I ragazzi erano perfettamente incastrati in quella scatoletta di tonno che Niall aveva il coraggio di chiamare auto.
"State tutti bene??" domandò retoricamente Niall, comodo al posto di guida.
Amanda gli scoccò un'occhiataccia. "Domanda di riserva, grazie." rispose digrignando i denti mentre si sforzava di liberare la mano da sotto la gamba di Julian. Le era parso di sentire tra le dita uno dei suoi fazzoletti umidicci. Schifo.
Louis rise sotto i baffi. "Sei buffa."
Amanda non risparmiò un altro dei suoi sguardi "cattivi" anche a Louis, solo che non riuscii a nascondere l'ombra di un sorriso. "Non mi sei di aiuto e ti avrei già dato un bel buffetto sulla spalla se solo Julian non mi avesse preso in ostaggio la mano." guardo Mister Raffreddore corruciata, intimandolo di spostarsi. Julian la guardò con espressione assente, come se fosse capitato lì per sbaglio. "Ragazzina, questa è la tua punizione divina per aver interrotto il nostro momento MC." rispose tirando su con il naso e, ovviamente, non osò spostarsi.
Si sollevarono risatine generali. Ma Amanda non si scompose minimamente. "Ascolta, ragazzino, ringrazia che la mia mano sia totalmente indolenzita sotto l'ammasso di germi e influenza che sei, perchè sennò ti avrei già schiaffeggiato quel faccino satanico."
Laura scoppiò in una fragorosa risata e anche gli altri sembrarono essere divertiti dall'Amanda inviperita.
"Julian alza il culo e liberala, hai perso." suggerì Louis al suo amico e questo, magicamente, si spostò.
"Grazie al cielo! E' integra." osannò la sua mano ancora intatta. Poi sorrise timidamente a Louis, per ringraziarlo.
"Hai sempre questi istinti violenti?" la punzecchiò Louis.
Amanda trattenne una risata isterica. Erano due giorni che effettivamente si comportava come una bulla con chiunque. "A quanto pare li ho solo con il genere maschile."
"Ahia, peccato. La paura di essere picchiato mi impedisce di provarci spudoratamente con te." ammise Louis. Tutti sorrisero maliziosamente e Amanda desiderò solo sprofondare. Una lastra di rosso fuoco colorò la pelle del suo viso. In quell'istante avrebbe di gran lunga preferito sotterrare la sua faccia sotto il sedere di Julian piuttosto che rimanere così esposta. Che cosa avrebbe dovuto rispondere??
"Ooooooook, ... Niall! Dove abita tuo cugino? Siamo arrivati?" chiese Amanda ancora paonazza. Meglio ovviare con un altro argomento. Con la coda dell'occhio però continuò a guardare Louis.
Niall la scrutò attraverso lo specchietto retrovisore. "Non cambiare discorso, rispondi a quel figo che ti sta accanto." scherzò il biondo, mettendola ancora di più in imbarazzo. Ormai contenere le risate era impossibile.
"Niall, non è divertente!" disse disperata ma al tempo stesso divertita.
Niall rise ancora ma pose fine alla sua pena appena parcheggiò. "Si, siamo appena arrivati."
Amanda era così disorientata dal fascino del moretto che le stava accanto e da quello che le aveva detto poco prima, che non si era accorta di trovarsi proprio di fronte casa degli Evans. Lo realizzò fuori dall'auto.
Panico.
"N-Niall...aspetta ma...è qui che abita?" chiese tremante con un dito rivolto verso l'abitazione.
Il ragazzo annuì soddisfatto. "Si! Ragazzi aiutatemi con gli strumenti.."
Lui e gli altri si misero ad armeggiare con quella sfilza di roba pesante mentre Amanda non sapeva come fronteggiare quella situazione. Laura le si avvicinò. "Ehi...stai bene?"
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You're the cure, you're the pain. || Liam Payne.
Teen FictionAmanda. Groviglio di pensieri, inguaribile insicurezza, testardaggine, occasionale irascibilità, dolcezza altalenante, insostenibile fragilità, cuore puro, distributore automatico di "parole di troppo", ricchezza incontenibile. Liam. Silenzi rumoro...