capitolo 8

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La mattina arrivò così, un attimo prima era notte e ora il sole filtra nella mia stanza. Scendo dal letto e vado al bagno per farmi una doccia, dopo di che, decido di andare a fare una corsa per rimettermi informa, certo una settimana non mi renderà quella che ero, però è sicuramente meglio del poltrire in camera, così dopo essermi fatta una coda alta mi alzo il cappuccio e scendo di sotto con l'iPod in mano. In cucina regna il silenzio, probabilmente stanno tutti dormendo così lascio un appunto sul tavolo e azioni la mia playlist e senza ritardare ancora la mia corsa  esco di casa e parto. La mattina presto è il momento migliore per correre, in quanto la città sembra addormentata. Decido di tornare al parco che avevo visto il primo giorno di arrivo qui anche se so che è abbastanza lontano. Sento il vento soffiarmi sul viso, il cuore che batte , i muscoli in tensione... Mi sento viva, certo ancora estranea a questo mondo, però è già un inizio. Dopo il risveglio in ospedale ho capito che indietro non potevo tornare, ma solo andare avanti, per quanto tutto questo non sia facile, ancora non so se tutta questa sofferenza mi porterà da qualche parte come non so che be sarà della mia vita, forse sarò costretta a vivere da sola per sempre, magari non è possibile ripararmi, difettosa per sempre. Questa corsa mi sta facendo rimuginare troppo, tanto che, mi stupisco del fatto che di fronte a me si estende quel bellissimo  parco. La stanchezza non si è ancora fatta sentire , ma comunque incominciai gli esercizi per rilassare i muscoli e prepararli al ritorno. Fuori il sole incomincia a diventare alto e le persone vanno al lavoro come tante formichine... Un giorno faranno la loro stessa fine, e quando capiranno che la famiglia è più importante del lavoro e delle apparenze, il danno sarà già fatto. Senza riuscire a trattenermi, cominciò a piangere , cosa che ormai è all'ordine del  giorno. Senza perdere altro tempo ricomincio la corsa a ritroso, ma sta volta lascio i pensieri lontano da me e rifletto sulle parole della canzone. Appena vedo la porta di casa un sorriso mi cresce sulle labbra, certo non è niente di speciale, ma è comunque uno sorriso. Missione compiuta, sono riuscita a tenere lontani i miei incubi per un po'. Entro
in casa e vado subito a farmi una doccia, fresca e rigenerante,l'ascio i vestiti sudati nel cesti dei vestiti sporchi e ne infilo di nuovi, dopo di che scendo giù a fare colazione. Markus è già in piedi, sta ai fornelli con la sua aria da modello «sai potresti sponsorizzare una pubblicità culinaria» dissi sorridendo «ehi mattiniera buon giorno, hai fame ? Qui ci sono uova pancetta tost e se sei un tipo a cui la mattina piace mangiare dolce nella credenza ci sono biscotti al cioccolato e cereali di vari tipi, scegli quello che più preferisci e mettiti a fare colazione con me» presi una tazza e ci misi un po' di latte, Markus mi passi i biscotti dalla credenza e cominciammo a mangiare « allora dove sei stata questa mattina ?» « ho fatto una corsa fino al parco e poi sono tornata indietro» «wow è lontano !!!» feci spallucce «allora, cosa hai in tensione di fare oggi ? » «volevo finire il lavoro che ho iniziato un camera » «ok sta sera io e gli altri avevamo in mente di fare qualcosa, sei dei nostri? » ci pensai un po' su e accettai dopo tutto ero loro ospite.

La vita reale non è una favola, ma non per questo dobbiamo arrenderci...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora