Capitolo 1

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<< Ma è sicuro? >> domandò lei con voce tremante. Sapeva già la risposta. Non voleva sentirla.

Connor fece una risatina nervosa. << Certo che è sicuro. Sapevi anche tu che c'era una possibilità che fosse lei. >>

Carmen non voleva rispondere. Nella penombra riusciva a distinguere la sagoma slanciata di Connor, riusciva a far finta che niente fosse mai successo. Che fossero ancora migliori amici, come fino a un anno prima. Carmen non riusciva a reggere ogni volta lo sguardo freddo puramente professionale che c'era negli occhi di Connor quando la guardava.

Non riusciva a concepire che era lei la causa del fatto che non si parlassero più se non per strettissima necessità. E questo era un caso di strettissima necessità.

<< Quando mi hai detto che volevi parlarmi, in uno scantinato, in modo che nessuno potesse vederci, credevo che mi volessi dire una cosa diversa. >>

Questa volta Connor rise, una risata così piena di disprezzo che fece rabbrividire Carmen.

<< E cosa pensavi che volessi dirti? Che volevo fare pace? >> Connor alzò le sopracciglia << Non siamo più dei bambini, tesoro. Non è così semplice. E puoi smetterla di fare quel rumore con il piede? >>

Carmen si fermò. Non si era nemmeno accorta che stava picchiettando il tallone sul pavimento lurido. Arrossì, ma nel buio lui non poteva accorgersene. Connor continuava ad andare avanti e indietro, pensando, riflettendo.

<< Quelli della S.S.T. hanno detto che Shrly non deve sapere niente. E' un grave pericolo per la missione, dovranno eliminarla al più presto. Naturalmente non sospettano nulla di me. >> fece una piccola pausa per guardare il display fosforescente dell'orologio. << Questa conversazione non può durare più di così. E' tardi. >>

<< No, aspetta! >>

Connor si girò verso di lei.

<< Esiste un modo per impedire che la trovino. Me l'hai detto prima... ti prego dimmi qual è. Io... non ce la faccio a veder morire mia figlia. >> stava già piangendo, le lacrime le solcavano dalle guance e il suo petto era scosso da singhiozzi.

<< Ascolta. >> disse lui avvicinandosi << L'unica cosa che puoi fare per Shirly è dirglielo. Raccontale tutto. Ricorda che sono venuto qui per lei. Ho parlato con te solo perché te l'avevo promesso. Voglio bene a Shirly come un padre, vorrei come te che restasse al sicuro in questo mondo di merda. Ma tua figlia non è una ragazza normale. Devi essere orgogliosa di lei, di quello che farà per la nostra gente, anche a costo della vita. Il modo per impedire che la trovino c'è. Ma è troppo rischioso. >>

Carmen resse il suo sguardo. Doveva sapere.

<< Dimmi qual è. >>

Connor socchiuse gli occhi, decidendo se pronunciare quella parola o no. Si fidava abbastanza di lei? O meglio, si fidava ancora di lei?

<< Nel Sotterraneo. E' l'unico posto dove loro non possono raggiungerla, dove forse ci sarebbe una possibilità che lei sopravviva. >> Connor uscì, e Carmen sentì la ventata di aria calda sfiorarle il viso.

Si rivide mentre camminava verso la morte, rivide quel posto orrendo dove nessuno poteva sopravvivere per più d cinque minuti. Ricordò quanto aveva rischiato per sapere la verità.

E pensò che non avrebbe mai potuto mandare Shirly nel Sotterraneo.


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