Capitolo 7

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Mi feci avanti e iniziai a parlare con tutta la calma e il coraggio che riuscì a tirare fuori.

Io:"Io..io so che non è giusto Slender, ma ti prego. La cattureranno se non..." non terminai la frase perché mi interruppe. Accidenti!

Slenderman: "Non è compito vostro, tanto meno tuo! Ci mettete a rischio tutti quanti con il rischio della polizia che potrebbe catturarci e per evitare ciò dovremmo andare via da qua, lo capisci questo?! O la uccidi tu o lo faccio io. Ma sei un adolescente, un ragazzino e sei ancora ingenuo...non posso aspettarmi che tu capisca." alle ultime parole si fece più serio. No...non la ucciderei mai e non gli permetterò nemmeno a lui di farlo. Eppoi sono abbastanza grande da fare le mie scelte.

Io:"Sono abbastanza grande da decidere da solo, non voglio più darti retta da oggi in poi se non fai decidere me per una, una dannatissima volta a me! Non sei mio padre...e sarò pur sempre un stupido,ingenuo ragazzino che pensa soltanto a se stesso ma in questi giorni sono cambiato e non so se è un bene..di certo non lo è per te, certo. Tu mi usi, mi hai portato via quella notte solo per i tuoi scopi non perché tieni a me! Nessuno tiene a me." sbottai mentre una serie di tic mi attraversarono ripetutamente il corpo. Tutto quello che sentivo e che provavo, tutto quello che mi tenevo dentro da anni finalmente sputai fuori tutto. Forse non ho fatto bene, ma a giudicare dalla sua 'espressione' sembrava dispiaciuto. Sospirò prima di parlare.

Slenderman: "Quella notte...QUELLA NOTTE CREDEVO DI AVER TROVATO MIO FIGLIO! Mi ero sbagliato...ma non mi importava sai? Eri lì, solo..a guardare le fiamme che ti circondavano e tu disperato com'eri...ridevi. Oh si, ridevi ma..piangevi anche. E quella fu la prova che tu avevi bisogno d'aiuto, avevi bisogno di un padre e io..io ho provato a sostituire il tuo che non fu per niente presente. Credimi Toby, io ti voglio bene come ne volevo, ne voglio tutt'ora, al mio amato figlio disperso. E se questo ti fa felice allora..se fa felice te, fa felice anche me. Perdonami, Toby..perdonami." il suo tono prese un aria di tristezza, i suoi tentacoli scomparvero e lui si inginocchiò a terra con un tonfo, davanti a me. Senza pensarci due volte mi buttai su di lui e lo abbracciai. Lo abbracciai come un figlio abbraccia il proprio padre, con amore e gratitudine.

Io:"Perdonami tu." cominciai a piangere sulla sua spalla e improvvisamente i tic cessarono. Lui si alzò e mi mise una mano sulla spalla per poi scompigliarmi i capelli e teletrasportarsi non so dove. Rimasi lì in piedi per un pò, poi mi girai. Amanda era affacciata alla finestra con Masky alle spalle, era preoccupata. Rivolsi un ultimo sguardo alla foresta e poi entrai dentro casa, Amanda corse verso di me e mi abbracciò.

Amanda: "Q-quindi..?" balbettò. La strinsi a me e le risposi con un sorriso, un sorriso vero stavolta.

Io: "L'ho convinto." dissi e appena finì di parlare lei fece un urlo di gioia e mi abbracciò così forte che quasi quasi mi mancava il respiro.

Io: "Heii Amy n-non..respiro!" cercai di dire e a quanto pare aveva capito, perché si staccò subito e mi sussurrò un 'scusa' con un pò di evidente imbarazzo. Stavo per parlare ma lei mi baciò la guancia e a quel contatto sgranai gli occhi per lo stupore. Wow. Mi sorrise e ovviamente era diventata rossa e se devo dire la verità anche io...ma poco eh!

Ahh Toby Toby, hai rischiato grosso lo sai vero? Solo per lei. Lo capisci ora?

Sta zitta, ti prego.

Non cambi mai.

E mai lo farò.

Non direi proprio...

Ohh allora taci.

La voce di Brian mi risvegliò dai miei pensieri.

Hoodie: "Moolto bene, siamo tutti felici ma qua abbiamo sonno!"disse mettendo le mani sui fianchi e inclinando di poco la testa leggermente irritato. Ma come?! Ho rischiato di morire per una valida...oh ma che dico, lasciamo perdere.

Masky: "Io per primo." finì di parlare e poi sbadigliò. Come biasimarli però, ero molto stanco anche io.

Io:" D'accordo d'accordo! A dormire allora." li incoraggiai spingendoli verso le scale.

Amanda: "Credo che rimarrò in piedi per un un altra mezz'oretta...scusatemi. Buonanotte. Ah, ehm...grazie ancora Toby." ci salutò e andò verso il giardino senza darmi il tempo di rispondere. E' proprio strana a volte. Ricambiammo tutti e tre con un lieve 'buonanotte' e ci dirigemmo nelle nostre camere. Stanco per com'ero mi levai la felpa, la maschera, gli occhiali e le scarpe buttando tutto non so dove per poi abbandonarmi sul letto e finalmente dormire.

AMANDA POV'S

Appena andai in giardino mi lasciai cadere sull'erba e iniziare a piangere. Piangere di gioia però...pensare che Toby aveva rischiato così tanto per me..pensare che per la prima volta qualcuno mi dimostra che a me ci tiene sul serio! Non so come vi sentireste voi ma posso dirvi che il mio cuore non accenna a calmare i battiti.

Io:"Neville...sto sorridendo. Un sorriso vero stavolta!" sussurrai, come se lui potesse sentirmi. Sorridevo veramente quella notte, come non avevo mai fatto in vita mia.

?:"Dovresti indossare quel sorriso più spesso, sai?" una voce roca e profonda mi fece girare di scatto. Mi ritrovai d'avanti lo Slenderman. Non so perché ma stavo tremando. Che ci faceva qui?

Io:"Oh bhe...non amo molto sorridere. Immagino nemmeno a lei." dissi cercando di non guardarlo in 'faccia'.

Slenderman:"Ti dirò mia cara...se potessi sorriderei anche ora." sembrò rattristirsi. Dio come mi faceva pena. Può un essere del genere compiere delle azioni di quel genere? Mi viene la pelle d'oca solo a pensarci.

Io:"Mi dispiace..."feci una pausa." P-posso sapere cosa ci fa qui?" balbettai e stavolta gli rivolsi lo sguardo.

Slenderman: "Sono venuto a dirti che ho lasciato che tu rimanessi solo perché tu stai riuscendo a 'calmarlo', diciamo così. Dopo quello che ha dovuto passare, soprattutto a causa mia, lui sorride...grazie a te, Amanda." si fermò, e prima che potessi parlare continuò."Devi stare attenta però, colui che ti fece uscire quel giorno dall'orfanotrofio...temo che sia vivo." le sue ultime parole mi fecero perdere più battiti. Non mi sentì più i piedi a terra, ero come sprofondata nell'oblio assoluto. Lui scomparve in una coltre di fumo nero che si dissolse pochi secondi dopo, lasciando me inginocchiata a terra, inerme. Toby l'aveva ucciso, io ho visto tutto e ricordo benissimo cosa è successo quella notte. Non può essere vivo, santo cielo! Mi alzai lentamente e barcollando mi avviai dentro casa. Mi buttai sul divano, non volevo fare le scale. Mi accucciai su me stessa con le mani sulla testa mentre cercavo di non urlare per l'ansia e la disperazione, provando a calmarmi. Chiusi gli occhi per tentare di dormire, e fortunatamente presi sonno.




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