Capitolo 9

22 1 2
                                    

La sera arrivò troppo presto per i miei gusti, ma decisi comunque di andarmi a preparare. Presi dei jeans neri, una maglia verde e poi mi misi sopra una felpa nera con cappuccio, nella speranza di non farmi notare, infilai il telefono nella tasca della felpa e misi i soldi dentro un piccolo borsellino e lo misi nella giacca, dopo di che scesi di sotto, dove Markus stava parlando con sua madre, riportandomi alla mente la mia famiglia, se così si può chiamare. <eih Mia sei pronta ???>
<si dove andiamo ?>
<ho pensato che potevamo andare al cinema >
mi sentii un po' sollevata , al cinema non vi erano molte persone , cioè c'erano ma non avrebbero avuto motivo di parlare con me . Mi avvicinai a Markuse gli sorrisi
<fra quanto arrivano i tuoi amici ?> ma il suono del campanello arrivò prima della sua risposta. I suoi occhi si accesero di una una luce ridente, si vedeva che era innamorato perso per quel ragazzo, ma la cosa buffa era che lui era un po la ragazza quelli più timido , mentre il suo ragazzo sembrava il classico bad boy il che lo rende ancora più bad boy in quanto sia caratterizzato dal suo orientamento sessuale. Quando sentii una mano toccarmi feci un salto spaventata <scusa Mia non volevo spaventarti > scossi la testa
<no colpa mia non ti preoccupare ero solo sovrappensiero > mi guardò per assicurarsi che stessi bene e poi mi sorrise
<andiamo ?> annuii e lo seguii fuori dalla porta dove i suoi amici si stavano aspettando, salutai Calum e Jane e salimmo tutti in macchina . Parlammo del più e del meno , di ragazzi della scuola dei professori e delle cose più assurde accadute negli spogliatoi, fu divertente e noioso allo stesso tempo. I ragazzi non mi facevano tante domande per paura di mettermi a disagio e questo aumentò la mia fiducia in loro, arrivati al cinema ci fermammo a guardare la lista dei film, né scelsero uno horror. Io andai a prendere i pop corn e la Coca-Cola insieme a Jane
<allora Mia cosa hai fatto oggi di bello ?>
<niente sono andata a correre e poi mi sono messa a finire il lavoro che sto facendo in camera ma ancora c'è molto da fare > mi guardò curiosa
<che lavoro stai facendo in camera ?> <dipingo le pareti, quando avrò finito potrai vederlo >
<ci conto >
I ragazzi ci aiutarono con le bibite, pagammo e ci dirigemmo nella sala. Come sempre la pubblicità non finisce mai io sono seduta accanto a Jane per lasciare a quei due un po' di privacy.
Mentre Jane era alle prese con il telefono avevo quella sensazione di essere guardata ed era molto fastidiosa . Mi tirai su il cappuccio nella speranza di nascondermi da occhi indiscreti , non avevo il coraggio di girarmi perché  sapevo che poi si sarebbe creato un contatto visivo e questo mi spaventa in quanto   tutto questo porta poi a domande e sfioramenti . Questo è il motivo per cui cerco di non uscire , ripensare a queste cose mi fa venire la tachicardia, sento le mani sudare e il respiro mancarmi mi alzo velocemente <devo andare al bagno ci metto poco > e senza aspettare una risposta uscii dalla sala e andai in bagno <eih tu con il cappuccio > aumentai il passo senza girarmi entri nel bagno e mi chiusi nella toilette , mi accucciai sul pavimento stringendomi al petto le ginocchia cercando di calmare il mio battito qualcuno bussò alla porta e urlai per lo spavento senza volerlo incominciai a piangere mi stava per prendere un attacco di panico in piena regola "respira ed inspira " continuavo a ripetermelo nella testa. Dopo qualche minuto incominciai a sentirmi meglio, una volta ripresa la mia stabilità uscì dal bagno per ritornare nella sala ero quasi arrivata lì quando sentii prendermi per un braccio < lo sai che quando una persona chiama si risponde ? > mi sentii paralizzare nessuna parola uscì dalla mia bocca <allora ?> guardai quel ragazzo impaurita < di, per caso il gatto ti ha mangiato la lingua ?>  ma nessuna parola uscì dalla mia bocca, incominciò a palparmi il corpo e la prima cosa che feci fu tirargli una ginocchiata nei coglioni poi incominciai a correre, la corsa è una delle poche mie armi . Uscì da lì e mi nascosi dietro al cinema presi il telefono e chiamai Markus mi accasciai in terra singhiozzante e aspettai il suo arrivo riconobbi il suo profumo ancor prima che mi prendesse fra le braccia <shhh Mia ci sono io non ti preoccupare andrà tutto bene non ti lascio ci sono io qui ora >
Mi lasciai abbracciare e cullare da lui
<Mia !> la voce di Jane era preoccupata <cosa è successo perché sei qui ?> presi un po' d'aria <c'era un ragazzo mi ha seguita e mi sono chiusa al bagno poi ho aspettato che se ne andasse e quando stavo per entrare nella sala mi ha preso per un braccio , era arrabbiato perché quando mi ha chiamata non gli ho risposto così mi ha incominciato a fare domande ma non gli ho risposto poi ha iniziato a palparmi e mi sono paventata gli ho assestato una ginocchiata nei coglioni e sono scappata via > <beh allora penso che è stata bella forte >dille Calum< c'era un ragazzo steso in terra quando siamo usciti per cercarti e ti dirò di più domani prenderà un sacco di botte , quel ragazzo ha la sfortuna di giocare nella nostra squadra di football > < chi era ?> domandò Jane
< Carter Smith > <quel figlio di puttana !!!> <dai basta parlare di questo Mia ora sta bene, portiamola a casa > così dicendo Markus mi alzò e mi portò alla macchina una volta arrivati a casa andai nella mia stanza con la scusa che ero stanca . Appena mi chiusi la porta alle spalle mi sentii già meglio,rincominciai il lavoro che avevo lasciato presi il colore e incominciai a colorare la parete con il nero facendo i contorni della foresta , dopo di che avrei disegnato un lupo bel mezzo . Feci partire la musica nelle cuffie e incominciai a disegnare colorare senza un senso logico mi ero anche sporcata le guance di colore con il pennello che tenevo in bocca, continuai a disegnare finché non percepii lo sguardo di qualcuno addosso così mi girai e visi Markus sullo stipite della porta che mi guardava , mi tolsi le cuffie e lo guardai < sono andati via tutti mi hanno detto di salutarti > < mi dispiace avervi rovinato la serata >     < Non è stata colpa tua Mia non ti preoccupare > venne verso di me e mi abbracciò < sei tutta sporca di colore > disse sorridendo > <lo so > spostò lo sguardo alla parete < sono convinto che verrà un buon lavoro >
< lo spero > < ne sono più che sicuro Mia, ora vado a dormire e tu vedi di fare lo stesso è veramente tardi ed è stata una giornata lunga hai bisogno di dormire > < va bene capitano > dissi imitando il gesto del saluto militare , comunque ascoltai il suo consiglio e dopo avergli dato la buona notte misi apposto tutte le cose e andai a farmi una doccia rilassante dopo di che presi le mie pasticche e mi misi a dormire .

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 28, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

La vita reale non è una favola, ma non per questo dobbiamo arrenderci...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora