capitolo 4

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Dopo mezz'ora di viaggio arrivammo in un centro commerciale della grandezza di un aeroporto. Guardai fuori dal finestrino " waaw... è enorme " dissi stupito girandomi verso di lui

"hahaha lo so, la mia agente mi ha consigliato questo... dice che c'è molta più scelta"

' agente? Non ha mai nominato un agente... ha un agente? È una donna?' mi sentii subito geloso però cercai in tutti i modi di non farglielo notare.

" andiamo?" disse quando il signore in smoking aprì la portiera

"andiamo"

***

Entrammo nell'edificio e io ero come pietrificato: era davvero bellissimo, una galleria con tutte le grandi marche, dopo un attimo di trance e dopo aver capito che non era un sogno presi la mano di Louis, che sembrò stupirsi di quel gesto, e lo tirai con me dentro Calvin Klein.

" io amo questa marca!" dissi entusiasta

"hahaha che carino che sei quando ti esalti" disse facendomi arrossire. Mi guardai in torno. "ok, hai eventi speciali in questi giorni?"

" emm.... oh si! Una festa per l'uscita di un nuovo magazine, però non volevo mettermi lo smoking cioè è un po' troppo formale"

"ok... jeans?" chiesi e lui annuì

"ti possono piacere questi?"

"no! Troppo larghi in fondo"

"questi?"

"emm... non mi convincono"

"e se passassimo ad un pantalone elegante?"

"proviamo"

Presi cinque paia di pantaloni di colori diversi e glieli diedi "mentre tu provi questi io cerco qualcosa da mettere sopra"

"va bene" mi disse entrando in un camerino

***

"non credo che questo colore mi stia bene" disse Louis dentro il camerino.

"fammi vedere" dissi e lui uscì... 'oh mio dio! Come fa ad essere così bello? Non ha fatto niente!'

"è color cachi" dissi ridendo "guarda che ti sta bene... girati" si girò... 'ok ora posso morire... mama che culo'

"ti stanno benissimo" dissi guardando attraverso lo specchio.

"non mi convince il colore" disse girandosi verso di me

"prova gli altri allora... ah e mettici questo sopra" dissi sorridendo e passandogli una maglia a maniche corte nera e una giacca dello stesso colore.

"va bene" disse girandosi sculettando a testa alta come se stesse facendo una passerella ed entrando nel camerino facendomi ridere.

***

"sono pronto" disse mettendo la testa fuori dalla tenda

"fammi vedere allora"

"attento però, non vorrei ti accecassi con la mia bellezza"

"hahahahah proverò a non svenire"

Rise e scostò la tenda per permettermi di vederlo.

"waaw"

"Come sto?" disse facendo pose buffe

"sei bellissimo" sussurrai

"grazie" disse arrossendo e chiudendosi nel camerino ' ho fatto veramente arrossire Louis?'

Sorrisi istintivamente continuando a cercare altri abbinamenti fino a quando sentii la voce di Louis chiamarmi.

"dimmi" risposi avvicinandomi al camerino

"sono stanco di provare, andiamo a prendere un caffè? "

"va bene" dissi e lui uscì dal camerino con i vestiti che aveva provato appoggiati sul braccio.

"prendiamo solo questi" disse rivolgendosi al commesso e passandogli alcuni pantaloni.

"perché non gli hai dato anche quelli cachi?"

"hai detto che mi stavano bene" mi disse sorridendo e avviandosi verso la cassa.

***

"ecco... questo è tuo" disse Louis mettendomi davanti il mio caffè.

"grazie"

"allora Harry, raccontami di te" disse sorseggiando il suo caffè

" emm... ho una sorella, Gemma, che vive insieme a mia madre, Anne, a Holmes Chapel; io invece mi sono trasferito a Mullingar e ora vivo insieme al mio migliore amico Niall"

"hai la ragazza a Mullingar?"

"no" dissi e lui annui "tu invece?"

"non ho la ragazza, tutte quelle che ho avuto in realtà volevano i miei soldi"

"oh mi dispiace"

"tranquillo non sono mai stato tanto preso da loro, spesso la mia agente mi costringeva a fidanzarmi solo per la mia immagine... secondo lei dava troppi sospetti il fatto che non ne avessi una" sbuffò e io annuì

"cos'è che ti ha spinto a fare il modello?" chiesi curioso.

"in realtà non avevo mai pensato di fare questa carriera, fu mio padre che mi spinse su questa strada. All' epoca stava con Susan, la direttrice del magazine più famoso di New York, mi fece posare più volte per il suo giornale anche se io non ero molto convinto di volerlo fare, ma mio padre mi costrinse e... perché ti sto raccontando questo, non voglio annoiarti, dimmelo se lo faccio" disse preoccupato.

"no no tranquillo, continua mi interessava" e lui sorrise e continuò la sua storia.


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