Capitolo 14

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-Harry

La porta si apre, e il sorriso di Louis, vedendomi, muore.

"Louis grazie al cielo!" mi precipito da lui, abbracciandolo. Lo stringo, cercando di riempire il vuoto che ha lasciato in questi giorni. "Mi sei mancato così tanto!" è vero.

Sento il suo profumo, è come essere a casa. Ma meglio. Spero che questo abbraccio duri per sempre, ma non è così.

Le sue mani sono sui miei fianchi e sta cercando di trascinarmi via da sé, con poca forza, ma lo sta facendo.

Una figura entra in salotto, credo sia la sorella di Louis. Vedendoci, il piatto che tiene in mano cade, rompendosi in mille pezzi e spargendo sul pavimento il contenuto.

Sento Louis singhiozzare, gli schiaccio la testa nel mio collo e gli accarezzo i capelli. "Sh Lou, va tutto bene" "N-No" singhiozza, la bionda ci raggiunge.

"Lascialo stare!" grida, separandoci. E in un momento mi sento vuoto. "Non vedi che non ti vuole parlare" dice, Louis sta piangendo sulla spalla della sorella.

"Lou io-" "Non chiamarlo così!" urla sua sorella. "Lottie, va bene" dice il ragazzo che mi è mancato per tutto questo tempo. "Visto?!" canzono questa Lottie.

Louis si avvicina, passo per passo. Non mi sembra vero, il mio più grande bisogno si sta avverando, Louis sta venendo da me-

"Harry...credo tu debba andartene" si asciuga l'ultima lacrima. oh.

"C-Come andarmene? Louis, mi dispiace sono stato un deficente e non-" "Per favore" aggiunge.

Sento che sto per piangere, cos'ho combinato? Louis mi manca più dell'aria, ho bisogno di lui. Non posso stagli lontano.

"L'hai sentito? Vattene!" urla Lottie, la fulmino con lo sguardo, ma sembra non essere toccata da questo gesto.

"Lou, sei...sei sicuro?" chiedo con la voce tremante, non può star succedendo davvero. Annuisce.

Una lacrima scende. "Oh...Okay...ma permettimi di..." allungo il pollice e asciugo una lacrima appena scesa sul volto di Louis, al contatto con la sua pelle, la mia brucia.

Faccio in tempo a toccare la sua guancia che gira la faccia dall'altra parte, con gli occhi chiusi e il volto basso.

Ritiro la mia mano, involontariamente. Lo guardo con le lacrime che mi scorrono sul viso, ma non vengo ricambiato dello sguardo.

Sospiro, mi giro e cammino lentamente fuori dalla porta.

Sto sperando che succeda qualcosa, sto aspettando che urli il mio nome e mi perdoni.

Mi ritrovo seduto sotto ad un albero chissà dove, piangendo disperato.

Ma perchè non succede tutto come nei film?

Perchè le persone non ti perdonano con un mazzo di fiori? Perchè non c'è mai il gran finale? Il lieto fine? Perchè nei film l'amore è più forte di ogni altro sentimento, mentre nella vita reale ti fa a pezzettini giorno per giorno?

Perchè non sono sul suo divano a ridere di qualche stupida serie TV?

Perchè?

Passo un'ora a piangere sotto quello stupido albero, sento un tuono, poi due e inizia a piovere.

Corro fino alla caffetteria più vicina e ordino un caffè.

"Brutta giornata?" mi chiede il cameriere porgendomi la tazza. "Pessima direi" "Ne vuoi parlare?" chiede. "Hai tempo" "Dal momento che sei l'unico cliente, direi di sì" dice e si siede di fronte a me.

Hold My Hands ~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora