La vita reale non è una favola, ma non per questo dobbiamo arrenderci...

capitolo 6

Mentre Marcus guidava io mi soffermai sul paesaggio, un paesaggio incantevole.... Chi avrebbe mai creduto che sarei finita a vivere qui e a frequentare un colleg come Yale .... Mio padre voleva mandarmi a Princeton o Harvard... Invece poi tutto si è capovolto finalmente avrei potuto realizzare il mio sogno di andare a Yale, ma or' mai non ne avevo più voglia, la ragazza di un tempo sarebbe stata felice , ma dentro di me non c'era più niente di lei, di quella ragazzina minuta con i capelli rosso scuro e gli occhi blu..... No ora vi era solo una ragazza pallida con un velo di tristezza su gli occhi e un cappuccio in testa... Con tanti scheletri nell' armadio ad aspettarla, costretta a dormire senza sogni perché lui mi aveva portato via anche quelli.... Che cosa inutile che sono diventata, la mia vita serve solo per arricchire lo stato con le mie sedute dallo psichiatra e le medicine che dovevo prendere per non impazzire e per dormire sonni tranquilli, quanto vorrei non essere andata a quella festa quanto vorrei poter tornare indietro.... Feci un sospiro e scacciati via i pensieri, chiesi a Marcus se poteva mettere su un po' di musica così nel giro di pochi minuti mi persi tra le note di "so long good bye" dei Sum41 già addio vecchia me ... Marcus mi riportò alla realtà con lo squillare del suo telefono rispose con un dolce sorriso sul volto, doveva essere il suo fidanzato. Dopo poco ci fermammo in un parcheggio vicino ad un parco «eccoci Mia siamo arrivati » scesi dalla macchina e mi misi a camminare dietro Marcus, cercando di tenere a bada l' ansia. Ci fermammo dopo poco ad una panchina dove vo erano seduti in ragazzo ed una ragazza che appena ci notarono si alzarono in piedi venendoci incontro con un sorriso, sicuramente rivolto a Marcus e non a me. Mentre ci avvicinavamo ripetei nella mia testa di non agitarmi, che erano amici e che non mi avrebbero fatto del male .«Marcus tesoro ben arrivato !!! » disse il ragazzo molto carino che avevamo davanti, lui gli sorrise e dopo avergli detto qualcosa del tipo meglio tardi che mai lo baciò.«Ciao Mia io sono Jane la migliore amica di Mark, lui mi ha parlato così tanto di te che mi sembra di conoscerti da una vita ... » mi sentivo a disagio però non le negai un sorriso , dopo tutto non aveva fatto niente di male «allora piccoletta rossa io sono Calum il ragazzo di questo esemplare qui » disse mettendo un braccio sulle spalle di Marcus «io sono Mia»
«allora Mia mi hanno detto che verrai a Yale con noi »annuii semplicemente « noi non sappiamo ciò che ti è successo però per qualsiasi cosa vienici a cercare, sarò anche gay ma il mio gancio fa davvero male !!!» sorrisi a quel bel ragazzo da gli occhi verdi e lo ringraziai. Superato l'imbarazzo del primo momento incominciai a sentirmi più a mio agio con loro, e come aveva detto Marcus i suoi amici erano davvero fantastici , ci andammo anche a prendere un gelato dopo di che io e Jane lasciammo un po' di privacy a quei due che schiamazzavano come due ragazze, la cosa era buffa in se per se. «Mio papà è il preside della Yale se vuoi gli posso chiedere se possiamo stare nella stessa stanza » il suo gesto fu molto carino per quanto odio chiedere aiuto, ma in questo caso non potevo rifiutare perché un' amica era proprio quello di cui io avessi bisogno, così annuii e la ringraziai. Anche se io ero di poche parole Jane compensava tutto quello che io non dicevo, in più faceva discorsi molto profondi ed era piacevole per me ascoltarla. Così arrivammo a fine serata che mi sembrava di conoscerla da una vita. Una volta salutati tutti io Marcus salimmo in macchina per rincasare . «allora Mia cosa ne pensi ???» «mi sono divertita molto grazie per avermi fatto conoscere loro » lui sorrise e mi rispose che ora facevo parte della famiglia e quello che era suo era anche mio «certo basta che non tocchi i miei trucchi »dissi ridendo , a quel punto Mi sentivo veramente felice.