Capitolo 10: Seratina Romantica!

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Vestiti e scarpe ovunque, non si capiva più nulla, alla fine vidi loro 2 con dei vestiti in mano e la povera Winky lo aveva poggiato su una sedia, a quanto pare ogniuno di loro aveva scelto il suo preferito, Hermione aveva un vestito nero molto semplice, una giacchetta di pelle bordeaux e degli stivaletti con i tacchi neri, Ginny invece aveva preso un vestito rosso in pizzo con sopra un mantello nero semplice e anche lei mi proponeva le stesse scarpe di Hermione, Winky invece una gonna nera a vita alta, una maglietta grigia corta,una giacca di pelle nera anche essa corta e delle Dr.Martens nere, erano tutti abbinamenti bellissimi, ma io avrei preferito dei pantaloni ovviamente, passai alcuni minuti a riflettere su quei vestiti alla fine decisi di mettere quello di Hermione, era il più semplice, anche se su quei tacchi avrei rischiato di cadere
-Okay,ragazze, metterò quello scelto da Hermione-
-Okay, ma adesso sbrigati, tra 10 minuti dovresti essere da Fred- disse Ginny facendomi segno all'orologio, corsi in bagno con i vestiti e 15 minuti dopo uscì pronta per quella serata,mi guardai allo specchio, il vestito mi arrivava a metà coscia e la giacca si abbinava perfettamente al mio rossetto, stranamente mi piacevo, feci un piccolo sorriso, andai verso la finestra e guardai verso il cielo pensando a Ced e mi chiedevo se in quel momento poteva vedermi, speravo di si, poi mi girai verso le ragazze e mi sorrisero
-Sei bellissima Francesca!- disse Winky guardandomi
-Ha ragione, sei meravigliosa- disse Hermione sorridendomi, era felice di sapere che in quel momento non ero triste o preoccupata per qualcosa, poi guardai verso Ginny e aveva gli occhi lucidi e sorrideva, andai verso di lei e l'abbracciai
-Sono fiera di te- mi disse, poi sussurrando continuò a parlare -Miraccomando, divertiti e lasciati andare, non essere sempre rigida, fatti trasportare dai momenti che stai vivendo o potresti pentirtene-
Mi staccai da lei e la guardai male, poi guardai le altre due
-Grazie ragazze, senza di voi io ora sarei vestita come sempre e non mi vedrei stranamente bella, vi ringrazio moltissimo, ma ora vado, sono già in ritardo- andai veloce verso il mio baule e presi una borsa nera non molto grande, dove misi la mia bacchetta, andai verso la porta e uscì, scesi le scale il più velocemente possibile cercando di non cadere, e più mi avvicinavo alla sala comune più il mio battito cardiaco accelerava, quando entrai iniziai a sentire gli occhi di tutti puntati su di me e non riuscivo a capire nulla, quando la sua meravigliosa voce mi riportò alla realtà
-Francesca, sei davvero tu? Sei, emh, bellissima-
-Si sono io, ma ora possiamo uscire da quì, mi sento osservata..-
-Emh, si certo, andiamo..- insieme ci dirigemmo verso il buco del ritratto e uscimmo dalla sala grande con gli occhi di tutti puntati addosso, camminammo per un pò senza parlare ed era fin troppo strano, ma ad un certo punto mi prese la mano e la intrecciò alla sua, abbassai la testa e vidi le nostre mani, unite e feci un piccolo sorriso,lui mi prese il mento con l'altra mano e lo alzò facendo incontrare i nostri sguardi
-Come stai?-
-Ora sto meglio-
Si avvicinò ancora di più a me mi lasciò un dolce bacio sulle labbra, quando ci staccammo io mi misi a ridere guardando le sue di labbra ormai del colore del mio rossetto
-Cosa c'è da ridere?!- disse quasi offeso
-Fred, direi che il mio rossetto ti dona, forse dovrei prestartelo qualche volta- scoppiai a ridere e questa volta lui rise con me
-Francesca, hai mangiato?- mi chiese all'improvviso
-Si, certo- mentii, non volevo farlo preoccupare
-Lo sai che non ti credo, vero?-
-Fred, non devi preoccuparti e lo sai, non avevo fame tutto quì, mi sento lo stomaco chiuso, ma non sto male-
-Hai ricominciato con i tuoi incubi?-
-Non era un incubo, comunque non voglio parlarne, non siamo quì per parlare di questo o sbaglio?-
-No, non sbagli, vieni con me- mi prese di nuovo la mano e mi portò vicino alla Stanza Delle Necessità e passo 3 volte vicino all'arazzo e una porta comparì dal nulla, fece entrare prima me e quello che vidi era straordinario: una stanza enorme con dei muri abbastanza scuri un grandissimo camino acceso, con la fiamma che rendeva tutto molto romantico, un gran divano nero di fronte ad esso e un tavolino con alcune cose da bere e da mangiare, andai a sedermi sul divano, lui mi raggiunse e venne vicinissimo a me
-Cosa ti va di fare?- disse lui guardandomi, anche se io guardavo il pavimento
-Non so, tu cosa vuoi fare?- decisi di "affrontare" quegl'occhi e alzai la testa facendo incontrare i nostri sguardi, Fred arrossì leggermente e questo mi fece spuntare un piccolo sorriso
-Mh, io avrei un idea..- si avvicinò a me,pensavo che volesse baciarmi, ma non fù così invece cominciò a farmi il solletico e si mise su di me per andare più comodo
-Fred, smettila, dai, bastaa- provai a dirlo tra una risata e l'altra, dopo alcuni minuti smise
-Sei così bella quando ridi- in quel momento, ne ero sicura ero diventata del colore della mia giacca, gli sorrisi e mi misi a sedere e lui fece la stessa cosa, Fred però stava guardando un punto fisso sulle mie gambe, abbassai lo sguardo non capendo cosa stesse fissando e mi accorsi che mentre mi rimettevo a sedere il mio vestito si era alzato quasi del tutto, facendo vedere del tutto le mie gambe e una parte dell'inguine, cercai di sistemare subito il vestito rimpiangendo i miei amati pantaloni, Fred alzò così lo sguardo su di me,mise una mano sulla mia gamba scoperta ed era abbastanza calda e piacevole se così possiamo dire, guardai la sua mano ed era uno strano momento, poi avvicinò le sue labbra alle mie guancie e ci lasciò un dei piccoli baci, spostandosi sempre di più per poi avvicinarsi alla bocca, quando arrivò al lato della bocca mi girai verso di lui, facendo così incontrare le nostre labbra, all'inizio era un dolce bacio a stampo, poi toccò con la lingua sulle mie labbra, come per farmi capire che voleva approfondire quel bacio e lo lasciai fare, mi tirò più vicino a lui, mi prese in braccio e mi mise su lui abbracciandomi e continuando a baciarmi, dopo quelle che potevano essere, ore, o anche giorni ci staccammo,lui mi sorrise
-Devo chiederti una cosa- disse
-Si,certo, dimmi-
-Perchè non vuoi provarci?-
-Non ho mai detto questo-
-Ma quel giorno nello stanzino tu hai detto..- non lo feci finire di parlare che lo baciai
-Ho detto che volevo una prova di quello che provavi per me ed il fatto che avevi gli occhi lucidi quando pensavi che io in realtà non volessi uscire con te, per me era una prova già sufficente, poi hai organizzato tutto questo e io e te siamo finalmente soli, senza altre persone ed è magnifico, davvero-
POV NARRATRICE
Le loro labbra si assaporarono,dapprima debolmente,quasi insicure ed esitanti,poi via via sempre con più passione.Fred la prese e la teneva stretta,mentre continuavano a baciarsi.Non aveva intensione di staccarsi da lei,sapeva che le cose belle non gli duravano mai a lungo e voleva godersi quel momento a pieno.Ma con lei sarebbe stato diverso,l'avrebbe conquistata,sarebbe stata sua per sempre,costi quel che costi.Gli venne un'idea.A malincuore si staccò dal bacio.
-Torno subito- le disse sorridendo,mentre lei lo guardava incredula. Fred si allontanò velocemente.Francesca si sedette allora comodamente,prendendo la sua bacchetta dalla borsa e iniziò a giocarci .Non sapeva all'incirca quanto tempo era passato quando il ragazzo tornò,con un sorriso a 360° gradi.
-Eccomi di ritorno- le disse il rosso,dandole un tenero e casto bacio sulla guancia.La prese poi per mano.
-Chiudi gli occhi-
-Dove stiamo andando?- chiese Francesca ridacchiando,mentre Fred le teneva le mani sugli occhi per non farla sbirciare. Dopo cinque minuti di interminabili domande da parte della ragazza,e di risatine da parte di entrambi,finalmente arrivarono nel luogo.Fred le tolse le mani dagli occhi:Francesca si ritrovò davanti ad un gazebo tutto illuminato con delle candele.Sulle colonne della costruzione vi erano attorcigliate delle rose rosse,e al centro c'era un tavolo,sul quale era riposta un'elegante tovaglia chiara,e due sedie.Era evidente che avesse fatto tutte queste cose con l'aiuto di George,non ce l'avrebbe mai fatto solo.
-Prego,signorina,si accomodi- disse lui,facendo un piccolo inchino. Lei si sedette ridendo.
-Fred è magnifico-
Cominciarono poi a parlare del più e del meno, ridendo tantissimo, come farebbero due normali migliori amici.Ogni quindici minuti circa,si ssmaterializzava vicino a loro una nuova portata,ed era una più saporita dell'altra.Quando arrivarono al dessert (una deliziosa torta cioccolato e fragole),Fred disse,quasi in un sussurro
-Fra,devo dirti una cosa importante.-
Si fece subito serio,impallidì e abbassò lo sguardo al tovagliolo.Francesca cominciò a spaventarsi,non era da lui far così,doveva essere qualcosa di serio.
-D-d-dimmi F-fred..-
-Dovevo trovare il modo giusto per dirtelo,e ora mi sembra il momento più appropriato.. Voglio essere io colui che ti rende felice e che ti fa star bene, voglio essere io a ritenerti "mia" , voglio essere io il ragazzo che assaporerà le tue labbra ancora un miglione di volte, quindi..- fece un profondo respiro, come per prendere coraggio e poì continuò -..Vuoi essere finalmente la mia ragazza?- disse con un sorriso inbarazzato sul volto. Lei in risposta si alzò dalla sua sedia e andò verso di lui, si mise sulle sue gambe e lo baciò, dopo alcuni minuti si staccarono e si sorrisero
-Io ancora non ho ricevuto una risposta- le fece notare lui
-Si- disse lei quasi in un sussurro guardando la mano di Fred poggiata sulla sua gamba
Passarono alcune ore a ridere,scherzare,abbracciarsi e baciarsi, non rendendosi conto del tempo che passava, fin quando non videro il sole spuntare
-Fred è l'alba, dobbiamo tornare dentro, si saranno fatti film mentali assurdi- disse lei alzandosi dall'erba
-Resta quì a guardare l'alba con me, oggi non abbiamo lezioni, possiamo stare insieme, tra due giorni partiremo e non avremo tempo per stare da soli..-
-Va bene- tornò a sedersi tra le gambe di Fred che l'avvolgeva in un caldo abbraccio, rimasero così fin quando il sole non si fece vedere in tutta la sua bellezza
-Okay, ora andiamo, se ci vede Gazza siamo nei guai- disse lei
-Cinque anni in compagnia mia e del mio gemello e hai ancora paura di Gazza?-
-Si, lui e la sua stupida gatta mi terrorizzano! E ora andiamo-
Si alzarono entrambi dall'erba e prima che lei potesse camminare lui l'abbracciò, un semplice abbraccio
-Sono felice che tu sia la mia ragazza-
Le diede un dolce bacio,cercando di viverlo secondo per secondo, perchè sapeva perfettamente che quello era tutto ciò di cui aveva bisogno per essere felice.

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