Cambiamenti

Prefazione.

Quando ero piccola avevo un sogno: diventare una grande scrittrice. Sognavo di poter scrivere storie sensazionali, di grande successo e adatte ai bambini come me, allora. Questo desiderio nacque quando lessi uno dei primi libri che mi regalarono: "Fairy Oak" di Elisabetta Gnone. Quel libro, che aveva ben altri 6 fratelli minori (si trattava di una saga), riuscì per la prima volta a catapultarmi in un'altra dimensione, a me sconosciuta, e mi insegnò quanto possa essere magico il mondo che i libri, con i loro personaggi, i loro luoghi e le loro storie riescono a creare semplicemente leggendoli.

Un giorno decisi persino di iniziare un racconto tutto mio. Si trattava di una favoletta, molto semplice e forse anche un po' banale: doveva essere la storia di una bambina povera e molto diligente che un giorno, mentre andava a prendere l'acqua all'unica fontana del suo villaggio, cadendo in una pozzanghera magica, veniva trasportava in un universo surreale, fatato, un po' come il mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie. Probabilmente il mio desiderio era quello di ricreare le sensazioni che avevo provato leggendo il libro che ho già citato, e il modo migliore per renderle vive, concrete, era utilizzare protagonisti, sfondi e situazioni fantastiche. Tuttavia non finii quella storia; scrissi solo alcune pagine e poi abbandonai il mio "sogno". Oggi, a distanza di anni, ho deciso di riprendere quel racconto, cambiando però completamente genere e trama: lo scopo non è ricreare il mondo fatato che tanto mi aveva conquistata e che rispecchiava ciò che provavo leggendo, ma parlare di un altro mondo, quello reale, quotidiano, il MIO mondo. Lo scopo è raccontare la storia di una ragazza che a 16 anni si trova ad affrontare tante situazioni nuove e inaspettate, a provare emozioni sconosciute, a desiderare di fare cose un tempo lontane dalla sua immaginazione... Si tratta dei cambiamenti. Quelli inaspettati, improvvisi, che sconvolgono la sua vita e che portano novità, sia positive che negative. Quella ragazza sono IO.