Una lunga giornata

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Napoli: Piscinola

Ed eccomi qui ho appena terminato una giornata impossibile. Attendo con ansia che arrivi la metropolitana che passerà tra non meno di 5', sono irriconoscibile: ho i capelli raccolti da un elastico nero, un viso pallido e sudato, matita sbavata. Che caldo!

Nonostante siamo a settembre questo caldo non vuol cessare.

Sulla banchina sono sola, ne approfitto per ascoltar un po' di musica, metto play alla mia playlist e rimurgino sulla mia giornata, cerco di programmare mentalmente la giornata di domani.

Ore 9 economia, ore 12 diritto, ore 16 opzionale. Sarà un'altra bella giornata!
La mia ironia diventa ogni giorno più arguta.

Ecco che arriva il treno, entro nel vagone e non c'è tanta gente, sono sbalordita, solitamente c'è sempre la metro piena a quest'ora.
Trovo un posto e mi siedo, Toledo... Dante... Museo. Le fermate si susseguono velocemente, la mia attenzione viene rapita da due ragazzi che teneramente si scambiano effusioni, sorrisini sono complici. Mi fa tenerezza guardarli.

"La penna, penna..."

"Cosa?"

"Le è caduta la penna..."

"Ah, grazie!"

Se avessi perso la mia Parker avrei perso una parte di me. Grazie a quella ragazza l'ho riposta nel mio zainetto di cuoio, forse sarà caduta quando ho spostato la borsa.

I due giovani ragazzi sono scesi dal vagone, non li vedo più.

Quattro Giornate, Vanvitelli, Medaglie d'Oro... qui abitava una mia vecchia amica. Solitamente, passavo del tempo con lei giù i giardinetti,  quattro chiacchiere, una birra e passavano le ore.
Dovrei chiamarla uno di questi giorni ma, potrei sembrare inopportuna, non ci vediamoda quasi un anno.

Rione Alto, la metro si ferma per un qua sto tecnico, dovrò restare qui per almeno 6 o 7 minuti. Ho la batteria quasi scarica, stoppo la musica, abbasso la luminosità ed osservo.

"Ma non ho capito, sta metropolitana che si ferma, io devo andare a casa!"

"Questi non vogliono lavorare!"

"Ma cosa vuol dire sta cosa segnò? C'è un guasto tecnico... gli autisti non stanno prendendo il caffè"

"Ci mancherebbe! Devono capire che devono lavorare!"

Il battibecco continua fino a che il treno non riparte. Di sfuggita vedo una donna, somiglia ad una mia collega con cui ho lavorato qualche anno fa. Non eravamo in buoni rapporti ricordo che in libreria una volta mi fece riposizionare tutti i libri per lettera alfabetica perché mi ero rifiutata di lavare il pavimento su cui lei aveva fatto cadere del caffè. Oltre lei però all'interno della Libreria Raffaello erano tutti simpatici: il proprietario mi trattava come una figlia, la stessa padrona mi voleva bene anche se era più dura con me.

Colli Aminei. Questa fermata, quanti ricordi. Troppi. Ogni volto che la vedo mi ritornano in mente gli anni più belli  le scuole medie,  le superiori,  i primi amori. Ah...

Frullone, Chiaiano-Marianella, Piscinola. Finalmente.

"Dove sei? È pronto"

"Mamma arrivo, sono a Piscinola."

"Ok. Fai presto."

Ho fame! Penso che tra un po' svengo. Ho un mal di testa incredibile.

Lo zio è sempre li con il suo sorriso mi vede e fa un cenno col capo, ci vediamo domani zio.

Speriamo ci si a il pullman mi scoccia farmela a piedi.

"Signurì, il pullman già è partito..."

"Benissimo!"

Cellulare scarico, mal di testa, fame, caldo. Un mix perfetto. Mi incammino tra i vicoletti, penso e ripenso a ciò che sarebbe potuto accadere se solo io avessi capito.
Basta! Non devi più pensarci! Grida la mia voce interiore, forse dovrei ascoltarla.

"Antò, dammi un passaggio al negozio!"

"Ciao Chiara, io sto bene tu?"

"Hai ragione scusa. Come stai?"

"Brava, visto non ci vuol tanto!"

"Ora mi dai un passaggio?... per favore?"

"Si dai, salta su."

Fortunatamente Antonio era al solito posto oggi, come tutti i giorni sulle panchine. Mi darà uno strappo da Totore, prenderò qualcosa da mangiare al volo, il mio stomaco sta per uccidermi.

"Carissimi! Come state? Mi fai un hot dog?"

"Chi non muore..."

"Dai non fare l'offeso sono stata impegnata!"

"Sei appena tornata?"

"Si, dall'uni. Sto da stamattina con una pizzetta..."

"Eh tu per questo sei magrissima...."

"Eh... io si."

"Non sfottere, qui è tutta sostanza!"

"Certo come no! Metti Mi la maionese per favore."

"Hai anche i vizi? Non te la metto."

"Daaaaiii"

"E dammi una sigaretta..."

"Ho le Winston...."

"Fa niente, mali estremi.. "

"Dimenticavo mr. Marlboro!"

Finalmente qualcosa di caldo e solido nel mio stomaco! Totore è il re degli hot dog. Lo conosco da 4 anni, da quando conosco la cugina più o meno, è un bravissimo ragazzo, gli voglio bene quasi fosse mio fratello. È veramente unico, molte volte ascolta i miei sfoghi, le mie paranoie e spesso mi incita a seguire i miei sogni.

"Sono 100€..."

"Contanti o assegno?"

"Fai poco la spiritosa..."

"Dai smettila ahahahahah!"

"Come devo far con te Chiara!"

"Nulla, dammi un bicchiere d'acqua..."

"Anche?"

"Dai!..."

"Penso che tu debba andare... stanno venendo persone strane..."

"Messaggio ricevuto!"

Non è aria, meglio che torni a casa, non è un quartiere facile il mio. Saluto Totore e vado via.
Mi ha fatto piacere rivederlo, mi è mancato tanto!

Arrivo a casa, finalmente, ormai è notte chissà se mi starà pensando...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 18, 2015 ⏰

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