Capitolo 3.

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L'estate è da sempre quella parte dell'anno che tutti attendono con ansia, a partire dai bambini, che non vedono l'ora di immergersi nelle schiumose onde con le loro ciambelle gonfiabili, agli adulti più indaffarati, che progettano a lungo il loro meritato riposo dopo una faticosa attività invernale. Anche io sono tra quelli che preferiscono la stagione del sole, degli shorts, dello svegliarsi tardi, del "non so mai cosa fare". Ovviamente non tutti la vivono in questo modo, ma alla mia età, dopo un intenso anno scolastico, estate e libertà sono sinonimi. Purtroppo, mentre scrivo queste parole, mi rendo anche conto che il sole è calato via presto, che indosso pantaloni lunghi, che domani dovrò svegliarmi presto (si va a scuola!) e che sto iniziando ad avere molte cose da fare. Mi viene naturale, perciò, fare un bilancio di questi mesi estivi, che fra pochi giorni porteranno via con loro tante belle emozioni ed esperienze. Sarà un caso se queste tre parole - estate, emozioni, esperienze - iniziano tutte e tre con la lettera "e"? Non credo. Non voglio dire che nelle altre stagioni non possano capitare questo genere di cose, ma è soprattutto in estate che tutto quello che non penseresti mai di vivere si realizza e nel mio caso é successo. Per utilizzare una parola in grado di anticipare ciò che fra poco racconterò, scelgo l'aggettivo "inaspettato". Si perché, come ho già detto, quello che si vive in estate arriva all'improvviso, come un ospite che bussa alla porta senza aver avvisato ma con i tuoi cioccolatini preferiti.

Come ogni anno, le mie vacanze sono iniziate il giorno dopo il mio saggio di danza. Non è stato per niente difficile adeguarsi a un ritmo molto più lento, tranquillo, privo di sveglie, appuntamenti da ricordare, impegni da portare a termine: infatti, dopo circa nove intensissimi mesi di scuola e altrettanti faticosissimi di danza, un po' di riposo è stato ciò di cui avevo necessariamente bisogno. Tuttavia, trascorsa qualche settimana, la parte di me più vivace e iperattiva si è risvegliata e ha iniziato a chiedermi di trovare un'occupazione che potesse colmare il suo appetito. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata prendere dei vecchi indumenti che avevo abbandonato nell'armadio, guardare qualche tutorial su internet e passare alla parte più divertente: tagliare e poi ricucire. Mi è sempre piaciuto sporcarmi le mani di colla, pittura e altri materiali appiccicosi che lasciavano il ricordo del mio lavoro anche sui mie vestiti. Quando ero piccola uno dei miei passatempi preferito era guardare "Art Attack" in tv e poi cercare di ricreare da sola quei fantastici capolavori fatti a mano.

Oltre a questo, in compagnia di Marika e Simona in particolar modo, ho impegnato qualche pomeriggio andando nella famosa città di cui ho già parlato per fare shopping, sorseggiare bevande rinfrescanti e mangiare ottimi gelati. Già questo è stato per noi un passo avanti, perché l'anno scorso siamo uscite poco di pomeriggio e sempre nel nostro paese. Inoltre, anche le uscite serali hanno iniziato a includere quella che io chiamo la nostra "evasione" sempre con maggiore frequenza; fra queste ricordo con piacere una volta in cui, durante una festa, siamo andate su una giostra vertiginosa, ma divertente, alla quale io e Valeria ci siamo mantenute con così tanta forza da ritrovarci il giorno seguente con spaventosi lividi sulle braccia. Nonostante fossimo già andate ad altre feste anche nel nostro paese, quella serata si rivelò comunque una novità per noi, che non avevamo mai visto né così tante persone né cosi tanto intrattenimento. Tra l'altro, è stata proprio in quell'occasione che il mio sguardo ha incontrato il suo.

La parte più bella dell'estate, tuttavia, è arrivata verso la fine di agosto: anche se i mesi precedenti profumavano già di cambiamento e di nuove scoperte, la loro effettiva realizzazione è avvenuta più tardi, dopo il ritorno a casa di alcune di noi dalle vacanze con le nostre famiglie. Riunito il gruppo, abbiamo iniziato a organizzare una gita tutte insieme, con l'aggiunta di due nostri compagni di classe, e una volta trovata la destinazione più semplice da raggiungere, siamo riuscite a rendere finalmente concreta quest'idea: era da molto tempo, infatti, che immaginavamo di poter trascorrere una giornata così bella, senza aver bisogno di essere accompagnati da un genitore, ma forse ci mancava un po' di sicurezza. Stavolta, invece, abbiamo fatto emergere il nostro lato intraprendente e coraggioso e da quel momento nessuno ha potuto più fermarci. Siamo persino riuscite a fare un pigiama party a casa di Marika, che è l'unica ad avere spazio a sufficienza per ospitare la nostra energia smisurata, energia che abbiamo impiegato per restare sveglie tutta la notte ad aspettare l'alba. Insieme abbiamo preparato la cena, creato un gelato ipercalorico con l'aggiunta di cioccolata, biscotti e altri cibi molto salutari, e parlato a lungo dei nostri sogni, delle nostre paure, delle nostre esperienze in amore, dei cambiamenti che ci siamo rese conto di aver subito e di continuare a subire. Ma la cosa più divertente è stata che, per intrattenerci e non rischiare di addormentarci, abbiamo bevuto della vodka comprata insieme al supermercato e aggiunto alla lista di alcolici anche della birra "rubata" dal frigorifero di Marika. Ci tengo a sottolineare che non siamo delle alcolizzate e che non intendo vantarmi di questa cosa, come pensano alcuni. Si tratta per me solo di una delle tante cose nuove che io e le mie amiche abbiamo provato, una di quelle che mai avrei immaginato e che erano per me, fino a poco tempo fa, un tabù assoluto. Oggi invece posso dire che ogni tanto è bello vivere anche questo tipo di esperienze per capire quali sono i limiti da non oltrepassare. I cocktail hanno vivacizzato anche altre nostre serate, fra cui la "Notte Bianca" nel nostro paese, una serata in cui c'era una discoteca all'aperto e l'ultimo sabato di libertà prima dell'inizio della scuola, ma ciò non significa che abbiamo perso il modo di divertirci quando siamo un po' più sobrie. Siamo semplicemente diventate più curiose e desiderose di sperimentare, provare situazioni e sensazioni sconosciute, che non fanno altro che farci acquisire più consapevolezza e farci crescere. Quelle che ho appena elencato sono le occasioni in cui tutto questo è avvenuto, momenti indimenticabili che spero siano solo l'inizio di un'infinita serie di avventure meravigliose come queste.

Ripensando a quest'estate, perciò, mi rendo conto dell'inaspettata trasformazione che è avvenuta in tutte noi, dei molti cambiamenti che ci hanno coinvolte: ora siamo più sveglie, attive, coraggiose, a partire dal modo di vestire a quello di approcciarsi con le persone. Stiamo iniziando davvero a vivere la nostra adolescenza e tutte, senza eccezioni, desideriamo farlo nel migliore dei modi, senza lasciarci scappare alcuna occasione, senza timore, e soprattutto vogliamo farlo insieme. Ed è questa la cosa più bella che è successa.

Sento che le nostre mani desiderano come non mai stringersi e darsi forza a vicenda per compiere quel salto nel vuoto che costituisce il nostro incognito futuro, che ci regalerà energia, adrenalina, felicità, talvolta anche paura e tristezza, ma che vorremmo non finisse mai di sorprenderci.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 20, 2015 ⏰

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