3;

30 3 0
                                    


8 Dicembre.

Louis si era addormentato su quella scomoda poltrona la scorsa notte. Capitava che si coricasse con cautela accanto al riccio,ma quella notte non lo fece. Non ne aveva le forze.
Aveva lasciato la cena preparata dall'infermiera,sul punto in cui l'aveva trovata.
Aveva dormito poco,come sempre,e si era ritrovato a piangere,risvegliandosi nella notte,accanto al ragazzo steso sul letto.
Aveva sempre sognato di dormire col riccio,ma non voleva che questo accadesse solo perchè si trovava in ospedale e doveva fargli compagnia.
Erano le 08:12 pm. quando si svegliò.
Si guardò un po intorno,stirando le braccia,poi si rivolse al riccio.

«Buongiorno,Har. Come stai oggi? Spero che almeno tu stia bene.» poggiò le braccia nei braccioli della poltrona «ti dispiace se vado in bagno?» si alzò sorridendo al riccio e si diresse verso il bagno in camera.

Una volta svuotato,si lavò la faccia e si sciaquò il petto con acqua e sapone. Non poteva permettersi di andare a fare una doccia a casa,se si fosse svegliato?
Uscì fuori con la maglietta sporca fra le mani e si abbassò per prendere una maglietta pulita dallo zaino che la madre gli aveva portato.
Alzò la testa quando sentì un 'buon giorno Lou' provenire dalla bocca di un Liam perfettamente lavato e pettinato.

«buon giorno Lì. Come stai?» accartocciò la maglietta sporca e la mise dentro ad un sacchetto,poggiato vicino allo zaino,poi prese il deodorante e se lo spruzzò addosso,inondando la stanza di un piacevole odore di vaniglia e gelsomino.
Una coppia strana ma che a Louis piaceva tanto,proprio perchè l'aveva scelto Harry stesso.

«bhè,non posso essere felice se il mio migliore amico é chiuso in un ospedale. Ma a parte quello,si dai,sto bene.»

Bene. É sempre stata una brutta parola per Harry e Louis lo ricordava benissimo e sorrise al solo ricordo di un Harry conpletamente arrabbiato per il significato di quell'insulsa parola.
Si,era brutta per lui,perchè 'bene' é solo 'bene'. Non é 'meglio' o 'tutto okay' oppure 'prefetto'. Bene,stabilisce che te la cavi,non che sei effettivamente felice e in pace. Non ti dice se sei triste o felice.
Stai solo 'bene'.
'Bene' é solo 'bene'.

«Tu?» Liam si sedette sullo sgabello che trascinò vicino a Harry.

Louis lo guardò come a dire "e me lo chiedi anche?"
Mentre Liam alzò le braccia al cielo coperto dal soffitto dell'edificio.

«Lou..quando hai intenzione di uscire da qui?» chiese Liam,con suo solito fare premuroso.

«Quando Harry si sveglierà.» sputò Louis.

«Louis,insomma,guardati. Hai bisogno di mangiare,di prendere un po d'aria. E probabilmente anche di una doccia rilassante. Ne hai bisogno,Lou. Possibile che io debba sempre ripeterti le stesse cose? Tua madre é in pensiero per te.» Liam alzò la voce di qualche ottava agitando le mani alzandosi dal posto,urtando il letto di Harry.

«Sta attendo, idiota! E abbassa la voce.» sistemò il lenzuolo scostato ad Har e si schiarì la gola con un aorso d'acqua. «Non mi importa se mia madre é in pensiero. Io devo stare qui con Harry.» sembrava deltutto calmo mentre pronunciava quelle parole che per Lial semravano solo un ammasso di parole,buttate così a caso.

«No,Louis. Tu non devi,tu vuoi. Che é diverso.» Liam abbassò nuovamente la voce e andò a sedersi vicino al suo amico coscente attirando la sua attenzione «Louis. Io so cosa provi.»

«No,non lo sai.» sbottó Louis.

A Liam sembrò del tutto cambiato. Non riconosceva più il suo migliore amico,a cui piaceva stare in compagnia,divertendosi.

«Louis,sei il mio migliore amico. Ti conosco,e ti dico che so cosa provi. Ti piace,Lou. L'ho capito. Sei felce quando stai con lui,e io ti vedo. Sono felice per te.» Liam,parlò tenendo lo sguardo fisso su un Harry immobile e dallo sguardo serio. Troppo serio per essere Lui. Questo lo rattristava.

Tornò a guardare il suo amico,che scoppiando in un pianto trattenuto e liberatorio,si accasció alla sua spalla,richiedendo un abbraccio.

"Ma questo non significa che tu debba rovinarti e rimanere qui ad aspettare. Puoi aspettare anche fuori. E sai che Harry vorrebbe che tu continuassi a goderti la vita.» finì il suo discorso,Liam cercando contatro visivo.

«Liam,io lo amo.» pronunciò quelle parole strozzate dal pianto e a Liam si sentì pesante,perchè doveva vedere il suoi due migliori amici,star male in questa maniera? «e non posso godermi la vita se lui sta così male.» continuò.

«Va bene,Lou. Ma quanto meno,stasera vieni con me. Andiamo a bere due birrette e poi ti riaccompagno qui.»

«No,Lì..io..» tentò Louis.

«Te lo prometto Lou. Fallo per Harry.» Louis lo guardò con gli occhi,stracolmi di lacrime e speranza e Liam giurò di poter vedere quanto Louis amasse realmente Harry attraverso quello sguardo amaro e privo di felicità.

Louis annuì infine,rivolgendo lo sguardo ad Harry,come a chiedegli il permesso.

«E chi rimarrà,qui con Harry a fargli compagnia? Non può rimanere da solo,non può.» stava per tornare a piangere.

«Chiameremo Gemma ed Anne,sono sicuro che Gemma rimarrà per la notte ad aspettare il tuo ritorno.» Louis annuì nuovamente. «bene,allora. Vado a chiamarla.» disse,asciugando alcune brutte lacrime,dal volto di Louis.

Si alzò dal posto e uscì dalla stanza,lasciandoli soli.
Louia guardò Harry completamente immobile,disteso su quel lettino,in quella insulsa stanza spenta. Sapeva che doveva fare qualcosa per sistemarla perchè ad Harry, non sarebbe sicuramente piaciuto,trovarla in quello stato,una volta sveglio.
Gli passarono in mente milioni di idee,una più bella dell'altra. Sorrise a quel pensiero e si chiese se Harry avesse gradito una di quelle sue idee.

«Har,spero non ti dispiaccia se oggi esco con Liam. Forse ha ragione lui,forse dovrei fare una doccia,per schiarirmi le idee. Forse dovrei uscire.» Louis prese la mano di Harry e la strinse talmente tanto,che le nocche diventarono bianche.

Lo guardó. Lo guardò a fondo,cercando di capire cosa provasse,cosa sentisse. Ma lui sapeva che non avrebbe potuto capire cosa si prova.
Il suo,era un dolore psicologico,qualcosa che puoi sentire solo dento e vhe non ti lascia lesioni fisiche a meno che non sia tu a volerlo.
Quello di Harry,era un dolore fisico e morale. Era pienamente diverso. Aveva cicatrici,alcune più profonde di altre,praticamente ovunque e non era una cosa da andare fieri.

Har and MeLarry Stylinson,,Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora