Citazioni V

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"Non posso parlare della nostra storia d'amore, quindi vi parlerò di matematica. Non sono un matematico, ma una cosa la so: ci sono infiniti numeri tra 0 e 1. C'è 0,1 e 0,12 e 0,112 e una lista infinita di altri numeri. Naturalmente c'è una serie infinita di numeri ancora più grande tra 0 e 2, o tra 0 e un milione. Alcuni infiniti sono più grandi di altri infiniti. Ce l'ha insegnato uno scrittore che un tempo abbiamo amato. Ci sono giorni, e sono molti, in cui mi pesano le dimensioni della mia serie infinita. Vorrei più numeri di quanti è probabile che ne vivrò, e Dio, voglio più numeri per lui di quelli che gli sono stati concessi. Ma, amore mio, non riesco a dirti quanto ti sono grata per il nostro piccolo infinito. Non lo cambierei con niente al mondo. Mi hai regalato un per sempre dentro un numero finito, e di questo ti sono grata".
-pagina 290/291

Augustus Water è morto otto giorni dopo il suo prefunerale, al Memorial, in terapia intensiva, quando il cancro, che era fatto di lui, ha fermato definitivamente il suo cuore, che era anch'esso fatto di lui".
-pagina 292

L'unica persona con cui volevo parlare della morte di Augustus Waters era Augustus Waters.
-pagina 293

Quando vai al pronto soccorso una delle prime cose che ti chiedono di fare è dare un voto al tuo dolore su una scala da uno a dieci.
In base alla risposta decidono quali farmaci usare e con che velocità somministrarteli. Quella domanda mi era stata fatta centinaia di volte, e mi ricordo che una sera che non riuscivo a respirare e mi sembrava di avere il petto in fiamme, col fuoco che lambiva l'interno del costato lottando alla ricerca di un modo per esplodere fuori dal mio corpo, i miei genitori mi hanno portato al pronto soccorso dove un'infermiera mi ha chiesto questa cosa del dolore. Io non riuscivo nemmeno a parlare, così ho fatto vedere nove dita.
Più tardi, dopo che mi avevano dato qualcosa, l'infermiera è tornata, e accarezzandomi la mano mentre mi misurava la pressione ha detto "Sai come faccio a sapere che sei una vera combattente? Hai dato nove a un dieci".
Ma non era vero. Gli avevo dato nove perchè stavo tenendo da parte il dieci.
Ed eccolo qui, il grande, terribile dieci, che mi colpiva con violenza ancora e ancora, mentre stavo distesa nel mio letto, immobile e sola, a fissare il soffitto, con le onde che mi scaraventavano contro le rocce e poi mi trascinavano di nuovo in mezzo al mare così da potermi rigettare contro la parete irta della scogliera, lasciandomi a galleggiare nell'acqua a faccia in su, senza per questo affogare".
-pagina 294

Colpa delle stelle - CitazioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora