1;

42 5 0
                                    

La camera era spenta,non rispecchiava per niente il carattere di Harry,nè tanto meno,lo stile.
Harry era un ragazzo molto simpatico,senza peli sulla lingua ma sapeva essere dolce quando voleva.
Era nel campo della musica da quattro anni,con il suo migliore amico Liam Payne. Quando ebbe l'incidente,ogni suo piano andò in fumo. Il ragazzo entrò in uno stato di coma. E le persone a cui lui più teneva,furono distrutte,più di tutti,Louis.
Erano già passate due settimane dall'incidente e Louis era stato lì per tutto quel tempo.

«Har,mi manchi» lo ripeteva sempre. Ed era vero. «come farò senza di te? Me lo spieghi?»
Due settimane. Due infernali settimane da quando le verdi iridi si erano chiuse senza lasciare a Louis un ultimo contatto.

«Il ragazzo é entrato in uno stato di coma,non possiamo stabilire quanto durerà,ma sarà difficile. Questo lo sappiamo.» aveva detto l'infermiera Clasgow mentre Anne,già si trovava in una crisi di pianto.

Questo era bastato per distruggere Louis.
Non era riuscito a raggiungere Harry,subito. Venne a trovarlo il giorno dopo,e da quella stanza,non si mosse più se non per andare in bagno. Era dimagrito di almeno 7kg,e si era trascurato,molto. Anne gli aveva più volte detto,di andare a riposare a casa,ma per Louis non c'era modo di discustere,lui doveva rimanere a sostenere l'amore della sua vita. Si,perchè Harry,era davvero l'amore della sua vita. Dal primo incontro,circa quattro anni prima,Louis aveva capito che quel ragazzo dai capelli ricci,era fatto per stare con lui. E con chi,se no?

A Louis piaceva tanto scrivere e aveva anche pubblicato un libro una volta,Il viaggio di domani ,lo aveva intitolato. Un titolo buffo ma dallo splendido contenuto. Un libro che ad Harry era particolarmente piaciuto,forse perchè l'aveva scritto Louis stesso o forse perchè era davvero un bel libro.

Liam era con Harry,quando successe l'incidente. Era il 23 novembre,stavano andando allo studio di regitrazione. Il ragazzo aveva raccontato ai medici che un fuoristrada gli era finito addosso,facendo capovolgere l'auto parecchie volte. Louis non volle crederci quando lo sentì parlare,infatti non lo fece,finchè non lo vide. Disteso su un triste letto di ospedale,con dei tubicini che gli attraversavano il corpo,dui piccoli tubetti alle narici per far passare l'ossigeno e alcuni collegati alle braccia. A Louis mancò il respiro non appena lo vide.

Liam riportò qualche ferita leggera alle braccia ed una alla fronte,niente di grave.
Harry invece,aveva una fascia al collo ed entrambe le gambe ricoperte da ferretti per tenerle il più ferme possibile,le aveva rotte entrambe. Poi,qualche piccolo graffio ed altri più profondi.
Il moro aveva detto ad Harry di attaccare la cintura,ma lui aveva sempre avuto quell'aria da menefreghista.

«Har,che ne dici se oggi attacchiamo i capelli? Ricordo che li portavi sempre attaccati quando eri a casa. Diciamo,che questa..per adesso,é la tua casa.» il liscio si sporse in avanti e tirò fuori un elastico blu,dalla tasca della giacca e cercando di fare più attenzione possibile,legò i capelli del riccio in un tuppo disordinato.

«Sai..mi manca girovagare per casa tua con Sally fra le braccia. Mi manca quell'odioso cane.» e sorrise ripensando a tutti i bei momenti passati dentro quell'enorme casa.

«Har,i ricordi..mi stanno mangiando vivo. E tu non mi aiuti. Perchè non ti alzi e mi fai vedere i tuoi bellissimi occhi? Sarebbe un sogno.» sbuffò e gli occhi tornarono ad inumidirsi come ogni giorno da quel 23 novembre.

Louis sentiva davvero il bisogno di vedere quelle verdi iridi. Gli occhi di Harry,in qualche modo,riusciano a trasmettergli sicurezza e benessere interiore. Quando le coppie di iridi si incontravano,era come se tutto il mondo smettesse di girare e che le persone intorno a loro che compievano le proprie azioni quotidiane o meno,la smettessero.
Un insieme di emozioni attraversavano il corpo di Louis e per quanto all'inizio potesse dargli fastidio quel formicolio che sentiva alla schiena e allo stomaco,si ci abituò e cominciò a conviverci. Come poteva essere che solo uno sguardo,causava tutto un manicomio dentro il corpo di quel burlone?

«Credo che i tuoi occhi,siano la cosa che mi manca di più.» le guance del liscio cominciarono a bagnarsi e sentiva già di doverla smettere,a momenti,sarebbe passata l'infermiera per controllare che fosse tutto al proprio posto. Anche Louis stesso.

«vorrei tenerti sempre con me in qualche modo,Har...» respirò,quasi incapace di poter continuare,portò le mani alle tempie.

«quindi..sai Harry,quanto a me piacesse scrivere,no? Ho pensato,perchè non scrivere la nostra storia?» prese dallo zaino un quaderno e cominciò a sfiorarne la copertina,sorridendo.

«L'ho intitolata 'Har and Me'. Posso leggertela se vuoi. Spero ti piaccia, Harry.» aprì il quaderno e dopo qualche minuto,parlò «capitolo uno.»

Har and MeLarry Stylinson,,Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora