Capitolo 3

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Il giorno dopo mi alzai velocemente e andai subito a fare una doccia, presi un paio di skinny e una canotta blu ed uscii subito.
Arrivai al bar e Andreina ancora non era arrivata, così mi sedetti ad aspettarla.
Poco dopo la vidi parcheggiare e scendere dalla sua macchina venendo a sedersi accanto a me.
-Buongiorno - le dissi sforzando un sorriso.
-Giorno- ricambiò il sorriso.
-Allora- cominciò a dire lei sospirando -quella sera che è scattato quel bacio con Domenico, è successo anche perché lui mi raccontò,convinto che io ne fossi già a conoscenza, ciò che era successo tra te e Giuseppe - disse inarcando un sopracciglio.
-Tra me e Giuseppe..- cominciai a dire per giustificarmi.
-Sì, so che non c'era nulla di concreto, ma solo che lui ci provava- mi rassicurò -diciamo che queste notizie hanno reso più facile il mio avvicinamento a Domenico - ammise facendo spallucce -Ora- disse scuotendo la testa -io ho parlato con Giuseppe e gli ho spiegato tutto quanto, ma lui mi ha detto che non sa cosa fare.. perché non sa cosa prova per te- Continuò a dire quasi come se stesse facendo uno sforzo -io sono sicura di amare Giuseppe - disse per poi prendersi una pausa. Aspettava che io parlassi? Cosa avrei dovuto dire? Io sì? Io no? Ero più indecisa di lui. Quei pochi minuti di silenzio mi fecero uscire veramente pazza.
-E proprio perché lo amo voglio solo che lui stia bene, con o senza me- sussurrò abbassando lo sguardo -poi ho parlato con Domenico - sospirò guardandomi nuovamente -staranno arrivando così parleremo tutti e quattro una volta per tutte- disse guardandosi attorno mentre io non avevo parole, non avevo pensieri. Aveva detto tutto con una facilità che non mi aveva dato il tempo di metabolizzare il tutto. Dopo poco vidi arrivare insieme Domenico e Giuseppe e per un secondo pensai a quella stupenda scena.
-Ehi- salutarono entrambi e si sedettero. Ci furuno diversi minuti di silenzio, nessuno sapeva che dire o meglio, da cosa cominciare a parlare.
Domenico fece un sospiro e cominciò a parlare -allora, io e Andreina abbiamo parlato- disse guardando lei, poi me e infine Giuseppe.
-Voi due avete le idee confuse, ed è ora di schiarsele- poi si fermò un attimo per tossire -abbiamo deciso di farci da parte- sussurrò guardando Andreina.
-Farvi da parte?- chiese stranito Giuseppe.
-Partire per un po'- si spiegò meglio -ovviamente divisi,io andrò per qualche giorno a Roma e lei tornerà a Milano- sospirò puntando gli occhi su di me -non raccomandiamo niente a nessuno dei due..- Continuò passandosi una mano tra i capelli -solo,prendete una decisione- concluse alzandosi -io devo andare a preparare le valigie ora- sospirò e io mi alzai di colpo.
-Possiamo parlare un secondo da soli?- chiesi guardandolo fissa, lui annuì e ci allontanammo.
-Quindi.. quando parti?- gli chiesi mordendomi il labbro.
-Stasera- rispose abbozzando un sorriso, e tramite quel sorriso mi sentii tremendamente in colpa. Mi strinsi a lui e lo sentì ridacchiare accarezzandomi i capelli -dai stai tranquilla- mi tranquillizzò per poi allontamarsi da me -devi stare tranquilla, ci rivedremo presto- sorrise lasciandomi un leggero bacio sulla guancia e andò via.
Mi voltai e vidi Giuseppe e Andreina parlare urlai un CIAO e me ne andai, probabilmente anche loro avevano qualcosa da dirsi.
Entrata in classe mi resi conto che Sonia non c'era e le mandai un messaggio.
-Come mai non sei venuta?-
Ma lei non rispose, per tutta la giornata. Era forse successo qualcosa di grave?
Nel viaggio di ritorno verso casa mi arrivò un messaggio di Noemi.
-Mi ha detto Sonia di dirti che ha il telefono scarico:) siamo con Mario e Salvatoreee-
-Ahhh, allora non vi disturbo scusate-
-Vuoi venire qui?-
-Che c'entro io?ahah no stai tranquilla veramente:)-
Almeno pomeriggio mi sarei riposata un po' che male di certo non mi faceva.
Dopo aver mangiato qualcosina mi misi a letto crollando immediatamente in un sonno profondo.
Fu la suoneria del mio telefono a svegliarmi, aprì gli occhi e in un primo momento pensai di lasciar squillare il telefono e non alzarmi. Ma se fosse stato qualcosa di grave?
Mi alzai di scatto e presi il telefono, era Giuseppe.
-Ehi- dissi con la voce ancora impastata dal sonno.
-Ti ho svegliato?- mi chiese ridendo.
-Effettivamente si- ridacchiai -dimmi- dissi seria.
-Ehm, ti va se mhm..- cominciò a dire tentennand -usciamo e poi bu.. rimaniamo da qualche parte a cena?- mi chiese per poi tirare un sospiro di sollievo come se si fosse tolto un peso, la cosa mi fece sorridere.
-Ehm si- dissi non pienamente convinta -tra un'oretta però, devo prepararmi- continuai velocemente mentre già pensavo a cosa sarebbe stato più opportuno mettere.
-Perfetto, passo io- disse e senza lasciarmi il tempo di rispondere chiuse la chiamata. Doveva essere un vizio di famiglia proprio.
Scossi la testa per abbandonare ogni pensiero ed entrai velocemente in doccia.
Decisi di legare i capelli in uno chignon in modo da perdere meno tempo visto che la doccia veloce aveva occupato quasi mezz'ora.
Dopo vari cambiamenti optai per un paio di pantaloni attillati in pelle e una maglia a balze bianca. Decisi inoltre di mettere i tacchi per un giorno, ma non troppo alti né troppo eleganti.
Giuseppe mi fece uno squillo per farmi capire che era sotto, gli mandai un messaggio per dirgli di aspettare qualche minuto perché finissi.
Dopo dieci minuti scesi di corsa le scale e lui era in macchina ad aspettarmi.
Ci sorrisimo a vicenda quando i nostri occhi si incontrarono.
Mi avvicinai e Salì in macchina -scusa per il ritardo- dissi leggermente imbarazzata mentre lui faceva partire la macchina.
-Stai tranquilla- mi rassicurò sorridente mentre teneva gli occhi fissi sulla strada.
-Dove andiamo?- chiesi guardando fuori dal finestrino.
-Ehmm.. sorpresa?- sorrise voltandosi verso di me e io annuì ridendo.
-Mio fratello stava preparando le valigie - disse mentre prendeva una curva e non faceva trasparire nulla dal suo tono.
-Gli hai detto che saremmo usciti?- chiesi mordendomi un labbro.
-Certo, ormai c'è poco da nascondere- rise scrollando le spalle.
-Mhm.. e Andreina?- chiesi timidamente.
-Parte domani mattina, ci siamo salutati prima- rispose infastidito, non so bene il perché.
-Questo posto è lontano?- dissi cambiando discorso.
-Mamma quante domandee! No- rise aumentando la velocità.
Effettivamente da quando ero salita avrei voluto fare solo domande, ma non sapevo da quale iniziare, quale sarebbe andata meglio, quella che più mi serviva.
Ad un certo punto si fermò e parcheggiò -siamo arrivati- sorrise voltandosi verso me.
Mi guardai attorno, un bosco? Un prato? Un terreno? Vedevo solo natura e nessuno attorno a noi.
-Devo aspettarmi qualcosa?- risi voltandomi verso di lui.
-Stai tranquilla, ti chiedo solo una cosa- rise prendendomi una mano -fai come se fosse la prima volta che ci vediamo, senza pensarci due volte- disse seriamente fissandomi.
Io deglutii e annui.

I believe in you | Sequel of:Do you believe it?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora