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⚠attenzione!⚠
i testi scritti in corsivo,rappresentenano le parti che Louis legge ad Harry

ROXEHN


7 Dicembre

«capitolo uno» iniziò.

Aveva la voce già tremolante,era sicuro che Harry,il suo Harry,lo potesse sentire ed era teso. Non aveva mai letto personalmente ad Harry,qualcosa di suo e questo lo turbava. Ma nonostante ciò,avrebbe fatto di tutto per lui.

«Ricordo bene,era una piovosa giornata,qui a Doancaster,cosa molto strana. Ero appena entrato in quel bar,molto appartato,dove già Liam e tu avevate preso un caffè. Io ero bagnato fradicio,e quando entrai,ero certo di averti visto ridere,credo per il mio aspetto. É stato il nostro primo incontro,io e Liam ci conoscevamo da tempo,sapeva che mestiere facevo e quando tu e lui avete sfondato nel mondo della musica,lui sapeva di potersi affidare a me. Ma questo già lo sai,andiamo avanti.
Alzai gli occhi non appena sentii quella favolosa risata e mi accorsi di quanto bello fosse il sorriso di quel ragazzino,seduto accanto al mio migliore amico.
Tanti ricci ti cadevano dalla fronte e alcuni,riuscivano persino a toccarti la spalla,lo ricordo bene.
Quando mi avicinai,notai subito i tuoi bellissimi occhi,Har. Due smeraldi brillanti,mi scrutavano da cima a fondo e io,mi ci ero perso dentro.
Erano come due grosse onde verdi,che mi avevano travolto sulla mia adorata tavola da surf,e mi stavano facendo affogare. Proprio così. Affogai nel verde dei tuoi occhi.
La seconda cosa che notai,furono le belle fossette che si erano formate ai lati del tuo sorriso. Sorrisi anch'io a quel gesto.
Mi sedetti,e ti ammirai mentre,con tuo fare simpatico,sussurravi alla signorina di servizio,di portarmi un caffè,o almeno,credo che tu gli abbia detto questo dato che qualche minuto dopo,avevo un bel caffè latte fumante sotto gli occhi. Ancora mi chiedo,come tu sapessi che adoro il caffè latte. Ma una cosa la sbagliasti,era zuccherato e come adesso tu sai,io prendo il caffè amaro.
"É zuccherato.." sussurrai,ma tu avevi sentito ugualmente.
Ricordo che cominciasti a scusarti e ad agitarti.
"Te ne faccio portare un'altro!" avevi già alzato la mano per richiamare la signorina,ma io ti fermai.
Qualche minuto dopo,una folla di fan,vi si era piantata addosso.
Attorno a quella folla,riuscii a scrutare i tuoi occhi puntati sui miei e un sorriso lucente.

Lì cominciasti a piacermi.

Harry,ci tengo a precisare che questo libro,l'ho scritto solo per te,quindi ti parlerò direttamente in esso.» annuì come a darsi consenso da solo e proseguì. «di lì,cominciammo a vederci,solo una settimana dopo. A volte,anche senza Liam. Ricordo che alcuni pomeriggi,mi chiamavi e mi dicevi che non potevi venire,eri sempre indaffarato. Altri,invece,mi facevi venire a prendere con la tua limousine nera,scintillante,per farti predonare. Ogni incontro,era sempre più di quello precedente. Ogni incontro,io mi rendevo conto di quanto più mi piacessi.
La nosta amicizia di fece più intensa e io non riuscivo a spiegarmi,lo strano effetto che mi facevi. Eri sempre in grado di farmi tornare il sorriso.Sai sempre come prendermi e non capisco come ti faccia a capire quando sto male ma continuo a sorridere;tu sai aiutarmi e sai capirmi. Sai farmi stare bene e sai farmi sentire al sicuro. E soprattutto sai farmi ridere come nessun altro.
Riesco a ricordare di quando provasti a dare da mangiare alle anatre nel parco. Ma te lo ricordi? Sei caduto nel laghetto con loro,non la smettevo di ridere.
"Aiutami! Non ridere!" sbuffasti. Però quando riuscii a tirarti fuori,quel broncio,si trasformò in una sonora risata che mi contagiò.
Amavo ascoltare la tua risata Har. Amavo sentire le nostre risate in perfetta sintonia.
Amavo guardarti mentre ti contorci e ti porti una mano alla bocca,educatamente. Lo amo tuttora e spero accada ancora.» il ragazzo socchiuse il libro fra le sue dita,poi «e mi manca,Har» sussurrò.

Una lacrima gli rigò la guancia sinistra.
Appena sentì un rumore provenire da dietro di lui,si asciugò quella gocciolina e si ricompose.

«Buon giorno. Devo cambiare la bomboletta di ossigeno al signor Styles.» sorrise,estraendo dal carrellino il cambio.

«Chiamalo Harry.» aveva lavoce spezzata,si sentiva benissimo che fosse in una crisi di pianto.

«Louis,stai piangendo?» la ragazza,si avvicinò al liscio e gli poggiò una mano sulla spalla,tuttavia,Louis non tolse lo sguardo da Harry.

«Sono sicuro che lui ti avrebbe detto di chiamarlo Harry.» abbassò lo sguardo fino a puntarlo sulla mano di Harry. La strinse,

Nel frattempo,la ragazza aveva cambiato la bomboletta e si stava dirigendo,nuovamente verso il liscio.

«Louis,se vuoi parlare,sai dove trovarmi.» la ragazza,sapeva in che condizioni si trovava Louis. Si erano conosciuti proprio in ospedale,due giorni dopo l'arrivo di Harry ed era riuscito a farlo aprire,ma ultimamente,Louis,era diventato anche peggio e non riusciva a stare tranquillo.

Era uscita dalla stanza,causando un leggero rumore in essa con la porta.
Louis si voltò,l'infermiera Clasgow,o meglio,July,aveva lasciato un vassoio con del cibo sopra e un bigliettino con siu scritto Louis.
Louis non degnó uno sguardo di più al piatto e tornò a fissare la sua mano,in quella più grande,di Harry.

«Hai la mano fredda. Prima,ogni volta che la stringevo,era sempre calda. Mi manca il calore delle tue mani,Har..» sospirò e posò la testa sul petto di Harry,coperto dal leggero lenzuolo. «mi manchi,Har..»

Har and MeLarry Stylinson,,Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora