La mattinata era passata tranquilla tra una chiacchierata e l'altra.
La spalla di Ben si era leggermente gonfiata, ma andiamo... Quanto può essere gonfia per il morso di una formica?
" perché ridi, volpino?"
"Mh? No... Nulla..." Ops. "Amore, mi piacerebbe andare per qualche giorno in un posto... Vieni con me?"
Feci la mia miglior faccia da cucciolo sapendo benissimo che era lui l'ultima persona da convincere, già avevo parlato con sua madre e la mia... mio padre non era neppure da considerare.
" Se mi guardi con quel faccino da volpino, devo accettare per forza".
Non credo però che mia madre mi lascerà da solo con te dopo ieri pomeriggio..."
Guardai dolcemente il mio ragazzo che, ricordando i fatti del giorno prima, sembrava sul punto di scoppiare a piangere.
"Ho già parlato con tua mamma, mi ha detto che, se tra di noi va tutto bene, tu sei libero di venire con me. Puoi iniziare a preparare la borsa? Credo ci siano un po' di tuoi vestiti tra i miei."
Mia madre, intanto, lo guardava preoccupata mentre saliva le scale...
si,mamma, lo so bene che appena entrerà in camera nulla gli impedirà di piangere.
" ti raggiungo subito" Fece cenno di si, salendo piano gli ultimi scalini.
Una volta scomparso dietro la porta della mia camera,mi girai verso mia madre che, con una faccia sempre più preoccupata, mi guardava.
"ieri pomeriggio ha avuto uno dei suoi momenti...no. Lo vedrai un po' giù, non preoccuparti.
Porto in macchina la borsa con i pattini, ci divertiremo"
Senza quasi accorgermene mi ritrovai chiuso nell'abbraccio di mia madre.
"oh,Denis. Lo ami così tanto, lo vedo sai?
Ora vai su da lui o il mio istinto di mamma mi porta a farlo al posto tuo!"
Dopo aver portato -mettendoci il meno tempo possibile- la borsa in macchina, mi fiondai in camera mia.
Trovai Ben davanti al letto che piegava una maglietta.
Lo abbracciai da dietro appoggiando la testa sulla sua spalla: stava singhiozzando.
"ehi, io sto bene... calmati ti prego" dissi per poi lasciargli qualche dolce bacio sul collo.
Ancora non sembrava intenzionato a smettere, così lo feci girare dalla mia parte in modo da poterlo abbracciare totalmente.
"sh, sono qui" gli sussurrai accarezzandogli la schiena.
Dopo quasi dieci minuti di carezze e baci riuscii a farlo calmare.
"ti amo sempre e comunque, mh?"
Si staccò leggermente e,dopo essersi asciugato le lacrime,riprese a piegare qualche altra maglietta senza più rivolgermi neppure uno sguardo.
"Amore, non vorrai mica uscire fuori con quella felpa?"
La mia domanda dovette risvegliarlo dai suoi pensieri perché guardo un po' perplesso prima la felpa pesante che avevo addosso e poi quella che gli avevo lanciato sul letto.
"Sempre se non vuoi morire congelato" scherzai avvicinandomi a lui. " questa è un po' troppo leggera " misi la mani sull'orlo della felpa che aveva addosso, mordendomi il labbro appena le mie dita toccarono la sua pelle invece che la stoffa di un'ipotetica maglietta.