-Non penso di dover essere l'unica a farlo- lo stuzzicai inarcando un sopracciglio.
-A cosa ti riferisci? - mi chiese schiettamente.
-Hai parlato con Andreina?- domandai con aria di sfida.
-Si, ma non abbiamo concluso nulla- disse colto dalla sorpresa per la mia domanda -cioè, non abbiamo finito di parlare- Continuò a dire cercando di trovare un senso alle sue parole.
-Mhm, magari potevate parlare invece di fare i fidanzatini per strada - dissi fiera di me stessa, mi sorprendevo da sola per il modo in cui gli stavo tenendo testa.
-Cosa?- chiese stranito.
-Sai a che mi riferisco tagliai corto.
-E' una scenata di gelosia?- rise lui accarezzandomi il braccio.
-No- risposi seccata -non mi piace che dici certe cose a me e poi passeggi con lei come se nulla fosse- strillai per poi riprendere fiato -scusa- dissi una volta calma -tu fa ciò che vuoi, io farò ciò che voglio- conclusi cercando di sforzare un sorriso.
-Ehi- disse una voce. Era Domenico che stava uscendo di casa, più bello del solito tra le altre cose.
-Piaciuti quindi i fiori?- rise uscendo dal cancello e avvicinandosi a noi.
Io mi limitai ad annuire arrossendo leggermente.
-Io entro va- disse scocciato Giuseppe mentre si allontava da noi.
-Come mai qui?- mi chiese Domenico senza badare al fratello.
-Passavo, sto andando a casa di Sonia- dissi guardando Giuseppe andar via.
-Tu e mio fratello avete parlato?- mi chiese cercando di attirare la mia attenzione -da quella sera parliamo poco e anche Andreina sembra scomparsa - sussurrò.
-In realtà Sì - ammisi sospirando -non ho ben capito se le cose tra Andreina vanno bene o meno sinceramente - dissi scrollando le spalle e fissandomi sui suoi occhi.
-Mi manchi - sussurrò piano.
-Ehm, devo andare- scossi la testa voltandomi, ma lui mi prese per un braccio portandomi vicino al suo corpo,al suo viso.
-Ho detto che mi manchi se non mi avessi sentito - sussurrò nuovamente. Volevo ribattere,urlargli addosso, ricordargli cosa mi aveva fatto, chiedergli ancora del tempo per schiarire i miei dubbi, ma in quel momento la mia mente si fermò e riuscì solo a sentire i battiti del mio cuore aumentare.
-Anche tu- dissi senza quasi rendermene conto. Lui non sorrise, ma mi resi conto che era contento delle mie parole. Con la mano sulla mia schiena strinse il mio petto contro il suo e le nostre labbra si sfiorarono.
Mi lasciò un leggero bacio a stampo e poi mi sorrise dolcemente.
-Io ci sono, anche se tu non ci sei- pronunciò.
All of me loves all of you..
Il telefono squillava, ma io rimasi immobile alle sue parole.
Erano quelle che stavo aspettando?
Le chiamate si facevano continue così presi il telefono e risposi velocemente a Sonia senza muovermi, dicendole che sarei presto arrivata.
Scossi la testa senza dir nulla e lo lasciai lì davanti a guardarmi andare via.
Sì, avrei dovuto dire qualcosa, ma cosa? Stavo veramente cominciando a pensare di mollare entrambi e ricominciare da zero, tutto questo non mi faceva bene e più il tempo andava avanti e meno ne capivo.
Poco dopo arrivai davanti casa di Sonia e suonai al campanello, fingendomi abbastanza tranquilla.
-Entra- disse lei tirandomi da un braccio per farmi entrare e chiudere subito dopo la porta. Andò verso il divano e io la seguii sedendomi subito accanto a lei. Rimase in silenzio ad aspettare che cominciassi a parlare.
Così cominciai a dirle di quella sera del bacio, di Domenico e Andreina, di Giuseppe e del 'chiarimento' avuto con entrambi i fratelli.
-Quindi vi siete baciati di nuovo con Giuseppe?- strillò realmente sorpresa.
-Non urlare- dissi a denti stretti e guardandomi intorno, probabilmente eravamo sole.
-E tu hai deciso che fare?- mi chiese cercando di calmare i suoi toni.
-No, assolutamente e loro non mi aiutano di certo- sbuffai -ieri ho visto Andreina e Giuseppe passeggiare, ho chiesto a lui e mi ha detto che dovevano chiarire- poi mi morsi un labbro -poi ho visto Domenico.. e..- tentennai rendendomi conto che iniziavo ad arrossire -mi ha baciata- sorrisi istintivamente e Sonia sgranò gli occhi per poi passarci le mani sopra quasi come se non ci credesse.
-Ascolta - disse dopo essersi ricomposta -pensaci bene, ma molto bene, io ti ho sempre parlato bene di Giuseppe ma da un po' di tempo a questa parte lo vedo troppo cambiato- ammise alzando gli occhi al cielo -e non so se questo suo atteggiamento possa essere positivo o meno- Continuò accarezzandomi una mano -Domenico lo conosco poco, sembra un bravo ragazzo ma di certo fino ad oggi non si è comportato perfettamente con te- e in questo momento alzò leggermente il tono di voce -devi vedere tu, con chi correresti il rischio?- fu una domanda a cui non sapevo rispondere, nè tantomeno lei pretendeva una risposta.
-Possiamo parlare d'altro?- le chiesi poi passandomi una mano sulla fronte.
-Potremmo- disse con un sorriso malizioso che sicuramente nascondeva qualcosa.
-Tu devi dirmi qualcosa - risi picchiettando le unghie sul divano.
-mhm beh- cominciò a dire facendo la vaga -potrei sentirmi con qualcuno- disse scrollando le spalle.
-Coooosa? - urlai sorridente -con chi? Sparaaaa!!!- continuai ad urlare tirandole degli schiaffi su tutte le braccia.
-Calmati- rideva lei cercando di fermare le mie mani e poco dopo mi fermai per sentire che aveva da dire -un paio di giorni fa mi ha scritto Salvatoree- disse pimpante.
-Davvero?- chiesi sorridente, poi l'abbracciai -e tu convinta che non ti filasse- la rimproverai mordendomi il labbro.
-Mi sono ricreduta, questo è l'importante - disse sorridente, poi tirò un sospiro di sollievo -ora metti in ordine i tuoi pensieri- mi disse seria -e starai bene anche tu una volta per tutte- concluse accarezzandomi il braccio.
-Io ora vado- sorrisi alzandomi e andando verso la porta, lei mi salutò con la mano e io mi diressi verso casa. Una volta davanti casa di Giuseppe e Domenico mi fermai a fissarla, ma questa volta nessuno uscì, nessuno venne a parlarmi, probabilmente non c'era neanche nessuno in casa.
Feci un sospiro profondo e andai dritta verso casa.
Appena entrai presi il mio portatile collegandomi su facebook. Avevo una richiesta di amicizia, era di Andreina. Mi affrettai ad accettarla, non so neanche io il perché e lei subito mi scrisse.
'Forse è il momento di parlare io e te,non credi?'
Non sapevo se il suo tono era provocatorio o affranto, ma torto non aveva.
'Certo, quando?'
'Domani prima di andare a scuola se vuoi andiamo a fare colazione, al bar di fronte la tua scuola'
'Ci vediamo lì per le 8 meno 20,entrerò alla seconda'