capitolo2

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Le ore passarono velocemente e presto mi ritrovai a scaricare le valigie dal bagagliaio di Nancy davanti all' entrata dell'aeroporto.

"Agitato?" disse ad un tratto Nancy

"Un po'" un po' troppo forse ma non lo avrei mai ammesso davanti a lei dopo tutto sono sempre un uomo.

"Non devi esserlo, Louis è una brava persona devi solo saperlo prendere e poi sei bravo nel tuo lavoro saprai cavartela"

"Cosa intendi per devi solo saperlo prendere?" risposi più preoccupato di prima. Grazie Nancy, grazie davvero non ero abbastanza agitato prima.

"Bah lo capirai, è una persona speciale ... oh!... Stanno chiamando il tuo volo meglio se vai, ciao H fatti valere" disse velocemente lasciandomi un bacio sulla guancia e spingendomi in avanti e scomparire alle mie spalle.

Seguii le indicazioni a finalmente dopo venti minuti riuscii ad imbarcarmi e prima che l'aereo partisse scrissi un messaggio a Niall.

Sono appena salito, tra poco partiamo, mi sto cagando addosso!! H.

La sua risposta arrivò subito come se non aspettasse altro che un mio messaggio

Stai tranquillo tra meno di un ora sarà tutto finito rilassati e goditi il più possibile il viaggio. N.

Sorrisi appena mi arrivò il messaggio, mi infilai le cuffiette nelle orecchie e provai a rilassarmi come aveva detto Niall.

In effetti non durò molto il viaggio e dopo due ore e mezza mi trovai davanti all'entrata di un grande hotel dove avrei alloggiato nei successivi 4 mesi.

Entrai nella grande e lussuosa hall e mi avvicinai alla reception.

"Salve sono Harry Styles" dissi velocemente alla ragazza con i capelli tinti nero eccessivamente truccata dietro il bancone.

"Lei è stato assunto dal Signor Tomlison?" disse squadrandomi.

"Si" dissi poco convinto.

"Stanza 144, secondo piano" disse senza neanche degnarmi di uno sguardo allungandomi una carta, probabilmente per aprire la porta della camera, tenendo sempre lo sguardo fisso sul computer davanti a lei.

"Sei proprio un tesoro" pensai con un falso sorriso stampato sulla faccia e mi allontanai dirigendomi verso le scale.

Una volta trovata la stanza, aprii la porta e ritrovandomi in una stanza che sembrava più un appartamento che una camera dove il bianco e il grigio erano i colori dominanti. L'arredamento era moderno proprio come piace a me e al centro della stanza un enorme letto nella quale avrebbero potuto dormirci comodamente 4 persone, un vero e proprio paradiso.

"Certo che trattano davvero bene chi lavora per sto tipo" dissi trionfante mollando i bagagli davanti all'ingresso e lanciandomi sul letto con un volo angelico.

Ancora emozionato per la mia enorme stanza digitai il numero di Niall sul cellulare ma prima di riuscire a far partire la telefonata un fastidioso rumore provenente dal telefono sul comodino mi fece sobbalzare. Raggiunsi strisciando sul letto la cornetta e la sollevai.

"Pronto?" dissi e subito dopo mi schiarii la voce sentendo come fosse strana.

"Signor Styles il signor Tomlinson la desidera nella sala conferenze" disse la ragazza della reception una volta riconosciuta la voce.

"Dov'è la sala conferenze?" dissi velocemente prima che quella sciacquetta mi riattaccasse in telefono in faccia.

"Quarto piano in fondo a destra" e subito dopo riattacco.

"Senti troia se questo lavoro non ti soddisfa trovatene un altro" dissi con ancora la cornetta all' orecchio mentre da esso provenivano solo dei bip-bip.

Mi alzai dal letto con una smorfia di disprezzo ed entrai nel bagno, anche esso moderno e di buon gusto, mi sistemai i capelli in modo da renderli quanto meno presentabili e mi lavai la faccia per togliere le tracce di un lungo viaggio. Uscii dalla camera e raggiunsi la sala conferenze e prima di entrare bussai.

"Prego Signor Styles" disse una voce roca all'interno della sala. Entrai e vidi lo vidi seduto ad un tavolo circondato da tante sedie.

"Si accomodi" disse con un sorriso indicando una sedia davanti a lui.

"mi cercava signor Tomlinson" dissi cercando di essere più cordiale possibile.

"Mi chiami pure Louis, l'ho fatta chiamare perchè visto che lei mi aiuterà per quanto riguarda i miei outfit volevo conoscerla prima di iniziare a lavorare" disse con molta tranquillità mentre allungava la mano verso la mia ed io la strinsi istintivamente.

"Giusto ... em ... posso sapere perché ha richiesto il mio aiuto?" dissi guardandolo dritto negli occhi che per un secondo mi avevano ipnotizzato, erano di un blu oceano davvero bellissimo. I suoi capelli corti castani sparati da tutte le parti e un ciuffo che ricadeva sulla fronte gli donava un aspetto che vagava dal trasandato al molto sexy.

" Deve sapere che in questo momento la mia carriera sta facendo un grande passo in avanti, molte marche per la quale poso mi chiedono spesso di inaugurare nuovi negozi e quando vado voglio mantenere una bella immagine e la mia manager mi ha consigliato un personal shopper visto che io non sono molto portato per gli abbinamenti e cose varie quindi ho bisogno del suo aiuto" rispose senza mai staccare il nostro contatto visivo. Le sue labbra mentre parlava di muovevano leggere in una danza spettacolare lasciandomi li sulla sedia con una faccia che cercava di mostrarsi concentrata quando le gambe sembravano delle gelatine.

"Capisco ... prima di iniziare a lavorare devo capire cosa le piace ..." dissi nervoso e cercando di formulare una frase di senso compiuto anche se in questo momento sembra essere alquanto complicato.

"Possiamo fare un giro per il centro commerciale qui vicino, le potrebbe essere d'aiuto?" completò la frase per me e la dolcezza con cui lo disse mi scaldò il cuore sciogliendomi definitivamente le gambe come ghiaccio al sole.

"Va bene, si, mi sarebbe d'aiuto" risposi con un sorriso guardandolo dritto negli occhi dove probabilmente sarei potuto annegare.

"Perfetto la passerò a prendere domani alle 14 se non è ancora pratico del posto" disse lui.

"In effetti mi devo ancora ambientare" dissi iniziando a sentire caldo sulle guancie. No ti prego non devo arrossire, ma a quanto pare una sua risata mi fece intuire che le mie preghiere non sono servite nulla.

"Perfetto allora è deciso signor Styles, la aspetto" disse sorridendo mentre io mi liquefacevo.

"Mi chiami pure Harry"

"Allora a domani Harry" disse con una scintilla di felicità e speranza negli occhi mentre io assaporavo la voce roca e tremendamente sexy con la quale aveva detto il mio nome.

"Arrivederci Louis" dissi uscendo dalla sala conferenze e una volta fuori mi incamminai verso la mia stanza con un sorriso che avrebbe fatto invidia a jocker pronto a raccontare questo incontro a Niall. 

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