Lidia hei come dimenticarsi di te!

20 3 0
                                    

Passai la la notte ed il giorno seguenti a ricordare quegli istanti in cui i nostri occhi sierano incrociati.

Mi aveva detto che non era un addio ma io continuavo a pensare al modo in cui ci saremmo rivisti e quando... non sapevo nemmeno il suo cognome perciò cercarlo sui social sarebbe stata un'impresa.

Mi ero fatta tante di quelle domande che non capivo più nulla
così decisi di andare a fare jogging nel parco per distrarmi un po.
Mi misi un paio di leggins al ginocchio neri e una canottiera verde, legai i miei capelli rossi in una coda, mi misi le nike ed uscii con le cuffie nelle orecchie.

Provai a pensare ad altro ma non ci riuscii.

Insomma marco vuoi lasciarmi in pace? esci dalla mia testa.

Ero completamente assorta nei miei pensieri tanto che non mi accorsi di un sasso per terra e caddi. Chiusi gli occhi per la paura. Ancora un volta qualcosa attutì la caduta. Due braccia. Calde, forti. Era un deja vu. Ma questa volta quando aprii gli occhi non vidi marco. Era jas uno dei pochi amici che ero riuscita a farmi al liceo.

《Hey! Dio quanto sei impedita ma non guardi dove metti i piedi? A che pensavi di la verità!》lui era l'unico che mi capiva qualcun'altro avrebne chiesto "ma non l'avevi visto il sasso?" E invece lui sapeva che c'era qualcosa che andava oltre il fatto che fossi imbranata così gli raccontai tutto.

Gli parlai del muretto e della corsa dell'attacco d'asma dell'inalatore e dei saluti.

Pensandoci bene poi mi sentii una stupida stavo facendo tanti drammi per un ragazzo del quale conoscevo appena il nome.

Riuscì ad autoconvincermi che non mi importasse di lui e così non ci pensai più per almeno due settimane quando... camminando sul marciapiede con le cuffiette nelle orecchie guardando verso il basso vidi qualcuno venire dritto verso di me. Alzai la testa per evitare di sbattergli contro.

DIO! ERA LUI! ! il mio cuore fece un balzo e poi iniziò a battere talmente forte che quasi faceva male. Così mi portai una mano al petto. Tolsi una cuffietta dell'orecchio e gli dissi :《Hei marco giusto?ciao!》non avevo dubbi sul suo nome solo non volevo che sembrasse importante per me.

《Lidia hei come dimenticarsi di te!》si ricordava di me!!

ai battiti cardiaci accellerati si aggiunsero le farfalle nello stomaco.

Era così bello. I suoi lunghi capelli castani gli occhi chiari e una barbetta appena accennata lo rendevano irresistibile ai miei occhi.

《Stavi andando da qualche parte? 》 mi chiese ovvio che stavo andando ma qualche parte anche se non sapevo di preciso dove 《no facevo solo un giro》 《allora se ti va possiamo andare a prenderci un caffè o um gelato》 oddio si ! Si!SIII!
《Okay》faceva tutto parte della mia tattica per non sembrare una bambina con una cotta.

Spazio autrice
Cosa succederà dopo il caffè?
Spero che la storia vi stia piacendo è la prima volta che scrivo critiche costruttive e consigli sono ben accetti!




Nonostante tutto mi piacevaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora