"Inizio col porgervi le mie più sentite scuse, mi dispiace, davvero." Si scusò, alternando lo sguardo tra la mia figura e quella di mia madre. Non stava mentendo, i suoi occhi lucidi ed il tono della sua voce provavano che fosse sincero.
"Allora perché ci hai mentito?" Gli chiese mia madre, riservandogli uno sguardo truce.
"La verità è che io volevo farcela da solo, volevo salvare la donna che mi ha rubato il cuore, da solo. Volevo essere il suo unico eroe. Fin ora non ho trovato nessuna prova, quindi sconfitto ieri ho deciso che ne avrei parlato con Paul. Vi giuro che lo avrei fatto presto" Confessò. Sapevo che la sua fosse stata un'idea stupida, ma il mio cuore non poté non riscaldarsi comunque quando sentii quelle parole.
"E sentiamo che cos'avresti fatto per trovare ed imprigionare l'uomo che tormenta mia figlia?" Chiese, incrociando le braccia al petto, e fui tentata di dirle di smetterla e che Edward fosse palesemente innocente, ma non lo feci per non contraddirla.
"Ho controllato i tabulati telefonici, ma non ho trovato nulla d'interessante. Signora, deve credermi quando le dico che tengo molto alla sicurezza ed alla vita di sua figlia" Rispose, poi puntò il suo sguardo su di me ed io gli rivolsi un piccolo e dolce sorriso, che ricambiò, facendo svolazzare le farfalle presenti nello stomaco.
"La tua è stata un'idea molto stupida, ne sei consapevole?" Continuò mia madre. Non c'era nulla che potessi fare per salvare Edward da quell'ingiusto interrogatorio, mia madre era fatta così e purtroppo anche io lo ero.
"Sì, ne sono consapevole signora." Lei annuì silenziosamente, poi parlò nuovamente.
"Bene, l'importante è che al momento la polizia lo stia cercando" Sentenziò ed Edward annuì.
"Spero con tutto il cuore che la polizia lo trovi, voglio che la mia piccola stia al sicuro" Le farfalle presenti nel mio stomaco svolazzarono nuovamente e gettai uno sguardo d'intesa a mia madre, che lei fortunatamente colse quasi subito. Come se mi leggesse nella mente, annuì silenziosamente e successivamente mi lasciò sola con il mio unico grande amore.
Gli rivolsi un sorriso, poi sospirai perché avevo bisogno di altre spiegazioni."Perché oggi eri ubriaco?" Gli chiesi, spezzando il silenzio che aveva sostituito le precedenti parole accusatorie di mia madre.
"Ero semplicemente arrabbiato perché non ho trovato nessuna prova o indizio che riuscisse in qualche modo a farmi risalire al colpevole" Spiegò, puntando il suo sguardo nel mio. Annuii silenziosamente ed andai a sedermi sulle sue muscolose gambe.
"Non farlo mai più" Mormorai riferendomi ai due gravi errori commessi precedentemente.
"Non riaccadrà mai più, te lo prometto amore mio" Rispose. Mi limitai ad annuire silenziosamente e io mi accoccolai al suo petto.
"Ti amo, piccola. Non dubitarne mai" Sussurrò, sciogliendo quel piacevole silenzio che si era creato tra di noi.
"Ti amo anch'io" Risposi sinceramente. D'altronde come poteva essere il contrario? Edward mi é sempre stato vicino, sia nei momenti brutti che in quelli meravigliosi, ovviamente resi tale grazie alla sua presenza. In vita mia non ho mai pensato di essere sola, perché ho sempre saputo che accanto a me ci fosse lui, l'uomo che adesso posso definire come l'unico amore della mia vita.
"Oh, questo lo so bene" Disse, sfoderando un ghigno. Gli colpii scherzosamente la spalla destra e lui in risposta cominciò a farmi il solletico.
"Basta, ti prego, basta!" Riuscii a dire, tra una risata ed un'altra.
"Prima chiedimi scusa" Sorrise e continuò quella piacevole tortura.
"Ok, ok, scusa!" Dissi, continuando a ridere. Lui fortunatamente smise di colpo.
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My Stalker.[In revisione]
Gizem / Gerilim"Nonna, nonna! Mi racconti la storia di te e del nonno?" "E va bene. Credo che tu sia già abbastanza grande per conoscerla." Blaire Hughers. Lei era la tipica ragazza dolce e riservata. Viveva una vita felice con Edward, l'unico vero amore della su...