Chelsea's pov
-Signorina Friers, allora, saprebbe raccontarmi questo testo in francese?- Il signor Deason mi stava fissando, il suo sguardo più freddo del ghiaccio.
Io non dovevo preoccuparmi, insomma, ero stata tutta la sera prima a studiarlo bene e, nonostante la mia pronuncia facesse leggermente desiderare, non dovevo temere niente. Così aprii bocca per parlare quando mi accorsi che qualcosa mi bloccava.
-allora, Friers, non hai niente da dire anche sta volta?- il signor Deason si stava di nuovo arrabbiando, come fa sempre, quando deve interrogare me. É come se perdesse la pazienza, la speranza, la voglia di insegnare la sua amata lingua. Sì, sono proprio un disastro.
Provai di nuovo a parlare, per dimostrargli che sta volta sarebbe stato diverso, ma dalla mia gola uscì solo un lamento. Quella sarebbe stata l'interrogazione decisiva che mi avrebbe aiutata a superare l'anno senza nessun debito, e non volevo assolutamente passare l'estate, il periodo migliore di sempre, studiando.
-Friers, anche sta volta è un 2, e sai cosa comporta questo.- la frase che non avrei mai voluto sentire, era appena uscita dalla bocca del mio professore.
Io tentai di protestare, quando un suono assordante mi svegliò.Sì esatto, fortunatamente era tutto un sogno, un invenzione, ma solo in parte, perché quell'interrogazione l'avrei davvero avuta, oggi.
Mi tirai su, nel letto caldo, e mi accorsi che avevo lasciato il computer acceso dalla sera prima, così decisi di spegnerlo. Andai alla finestra, come ogni mattina, e guardai il Sole che spuntava all'orizzonte. Amavo i colori dell'alba: l'arancio, il giallo, il rosso. Era come se la freschezza e l'allegria del Sole si vedessero, proprio in quel momento.
Andando in bagno mi soffermai allo specchio e vidi che mi ero addormentata col mascara, e avevo tutta la faccia cosparsa di nero. I miei occhi blu erano stanchi e i miei capelli rossi spettinati; sembravo un leone.
Decisi che quello era un giorno importante, e quindi, come tutti i giorni importanti, mi vestii di bianco e nero. Non so perché nei giorni particolari indossavo quei colori, ma credevo che mi donassero eleganza, dalla quale susseguiva rispetto e anche bravura. E quest'ultima, oggi, mi sarebbe servita.7.00 AM
-Emma dove vai?- gridai alla mia compagna di studi, che sbagliava continuamente sezione. Era arrivata da poco, alla St. Mary's Accademy, e per questo aveva bisogno di andare a lezione con qualcuno sempre al suo fianco.
-allora, sei pronta?- mi chiese la bionda, sapendo che oggi avrei avuto quella dannata interrogazione.
-Diciamo- le risposi, pensando a cosa sarebbe successo se avessi sbagliato anche una sola cosa. -Ho molta paura però-
-Non dovresti- mi rassicurò lei. -Se hai studiato e capito, non vedo perché tu debba aver paura-
-Grazie per il sostegno, sei un'amica, ma non so se hai capito che questa interrogazione sarà decisiva- continuai io
-Lo so benissimo, decideranno infatti di passarti!- scherzò lei, mettendomi però a mio agio.
Le sorrisi e ci allontanammo, dirigendoci in classi diverse.
Entrai nella mia aula, anche prima del previsto. Non c'era nessuno e non volevo che ci fosse qualcuno, perché adesso avevo solo bisogno di prepararmi mentalmente alla mia interrogazione. Mi sistemai nel banco in fondo all'aula, tirai fuori il mio libro e iniziai a rileggere più volte il brano che, quasi sicuramente, il professor Deason mi avrebbe chiesto.
-okay.. Quindi credo che dovrò soffermarmi specialmente su queste 3 cose- mi dissi, a bassa voce, mentre le sottolineavo.
-credo anche che..- alzai lo sguardo, per salutare il professor Deason che era appena entrato in classe.
-buongiorn..- dissi, ma mi fermai, perché il ragazzo biondo che era appena entrato non assomigliava minimamente al mio insegnante. Non l'avevo mai visto, in questa scuola, sembrava anche più grande di me.
Imbarazzata tornai a leggere di nuovo il mio brano, quando mi accorsi che, con frequenza, questo ragazzo tendeva a tossire, e mi impediva di studiare.
Così, timida ma fino a un certo punto, presi parola :- Hai bisogno di una caramella per la gola?- gli chiesi, per fargli capire che mi stava leggermente disturbando.
-La ho già grazie- mi rispose lui, nemmeno voltandosi per guardarmi in faccia.
-Potresti prenderla per favore? Avrei bisogno di studiare- gli chiesi, sempre con la più grande cortesia.
-No dai, è nello zaino e non mi va di alzarmi. Se me lo porti tu la prendo volentieri- mi rispose lui.
Non avevo mai conosciuto una persona così sfacciata, così non gli risposi nemmeno, e mi limitai a sopportare questo fastidio.
È proprio vero che non bisogna giudicare un libro dalla copertina, pensai. Inizialmente mi sembrava un ragazzo molto intelligente ed educato, ma forse era un'impressione data dagli occhiali. Doveva essere un' impressione data dagli occhiali.
Dopo cinque minuti decisi che me ne sarei fregata di lui e della sua tosse, e che oggi avrei preso un bellissimo voto.
Stavo rileggendo di nuovo il tutto, quando Cody Grey e la sua squadra entrarono in classe.
-Hei Zack- dissero, riferendosi al biondino seduto al suo banco -allora sta sera ci sei per una partita a baseball?-
Cody Grey é il miglior giocatore di baseball della scuola, e non so come questo biondino lo abbia conosciuto, ma per farlo devi davvero avere una reputazione da ribelle.
Lui gli strinse la mano, come fanno tutti ormai, e io stavo urlando, dentro di me.
Ma io dico, perché proprio oggi doveva arrivare questo qua a rovinarmi la giornata?10.00 AM
Ormai tutta la classe era in aula. Anche il professor Deason, con la licenza da ritardatario senior, era arrivato.
Adesso sapevo che stava a me, che doveva vedere se sarei stata all'altezza per l'anno successivo oppure no.
Mi aspettavo che mi chiamasse, aspettavo che pronunciasse il mio nome, quando la sua bocca disse:- Ford, venga qua-.
Il biondino stupido con gli occhiali si alzò, sotto lo sguardo di tutte le mie compagne di classe che lo ammiravano.
-Ragazzi e ragazze, buongiorno. Devo presentarvi un nuovo alunno che si è trasferito dalla Francia appositamente perché voleva studiare in questo istituto. Il suo nome è Zacharie Ford, e credo che in questo corso lui se la caverà piuttosto bene. Dico bene, Zacharie?- guardò il ragazzo aspettando un segno di approvazione.
-beh credo di sì- rispose lui, guardandosi attorno, avendo già capito che interessava a molte delle ragazze presenti in aula.
-bravo Zacharie- rispose il professore, dandogli una pacca sulla schiena. -Oggi dedicheremo questa giornata a scoprire cosa hai da raccontarci sulla Francia e sul tuo mondo, quindi inizia a parlare che noi ti ascoltiamo-
Io non sapevo che dire. Mi ero preparata per una settimana e adesso questo ragazzo arriva e mi toglie l'occasione di rimediare tutti i miei brutti voti. Come minimo dovrà farmi delle ripetizioni, come minimo.
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[The Secret]
RomanceChelsea Friers é una normale ragazza inglese che vive la sua vita in modo ordinario: va a scuola, frequenta i suoi amici, si diverte. Sará l'arrivo di Zacharie Ford, ragazzo francese, a cambiare la sua vita del tutto: i due ragazzi dovranno collabor...