpi scivolavano uno sull'altro, il rosso che teneva il moro contro le mattonelle, gli occhi verdi che guardavano famelicamente i grigi.
Eric sapeva da sempre di essere gay, Mark scoprì di esserlo in quel momento.
Non aveva mai pensato ai maschi, ma la vista di quel cazzo che si animava a vista d'occhio aveva sovvertito il suo mondo e i suoi convincimenti. Sotto la doccia, Eric prese il comando. Lo fece inginocchiare e gli fece assaggiare il suo pene. Gli scopò la bocca fino a che gli venne dentro. Mark non si sarebbe mai aspettato di non essere schifato dalla sborra. La ingoiò tutta e gli piacque pure. Poi Eric lo sollevò, gli fece a sua volta un pompino, ma non lo fece venire. In compenso gli disse: "Scopami!" e si girò, mani sulle mattonelle, gambe larghe. Mark non sapeva come fare, ma Eric gli afferrò il cazzo e se lo appoggiò all'ano, dicendogli: "Spingi!" Mark eseguì.
Era incredibilmente stretto, ma entrò facilmente. Sentiva il suo cazzo avvolto dal calore e dalla morbidezza. Iniziò a muoversi, prima piano, poi più velocemente, finchè sborrò con potenti getti dentro Eric, che inarcò la schiena e gemette di piacere.
Una volta finito, Eric finì di lavarsi tranquillamente e lasciò Mark lì, sconvolto e svuotato.
Pianse fino a non avere più lacrime. Rimase sotto la doccia per un'ora, cercando di lavarsi via quella vergogna. Era sconvolto da quello che aveva fatto, non riusciva a credere di aver fatto sesso con suo cugino. Non si perdonava di aver subito e basta. Dopo un po' di giorni però capì che Eric aveva sfondato una porta aperta. In realtà Mark non avrebbe fatto quello che aveva fatto se non avesse voluto farlo. Così iniziarono a fare sesso non appena capitavano entrambi a casa senza nessuno in giro. Dopo qualche settimana però Eric non si prendeva più la briga di chiedere. Arrivava, si spogliava, lo spogliava e lo usava per godere. Mark iniziò a non volere più solo sessioni di sesso più o meno selvaggio col cugino, i suoi modi non gli piacevano. Aveva scoperto il suo orientamento, voleva trovare la persona giusta, non continuare a farsi scopare dal cugino.
Così si era iscritto al forum gay, trovando quel ragazzo a cui aveva mandato il messaggio.Non sapeva nulla di lui, ma lo intrigava, era curioso.
Pensava a tutto ciò mentre Eric gli stava facendo la sega e gli strizzava il capezzolo destro.
"Guarda che è l'ultima volta" gli disse piano. Eric lo guardò e disse: "Vedremo..." e si chinò a prendergli in bocca il pene, facendogli vagare la lingua sulla cappella. Mentre gli faceva il pompino si liberò dei pantaloni, sfoderando il suo notevole armamentario. Si interruppe, afferrò Mark da sotto le ascelle e lo sollevò dalla poltrona. Lo guidò sul letto, si stese per chiudere a chiave la porta, si liberò della camicia che portava e si distese su Mark, cazzo contro cazzo, muovendosi su di lui. Poi gli gattonò sopra fino a mettergli il cazzo sul mento. Mark sapeva come comportarsi: glielo prese in bocca, mentre sentiva la propria cappella gonfiarsi di presperma e inumidire il ciuffetto di peli sotto l'ombelico. Quando Mark l'ebbe insalivata per bene, Eric estrasse dalla sua bocca la propria verga e andò a leccargli le palle, sollevandogli le gambe e scendendo fino all'ano, insalivò per bene la rosellina che si dischiudeva davanti a lui. Lubrificata la zona, gli appoggiò la cappella al morbido passaggio e spinse.
Mark lo inghiottì in un colpo solo.
Una fitta di piacere gli fece inarcare la schiena e chiudere gli occhi. Eric iniziò a muoversi con furia, afferrandogli le cosce e mordicchiandogli le ginocchia. Il cazzo di Mark sbatteva sul suo addome, gonfio di sperma e umido, lui si teneva alla testiera del letto. All'improvviso Eric affondò di più, poi estrasse il cazzo velocemente e gli inondò di sborra il petto, la pancia, il cazzo e le palle. Mark non potè più evitarlo ed eiaculò schizzandosi fino alla faccia. Eric, ridendo soddisfatto, conscio di aver fatto raggiungere l'apice del piacere a Mark, si chinò a bere tutta la sborra presente sul corpo del cuginetto. Lo leccò dalle palle, salendo lungo il cazzo, sollevandolo, asciugando con la lingua sotto di esso, proseguendo a detergere l'ombelico, gli addominali e poi i pettorali, su fino alla gola e al mento. Stava per leccargli le labbra quando Mark gli scostò il viso e si alzò dal letto, il cazzo ancora dritto.
"Ti ho detto che era l'ultima. Basta. Vai via di qui. Ti sei divertito abbastanza."
Eric lo guardò sorridendo, poi però, capendo che era serio, il sorriso svanì. Si alzò anche lui dal letto, raccolse i suoi vestiti, poi si avviò per uscire dalla camera, ma fece dietrofront. Si piazzò davanti a Mark, più basso di lui di pochi centimetri, e gli disse: "Sei una puttanella stronza, rimpiangerai di avermi trattato così!" terminando la frase gli diede una sberla al cazzo, ancora umido, che sbattacchiò a destra e sinistra.
Mark indietreggiò: "Non mi fai paura, se lo dici a qualcuno vai tu nella merda, sei tu il più grande!" Eric, ridendo, sbloccò la porta e mentre usciva disse: "Ci sono tanti modi di romperti i coglioni... ne troverò uno, stanne certo!"
La porta si chiuse sulla risata di Eric.
"Stronzo!" urlò Mark, gettando il cuscino del suo letto contro la porta.
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Vibrare all'unisono
RomanceToby e Mark, due adolescenti che hanno da poco scoperto la loro omosessualità, cercano un'anima a cui legarsi, in un mondo pieno di realtà sconcertanti ed emozioni contrastanti dove però, ogni tanto, per due cuori è possibile vibrare all'unisono. L'...