Il ritorno

18 2 0
                                    

Napoli: università

Finalmente siam giunte a destinazione, dopo aver percorso faticosamente a piedi la salita di via Chiaia.

"Lo prendiamo questo caffè?"

"Chiara sei sempre la solita ma, mi fai prender fiato un secondo?"

"Quante storie per quattro passi..."

"La prossima volta aspetto la navetta, giuro!"

"Hahahahah! Che pigrona! ... Luigi, due caffè!"

Enza era l'unica persona sulla quale avrei potuto contare sempre, era la sola capace di strapparmi un sorriso quand'ero triste. Per tutta l'estate ci siam viste poco ma, nonostante tutto, ci sentivamo ogni giorno.

Enza era una ragazza con una carnagione chiarissima, più chiara del latte, aveva due occhioni marroni ed i capelli di un castano rossiccio che le incorniciavano il volto. Era di statura e corporatura media, io affettuosamente la chiamavo la mia nanetta o la straniera, visto che non era di Napoli.

"Signorine buongiorno! Ecco il vostro caffè..."

"Oh Luigi! Che amore che sei!"

Luigi mi viziava troppo, prendevo il caffè solo nel suo bar, perché ormai solo lui conosceva i miei gusti, il caffè dove va esser tiepido, versato in un bicchiere di vetro, con tanto zucchero, una goccia di latta e qualche scaglia di cioccolato.

Era unico nel suo genere ed era anche molto simpatico. Lo trovavi sempre li, con quel sorriso, con quella voglia di sorridere e farti sorridere, con la sua inseparabile sigaretta.

"Belle ragazze! Anche voi qui? Come state? Posso unirmi a voi?"

"Con calma... una domanda per volta, non sei neanche arrivata e già mi hai fatto tremila domande!"

"Sempre simpatica Chiá, mi sei mancata stronza!"

Era arrivata Martina, con quella sua voglia di strafare, aveva le batterie inesauribili quella ragazza. La conosco da più o meno un anno, è sempre stata gentile, sorridente ma, spesso abbiamo avuto qualche diverbio fortunatamente superato.

"Siediti che aspetti..."

"Sempre molto fine! Sposti la sedia con quelle luride scarpe?"

"Cara, puoi mangiare su queste scarpe!"

"Diavolo ragazze, vi amate proprio..."

"Enza non puoi capire l'amore che c'è tra me e la signorina Chiara..."

Finiamo di bere il caffè, quattro chiacchiere sull'estate, soliti discorsi che si affrontano ogni post vacanza.

Martina aveva fatto strage di cuori nella sua splendida vacanza in Grecia, aveva conosciuto un tale di nome Cesare, era un gran bel fusto dalle foto: biondo, alto, muscoloso, occhi verdi. Un vero sogno.

Son stati per più di una giornata a letto... questa ragazza mi da sempre i dettagli più osceni ma, mentre stava per raccontarmi il tutto vengo salvata dall'arrivo di Max.

"Ragazze è tardi, sta per iniziare il corso, aula 1.8 primo piano..."

"Già dobbiamo entrare? Che palle..."

"Dai Enza! Muoviti! Martina ecco la nostra parte, paga e saluta Luigi da parte mia."

Marta non frequentava i nostri corsi perché era di un altro ordinamento. L'avevo lasciata lì, spiazzata, voleva raccontarmi l sua storia d'amore ma, non avevo voglia di ascoltarla.

Sedute tra la quarta e la terza fila, rivedo con immenso piacere molte colleghe universitarie, tutte abbronzate e con la faccia di chi vuol già una vacanza.
Il professore stamani spiega, fortunatamente, solo l'iter del corso, gli obiettivi da raggiungere, il libro di testo da acquistare. Solita routine!

"PAUSA!"

"Ma come ragazzi non abbiamo neanche iniziato da un'ora e già siete stanchi? .... vabbè avete ragione, come primo giorno può bastare! Ci vediamo domani"

Sempre il solito Marco, che faccia tosta ma, questa volta ha fatto veramente bene, non riuscivo a seguirlo la mia mente viaggiava, cercava fragole e vino rosso. Questi ultimi mesi son stati particolari, strani.

"Vieni al bar?"

"Marco carissimo, no guarda preferisco fumarmi una sigaretta guardando la veduta, perché non vieni con me?"

"Chiara, ho bisogno di caffeina, dobbiamo star qui fino alle 17 e sono pressoché le 10..."

"Sei l'ansia! Comunque se mi vuoi sono lì!"

"Occhè, ciá Bell!"

Sempre gentile ma, non ho voglia di caffè, voglio ammirare la mia Napoli, ho voglia di scrutare quel mare e perdermi. È davvero unica, lascia senza fiato questo panorama.

Seduta sulla panchina osservo il mare blu, poi l'Isola di Capri che si vede ben delineata questa mattina, immagino di esser su quella barca di pescatori a pescare e a prender il sole. In una giornata così calda sarebbe l'ideale.

"Bionda che fai? Iniziato il carcere? Oggi pomeriggio caffè, Non accetto rifiuti"

"Cuggì! Sono all'uni, si il carcere è iniziato e già siam tutti esauriti! Guarda non so a che ora finisco, ti faccio sapere quanto prima, ora guarda qui che panorama ..."

Allego al messaggio la foto ed invio. Pochi istanti dopo mi risponde.

"La solita stronza! Che mare, è fantastico lì. Quasi quasi, vengo a prender un po' di sole... comunque cerchiamo di vederci dobbiamo parlare."

"Hahahaha! Solo io ho l'esclusiva per ammirare questo panorama! Cos'è successo? Di cosa vuoi parlare?"

"Beh vedi Chiara, io e Giuseppe ci siam lasciati. Abbiamo litigato ieri sera, ha fatto la sua solita scenata, lui, la sua gelosia, sua madre che rompe... io son stanca!"

"Hai ragione ma, lui ti ama davvero. Prenditi del tempo per riflettere su questa cosa. Faccio il possibile per liberarmi prima così ci vediamo.
Stai tranquilla xoxo"

"Sempre unica, grazie. Ti aspetto.
Tvb kiss"

L'ennesimo litigio, si amano ma, perché litigano sempre? Non capirò mai l'amore. Non esistono le storie come quelle nei film quindi, è inutile cercarle!

"Chiara, caffè!"

"Un altro? Basta! Stanotte non dormo!"

"Hahahaha! Se vuoi qualcuno che ti stanchi ci sono io..."

"Francesco apprezzo la tua voglia di aiutare le persone ma, no grazie. Sto bene così!"

"Sempre molto simpatica, non mi vedi da tre mesi e neanche un abbraccio?"

"Forse, non lo meriti. Sei sparito. Avrei dovuto chiamare CHI L'HA VISTO? Ma son sicura che eri in ottima compagnia..."

"Hai visto le foto? "

"Ovvio! Quando aprivo Facebook le tue news occupavano tutto lo schermo!"

"Eh si, forse ho un po esagerato..."

"Te le sei scopate tutte vero?"

"Come si vede che mi conosci bene amica mia, mi sei mancata!"

"Eh anche tu mi sei mancato! Hai usato le precauzioni o sto per diventare zia?"

"Non bestemmiare! Non corri nessun pericolo!"

"Ragazzi! In aula!"

Penso sia arrivato il momento di rientrare. Spengo la sigaretta, bevo il goccio di caffè ed io e Francesco ci rechiamo in aula, sperando che questa giornata finisca presto.

Una ragazza piena di sogniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora