<< Ma è sicuro? >> domandò lei con voce tremante. Sapeva già la risposta. Non voleva sentirla.
Connor fece una risatina nervosa. << Certo che è sicuro. Sapevi anche tu che c'era una possibilità che fosse lei. >>
Carmen non voleva rispondere. Nella penombra riusciva a distinguere la sagoma slanciata di Connor, riusciva a far finta che niente fosse mai successo. Che fossero ancora migliori amici, come fino a un anno prima. Carmen non riusciva a reggere ogni volta lo sguardo freddo puramente professionale che c'era negli occhi di Connor quando la guardava.
Non riusciva a concepire che era lei la causa del fatto che non si parlassero più se non per strettissima necessità. E questo era un caso di strettissima necessità.
<< Quando mi hai detto che volevi parlarmi, in uno scantinato, in modo che nessuno potesse vederci, credevo che mi volessi dire una cosa diversa. >>
Questa volta Connor rise, una risata così piena di disprezzo che fece rabbrividire Carmen.
<< E cosa pensavi che volessi dirti? Che volevo fare pace? >> Connor alzò le sopracciglia << Non siamo più dei bambini, tesoro. Non è così semplice. E puoi smetterla di fare quel rumore con il piede? >>
Carmen si fermò. Non si era nemmeno accorta che stava picchiettando il tallone sul pavimento lurido. Arrossì, ma nel buio lui non poteva accorgersene. Connor continuava ad andare avanti e indietro, pensando, riflettendo.
<< Quelli della S.S.T. hanno detto che Shrly non deve sapere niente. E' un grave pericolo per la missione, dovranno eliminarla al più presto. Naturalmente non sospettano nulla di me. >> fece una piccola pausa per guardare il display fosforescente dell'orologio. << Questa conversazione non può durare più di così. E' tardi. >>
<< No, aspetta! >>
Connor si girò verso di lei.
<< Esiste un modo per impedire che la trovino. Me l'hai detto prima... ti prego dimmi qual è. Io... non ce la faccio a veder morire mia figlia. >> stava già piangendo, le lacrime le solcavano dalle guance e il suo petto era scosso da singhiozzi.
<< Ascolta. >> disse lui avvicinandosi << L'unica cosa che puoi fare per Shirly è dirglielo. Raccontale tutto. Ricorda che sono venuto qui per lei. Ho parlato con te solo perché te l'avevo promesso. Voglio bene a Shirly come un padre, vorrei come te che restasse al sicuro in questo mondo di merda. Ma tua figlia non è una ragazza normale. Devi essere orgogliosa di lei, di quello che farà per la nostra gente, anche a costo della vita. Il modo per impedire che la trovino c'è. Ma è troppo rischioso. >>
Carmen resse il suo sguardo. Doveva sapere.
<< Dimmi qual è. >>
Connor socchiuse gli occhi, decidendo se pronunciare quella parola o no. Si fidava abbastanza di lei? O meglio, si fidava ancora di lei?
<< Nel Sotterraneo. E' l'unico posto dove loro non possono raggiungerla, dove forse ci sarebbe una possibilità che lei sopravviva. >> Connor uscì, e Carmen sentì la ventata di aria calda sfiorarle il viso.
Si rivide mentre camminava verso la morte, rivide quel posto orrendo dove nessuno poteva sopravvivere per più d cinque minuti. Ricordò quanto aveva rischiato per sapere la verità.
E pensò che non avrebbe mai potuto mandare Shirly nel Sotterraneo.
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Voglio Volare
Science FictionShirly non ne può più. Non ce la fa ad andare avanti in una Terra che sta morendo, in un mondo che odia. Vorrebbe più di ogni altra cosa andare su Second e incontrare Rachel. Solo che non sa che è tutta una grande menzogna... e che lei è destinata...