CINQUE ANNI DOPO
L'auto blu scura di Zayn viaggiava lentamente in uno dei quartieri residenziali di Londra. Villette a schiera con piscina, giardini ben curati e macchine costose parcheggiate in garage facevano sembrare quelle vie tutte uguali, ma alla fine riuscì a trovare la casa che cercava. Accostò al lato opposto della strada, spense il motore e si girò a guardare la ragazza seduta al suo fianco.
«Sei pronta?» le chiese con tono dolce.
«Forse ho fatto uno sbaglio a venire» confessò lei senza guardarlo, ma continuando a torturarsi le mani, come aveva fatto nell'ultima mezz'ora.
«Andrà tutto bene» cercò di rassicurarla, ma lei sbuffò pesantemente.
«Smettila di dirlo!» sbottò poi irritata. «Non fai che ripeterlo, ma che ne sai tu che andrà tutto bene? Hai una palla di vetro nella tasca dei pantaloni? Hai fatto i tarocchi prima di partire? Non mi sembra.»
Se fosse stato qualcun altro a rispondergli in quel modo si sarebbe sicuramente arrabbiato, e anche parecchio, ma invece ridacchiò.
«Era un po' che non usavi il sarcasmo per nascondere i tuoi sentimenti, McFinn. Iniziavo a preoccuparmi.» Serena si girò a guardarlo sospirando.
«Scusami. E' solo che...»
«Hai paura» concluse al suo posto e lei annuì abbassando lo sguardo.
«Ehi, guardami. Non ho nessuna palla di vetro, non ho fatto i tarocchi e non ho davvero idea di come andranno le cose oggi, ma non ti devi preoccupare perché non sei sola.»
«Credi davvero che andrà tutto bene? O lo dici così per dire?»
«Lo credo davvero perché anche se oggi non andrà come speri, tu avrai sempre e comunque una famiglia su cui contare.» Lei annuì e gli sorrise. Aveva ragione. Quando era tornata a Bradford dopo il diploma tutta la famiglia di Zayn l'aveva aiutata tantissimo, soprattutto i suoi genitori. L'avevano ospitata a casa loro sebbene non la conoscessero, l'avevano trattata come una di famiglia, l'avevano consigliata e supportata in tutte le sue scelte, l'avevano ascoltata quando aveva bisogno di parlare, avevano sofferto con lei quando era triste e gioito quando era felice e avevano sempre creduto in lei. Erano stati un punto di riferimento importante in quegli anni e lei sapeva di poter contare su di loro, anche se non erano i suoi veri genitori. Certo all'inizio non era stato facile per lei fidarsi e aprirsi, ma per fortuna Zayn le era rimasto pazientemente vicino giorno dopo giorno e aveva imparato a conoscerla e a capirla, proprio come lei aveva fatto con lui. Ovviamente non era tutto rose e fiori tra loro perché avevano entrambi due caratteri forti e volevano avere sempre l'ultima parola, ma nonostante tutto erano molto uniti e innamorati. Niente e nessuno era mai riuscito a dividerli perché quando erano insieme le loro insicurezze sparivano del tutto. Ed era per quel motivo che ora erano insieme a Londra.
Serena lanciò un'occhiata fugace alla casa e aprì la portiera dell'auto, ma non si mosse.
«Entri con me?» chiese speranzosa.
«Certo» acconsentì lui e poi la seguì fino alla porta d'ingresso. Dopo aver preso un profondo respiro la ragazza suonò il campanello e rimasero in attesa di un qualsiasi rumore. Quando finalmente sentirono dei passi dietro la porta la bionda trattenne per un attimo il respiro, finché non apparve un uomo di mezza età, alto e stempiato e, riconoscendolo, si rilassò.
«Ciao Pierre» lo salutò sorridente. «Ti ricord...»
«Signorina Serena! E' un piacere rivederla.» L'uomo le strinse la mano così forte da staccargliela quasi e poi l'accolse in un breve abbraccio. Pierre era il loro maggiordomo/autista da quando Serena era molto piccola. Era stato lui a insegnarle a nuotare e ad andare in bicicletta. Quando si staccò dall'abbraccio, spinse dentro i due ragazzi.
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Cause you're all I ever wanted
FanficOdio e Amore, due facce della stessa medaglia, così diversi tra loro da completarsi a vicenda ed essere perfetti insieme. Ma quando sono due persone a provare questi sentimenti, cosa succede?