Succo d'arancia e nuove scoperte

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La prima cosa che venne in mente ad un Herry assonnato e con dei postumi allucinanti fu la sensazione delle labbra di un certo arrogante biondo sulle proprie. Si tirò lentamente a sedere e notò sul comodino due aspirine e un bicchiere di succo d'arancia. Le prese sorridendo e si diresse in bagno.
Sentendo la porta del bagno che si chiudeva, un Draco insolitamente organizzato iniziò a preparare la colazione. Nel tempo che il moro impiegò per fare la doccia la tavola venne apparecchiata e il cibo messo nei piatti.
" 'Giorno." Un Harry piuttosto confuso fissò il tavolo apparecchiato. "Buongiorno a te. Come ti senti?" Entrambi ricordavano la sera prima ed entrambi cercavano di mantenere la conversazione su toni leggeri.
Dopo che il suo stomaco si fu riempito ed i rimanenti postumi domati, Harry si alzò per fronteggiare Malfoy, prendendo il coraggio a due mani. "Ieri notte ci siamo baciati." "Già." "E io ero ubriaco." "Esatto." "Io ero ubriaco." "Questo lo hai già detto, Potter." "No, io ero ubriaco, ma tu no." Sentendo il silenzio del biondo, Harry si sentì incoraggiato a proseguire. "Io ero sbronzo, ti ho baciato e tu ci sei stato. Ed eri sobrio." "Io non- si, ok, ero sobrio e tu mi hai baciato e non mi sono tirato indietro. E sai un'altra cosa? Mi è piaciuto. Mi è piaciuto da morire dormire con te. Abbracciarti per una volta, senza litigare." Harry rimase in silenzio per alcuni minuti, assorbendo le nuove e sconvolgenti notizie. Poi lo guardò negli occhi. "La guerra ti ha veramente cambiato." "Ha cambiato tutti noi, Harry." "Sai cosa voglio dire. Quello che è successo ad alcuni dei nostri amici, alla tua famiglia." "È passato ormai." "Senti, so che non ti piace parlarne e non piace nemmeno a me, ma volevo solo dirti che mi dispiace, d'accordo? Solo questo, Draco." Malfoy lo fissò con occhi grigi e spalancati che, se possibile, si spalancarono ancora di più appena sentì l'abbraccio del moro avvolgerlo.
Senza pensarci due volte Draco ricambiò l'abbraccio.
Rimasero avvinghiati come edera per quasi venti minuti poi, quando si staccarono, si sorrisero.
"Harry, mi sembra ancora strano chiamarti così. Ti ho chiamato Potter per così tanto tempo che non mi ricordavo avessi anche un nome." Il sorriso del moro lo incoraggiò ad andare avanti. "Insomma, che succede ora? Voglio dire, che facciamo?" La risposta di Harry fu un bacio.

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